29 - Tra le Rovine dell'Anima

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David

Affidando ad un gioco di luci splendenti sia la gioia e il dolore che provo in quest'istante, perché se mi trovassi ancora a parlare di amore e stelle mi abbatterei da solo.

Mai ho ballato così a lungo, presso il filo della notte tra l'illusione del giorno; non c'è stato molto da dire, o magari da poter pensare.

Immerso in una nuvola di dubbi e di stupore insieme alle stelle arrugginite dalla notte trascorsa.

Mi guardai intorno, nel mio appartamento in disordine per gli ultimi avvenimenti affermo <Sei sempre il solito Charles> gli porsi una mano lasciandola davanti per un po' <grazie per... non avermi ucciso> continuai con uno strano senso di pace al petto <grazie per avermi dato spiegazioni> mi rispose senza guardarmi nemmeno in volto, prendendo semplicemente la mia mano tra la sua come un segno d'accordo tra le due parti.

<Ora... forse dovrei andare> disse con un tono quasi come se mi stesse ponendo una domanda, come se aspettasse che gli dicessi di rimanere con me, di restare per sempre e salvarlo, salvare il suo corpo prima dell'anima, pezzo dopo pezzo, dopo che l'hanno tagliato a pezzetti, aspettando soltanto un'anima che fosse in grado di ricomporlo come fosse un puzzle.

<Sì> puntai gli occhi sull'orario <è tardi, ti cercheranno> riuscì a dire solo questo; <non lo faranno.> La nostra conversazione morì nell'immediato istante, lui uscì dalla porta tornando alla vita che portavamo avanti da quei cinque anni, con una sola certezza, che sicuramente non sarà più la stessa, poiché domani sarà un giorno lungo e senza parole, soltanto un giorno incerto di nuvole e sole; non sapendo nemmeno dove poter trovare il mio cuore, avvertendo un vuoto dentro al petto da poter riempire finalmente di parole, trovando così dove fosse finito il mio amore.

Come un tumulto dal cielo scese all'improvviso facendo ormai riposare quella parte che aveva lavorato così tanto da ormai esserne abbattuto e in un lampo mi feci assopire da quella stanchezza che mi chiamava insistentemente facendomi scendere dentro i più profondi e incerti recessi dell'anima.

You made me hate this cityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora