20 - Se non del tutto giusto...

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David

<Amici, e... mi piacerebbe iniziare anche a dire ormai "ex nemici"> iniziai col mio discorso con tutta l'ansia che potevo avere in corpo, sapete tutti che siamo qui per un accordo, ma la maggior parte di voi non sa contro chi ci stiamo mettendo> sbuffai guardando Charles alla mia destra. <Il nostro nemico, da oggi in avanti sarà Ryuji Takahashi>.

Un'aria di terrore tra gli sguardi della mafia e dell'agenzia venne a farsi spazio riempiendo la testa di tutti piena di paura e senso di morte.

<per chi non lo conoscesse...> iniziai, ma Charles mi interruppe <era un ex membro della Mafia, è stato forgiato dalla violenza e dall'abbandono, proprio per questo ad oggi ne è uscito un uomo determinato e senza scrupoli> mi guardò con occhi impauriti e scioccati, lui non lo sapeva, non sapeva nulla eppure lo conosceva bene, o meglio conosceva molto meglio la fama che lo precede.

<Vi avverto che lui è disposto a tutto pur di affermarsi nel mondo criminale e la sua fama di leader spietato è ben nota anche dagli stessi alleati oltre che i rivali, con ciò si è guadagnato il rispetto e la paura di coloro che si trovano nel suo cammino.>

<Lui muove tutti con la paura, e non è facile sfuggirgli una volta sotto il suo controllo.> aggiunse Charles

<E il suo potere, ne ha?> aggiunse Jades messo vicino a tutti gli altri; <da quel che sappiamo lui ha un'abilità purtroppo per noi, orribile; lui sarebbe in grado di seminare discordia e instabilità tra i suoi avversari, inducendoli a dubitare delle loro stesse convinzioni e dei loro alleati, ma non sappiamo altro.> feci una pausa guardando nuovamente Charles accanto a me, ha lo sguardo calato ad ascoltare, non gli potevo nemmeno vedere gli occhi, quei suoi occhi blu come l'oceano mi mancavano come a un uccello con un'ala spezzata manca volare ma per lo meno potevo sentire il suo profumo, anche se leggermente nascosto dalla puzza di tabacco che invece emanavo io, mi stanno già venendo i sensi di colpa, non è tipico mio fumare, ma tutto questo stress mi fa andare fuori di testa, presi l'ultimo respiro e continuai, <io vi chiedo solo un'ultima cosa: in un modo o nell'altro toccherà buttarsi contro Takahashi, che sia insieme o da soli, ma essendo un nemico così potente, nonostante il numero che si crea tra noi all'interno della Mafia e dell'Agenzia, non basterà mai. Spero sarete d'accordo con me sull'unirci per tentare di sconfiggerlo> Alzai il pugno all'aria e alzando la voce esclamai <chi è con me?>

Ho paura anch'io nonostante cerchi di nasconderlo, qualcuno doveva pur fare da leader, ed un leader che dimostra di avere paura non potrà mai essere in grado di avere la mente totalmente lucida in situazioni più complesse, devo vincerla, è una gara contro me stesso.

Ci fu un attimo di silenzio, era più che normale, tutti avevano paura, Charles si girò verso di me, prese il mio pugno in alto e lo unì al suo alzandolo pure, <penso che la paura sia la prima a fermarti da fare le cose più stupide, -sembrò come se mi stesse leggendo nella mente- ma noi siamo la Mafia, ci buttiamo a capofitto su bombardamenti che a volte creiamo pure noi, minacciamo persone, facciamo cose orribili, è giunto il momento di una svolta per tutti noi, è giunto il momento di far terminare questo periodo di decadenza, per noi e per chi ci sarà dopo di noi, compagni, io ci sto> il suo discorso mi aveva fatto rabbrividire e drizzare la pelle e a quanto pare non ero l'unico, tutti coloro che fino a poco fa erano incerti si unirono in coro alzando i pugni in aria e gridando in esclamazione, segno che avevano accettato.

Abbassai il braccio e così d'istinto fece anche Charles, mi girai verso di lui e gli strinsi la mano, mentre tutti i nostri nuovi e vecchi alleati ci applaudono in coro, se ben con la paura in corpo adesso ci può essere una nuova speranza per noi, per tutti. Sorrisi, stavolta veramente, per la prima volta dopo tanto tempo.

You made me hate this cityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora