10 - L'ebbrezza che mi porta a Ipno

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Charles

Tornai al covo sospirando, un brivido che mi percorreva la schiena e tanta rabbia repressa che stava cercando di uscire.

Un'agenzia segreta, in uno dei palazzi più in vista di tutta Yokohama.

Mi chiusi dentro il mini bar e presi il vino migliore che ci fosse per quella sera.

Era quasi del tutto vuoto in giro.

Dopo tutto ognuno aveva i propri impegni e di sicuro non stavano in giro a bighellonare, chi per il più chi per il meno. A meno che non fosse per una missione era difficile trovare nostri colleghi in giro, per lo più una buona parte sono ricercati, e per loro uscire sarebbe soltanto un rischio inutile da non voler correre. Per nessun motivo.

Preferivano mille volte per le missioni abbinarsi a qualcuno più potente di loro, andando anche a lavorare in zone coperte e poco visibili.

Mi versai l'alcol in un calice e iniziai ad agitare vorticosamente il bicchiere, come se fosse una ruota.

Poi tutto in un fiato, o quasi, ingoio.

Il sapore fruttato unito a quello dell'alcol, che permetteva ai miei pensieri di annebbiarsi e cedere all'ebbrezza di quella sensazione, unica nel suo genere.

Continuai a bere, poi ne versai ancora, e ancora.

Fino a quando i bicchieri si tramutarono in una bottiglia.

Mi appoggiai al bancone e mi lasciai cullare da quella sensazione di vuoto che però allo stesso tempo riusciva a riempirmi grazie al vino.

Mi addormentai.

You made me hate this cityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora