"Odiare la pace, arte dell'inganno"
«Com'è possibile?» era il riassunto di tutti coloro che erano accorsi a soccorrere sia Viktor che Esther, increduli da quell'immagine. Non sembrava che fosse possibile il fatto che, da un veliero ormai inabissato nell'oceano, potesse mostrarsi un tale miracolo, ben oltre la concezione umana. E dire che entrambi erano illesi, abbracciati l'un l'altro, come se niente fosse successo.
Persino chi era rimasto al palazzo di Wan Shi giunse al porto, sbigottiti, allibiti da come il Dio del Tuono si fosse salvato, ma assieme a lui proprio la moglie che si pensava morta, totalmente. «Heh, vi ringrazio per la partecipazione a questo inaspettato spettacolo» disse Viktor con la più totale nonchalance, addirittura mostrando un inchino, come se fosse alla fine di una delle sue commedie teatrali, noncurante del fatto che, fino a pochi minuti prima, tutti quanti lo credevano spacciato. Esther lo guardava ridacchiando, già notando come il suo essere non era affatto cambiato nel corso del tempo:«Non cambierai mai, eh tesoro?» domandò lei, incrociando le braccia mentre il marito scosse il capo, a far intendere che no, il suo ego non sarebbe mai stato smosso, neppure dinanzi alla morte stessa.
Dopodiché, con Wan Shi che si fece avanti, lasciando gli altri semplicemente esterrefatti al miracolo appena avvenuto, questo disse ad entrambi, ed in primis a Viktor, con tono decisamente più cupo del solito:«Tutto molto bello, Viktor. Ma sappi solo questo: la prossima volta che cercherai di farti giustizia da solo contro la Nazione di mio padre, ti farò ingoiare il sangue di tua moglie, chiaro?» le sue parole erano acide come bile, con chi stava attorno alla scena che letteralmente stavano trattenendo il fiato a causa della potenza con la quale avevano a che fare. Il Dio del Tuono, pur venendo palesemente minacciato dall'imperatore di una cosa assai becera, non sembrava scosso, anzi, si mostrava teatrale come sempre, replicando:«Oh, la prego, Wan Shi, l'ho fatto per una ragione decisamente importante per me. Morten sa quello che ho patito di mio, millenni fa, a causa della sua flotta» e con l'ex Sacerdote che sembrava sul punto di saltargli addosso per farlo stare zitto, soltanto placato dagli altri al suo fianco, Wan Shi sospirò esasperato, voltandosi verso il resto del gruppo:«A quanto pare parlare con te è come farlo col muro» camminando con passo lento verso di loro, Esther si appoggiò all'orecchio del marito, sussurrandogli con un tono d'ovvietà:«Ed ecco perché ti dico di fare meno l'attore e più il sovrano, tesoro» questo semplicemente fece spallucce, a dimostrazione di non esser stato neanche turbato dalle parole al veleno che il Serpente Abissale aveva usato contro di lui, giungendo dagli altri e, seguito da Esther anche, sembrarono anche pronti a rientrare a palazzo ma, proprio in quel momento, Wan Shi sembrò fermarsi bruscamente, domandando quindi a Viktor:«Una cosa, però: era Wang Lu, o Otis o come diavolo si chiama, quello sul caccia?» di certo il Dio del Tuono avrebbe preferito dimenticare la faccia strafottente che l'erede dei Decadia aveva mostrato nel momento in cui aveva portato la Folgore alla sua definitiva distruzione, ma non potendo nascondere la realtà dei fatti, questo rispose, dicendo:«A quanto pare sì. Ancora sto cercando di capire come abbia fatto a raggiungere Shinigoi senza farsi vedere da nessuno di noi» l'imperatore chinò il capo, scuotendolo con fare di delusione, rassegnazione, prima di dire con tono malinconico, dovuto al fatto che aveva eccome un'idea su cosa fosse successo prima:«Ha preso tempo tramite gli Hafnarikan, alle cave di Hangque. Se davvero quello è Otis, allora sicuramente avrà avuto di ordinare loro di combattervi e aver modo di fuggire da Baxiya prima di farsi vedere. Sono stato un'idiota, lo ammetto» ma pur avendo riconosciuto il suo errore dovuto a questo, loro non ci stavano affatto a ridursi a scuse o a puntare il dito contro delle variabili inaspettate. «E adesso? Cosa possiamo fare?» domandò Lucifugo, già pensando effettivamente alla prossima mossa da tentare: non avevano idea di dove il loro nemico si fosse cacciato, e sicuramente non avrebbe portato a niente quello di scandagliare tutta Shirya. Sembrarono avere tutti quanti il suo stesso pensiero, fino a quando Naaran, fattosi venire un'idea per risollevare quantomeno un piano che stava andando a formarsi e a distruggersi allo stesso tempo, disse loro con sicurezza:«Beh, non potremmo raggiungere Shinigoi in questo modo, soprattutto sapendo che via mare sarebbe come farsi ammazzare, come abbiamo potuto appurare già con la Folgore. Ma sicuramente, passando dall'alto dei cieli, sarebbe perfetto. La mia idea sarebbe quella di provare a raggiungere Shinigoi, mettendovi a disposizione tutta la mia flotta aerea» ora che lo nominava, persino Wan Shi sembrò anche convinto dall'idea del collega, soprattutto a causa di un fattore che sarebbe stato di certo importante ai fini della missione:«Sapendo che tu e mio padre avete un buon rapporto, come io l'ho con Vasilissa, sicuramente Tokaiyan non avrà alcunché tipo di problema ad usufruire del suo spazio aereo. Da lì, setacceremo i cieli shiriensi, a palmo a palmo, fino a che non faremo fuori quell'inetto» contento che anche il Serpente Abissale fosse convinto dal suo piano, Naaran sembrò avere una sorta di potenziamento nel suo ego regale, decisamente superbo quasi quanto il vicino Lucifero, replicando in risposta:«Oh, finalmente apprezzi le mie strategie, Wan Shi. Beh, sono sicuramente progressi. Ma comunque, sì, posso di certo portarvi a Gaarekhsha e, non appena anche mio fratello Arslan avrà modo di raggiungerei all'aeroporto militare, allora partiremo alla volta di Shinigoi» dopodiché, guardando tutti gli altri, l'imperatore gaareko domandò a tutti, con tranquillità:«Spero solo per voi che non facciate distruggere i miei aerei, intesi? Altrimenti prima bombardo Otis, e poi vi spacco il culo, uno per uno» perciò, rivolgendosi a Wan Shi, Naaran disse ancora:«Nel caso, è ancora disponibile all'uso, la pista che sta giù a Shanchuan? Così almeno mi porto dietro alcuni di loro e vi veniamo a prendere già qua. Dobbiamo per forza di cose dividerci, qui, essendo che un gruppo dovrebbe controllare che Otis non torni a fare bordello, mentre l'altro verrebbe con me a Gaarekhsha per prendere i velivoli» comprendendo pienamente qual era il piano effettivo di Naaran, l'altro annuì, lasciando intendere che, secondo lui, sarebbe stato più che fattibile. E quindi, stavolta ampliando il suo raggio d'interesse a tutto il gruppo, il sovrano gaareko domandò loro:«Allora, chi vuole venire con me? Essendo che si sta facendo sera, nel caso avrete modo di riposarvi all'albergo che sta in centro a Bülarnej» vi fu un momento di indecisione, di totale silenzio tra tutti loro, notando come l'uomo teneva una mano aperta, ad indicare che solo in cinque sarebbero venuti con lui. Perciò, anche con fare sicuro, Lucifugo e Ragnar si fecero avanti, con due dita di Naaran che si chiusero. Subito dopo, anche Fenrir e Katrine fecero lo stesso, e adesso era rimasto solo un posto rimanente. Non era chiaro chi avrebbe seguito i cinque verso Gaarekhsha, ma poi, anche Vasilissa si fece avanti, un po' con sorpresa. «Mi sembra giusto che almeno uno di noi due vada con gli altri» spiegò lei in breve, mentre affiancava proprio quelli che si erano offerti per raggiungere Gaarekhsha, assieme a Naaran. Proprio questo, notandola così vicina a sé, sorrise, come contento di ricevere la sua fiducia in tal modo. «Va bene. Noi invece penseremo a controllare la situazione attorno, e per domani mattina vedremo di riaprire la pista di Shanchuan. Noi non riposeremo: avremo l'occhio vigile su qualsiasi cosa possa esser sospetta» rispose quindi Wan Shi il quale, da imperatore quale era, sicuramente non avrebbe dato riposo alla sua persona pur di giustiziare colui che lo aveva palesemente tradito. Il suo sguardo vacuo, inespressivo, era la dimostrazione di un uomo capace di comandare oltre che far paura nei modi di fare abbastanza burberi, ma giusti.
Perciò, con i due gruppi che si vennero a formare, Naaran fece per avvicinarsi al collega baxiriano, dicendo con tono sicuro, di rispetto e di intesa allo stesso tempo:«Buona fortuna quindi, Wan Shi. Aggiornateci nel caso doveste trovare qualcosa. E siate spietati nel caso fosse Otis, mi raccomando» l'altro gli afferrò la mano, stringendola nella propria in una morsa marmorea, ferma e sicura, guardandolo negli occhi con la stessa tranquillità con la quale avrebbe agito, con una maschera d'ira che gli attraversava la faccia come un velo invisibile. «Sarà fatto. E buona fortuna a voi, là a Gaarekhsha» disse quindi lui.
Infine, prima che i due gruppi si separassero per far spazio alle loro operazioni, Lucifero fece per avvicinarsi al figlio ed al nipote, guardando anche Ragnar prima di dir loro, con un tono decisamente più paterno che da temibile sovrano degli Inferi:«Conto sulla vostra capacità, le vostre conoscenze, ed il vostro coraggio. Non dimenticate che cognome portate, e per quanto riguarda te, Ragnar: rendi sempre felice il mio nipotino» coi due Morningstar che mostrarono l'ormai consueto Saluto Luciferino, ad indicare che il Diavolo poteva affidarsi totalmente all'altro re ed al principe dell'Inferno, invece, Ragnar annuì in segno d'assenso al primo degli Angeli caduti, mostrando dai suoi occhi quello che sarebbe stato il suo scopo:«Non la deluderò, sua infernale maestà. Lucifugo ha un posto in prima fila nel mio cuore, e venderei cara la pelle pur di difenderlo, qualsiasi cosa ci si pari davanti» finalmente, coi due innamorati che si guardarono, quasi a cercare il sorriso dell'altro, i cinque dalla parte di Naaran procedettero con calma, via da Solomazhen, stavolta per raggiungere la Nazione del quale lui era il sovrano, nonché la Nazione dell'Aftermath.
Vi fu un momento di totale silenzio, invece, tra Wan Shi e gli altri, pensierosi ora sul primo passo da compiere, sapendo che ora, avrebbero passato l'intera nottata a cercare, cercare e cercare ancora, fino a che non avrebbero trovato l'impostore. «Bene. Quanto a noi, seguitemi. Controlleremo tutti assieme l'intera provincia di Solomazhen, durante tutta la notte, e soprattutto, vedremo di adescare quell'infame nella trappola, perché sicuramente il buon Lucifero avrà un piano a riguardo. Nevvero?» disse quindi loro, col Diavolo che se la ridacchiava già con parecchie idee balenargli per la testa, sbattendo le ali ad indicare che sì, era già a lavoro con qualcosa che potesse permetter loro di concludere la pratica anche prima del tempo. «Ovviamente. Sapete, se l'unico modo per richiamare "Wang Lu" a noi, è quello di trasgredire le regole che lui imporrebbe su Baxiya, a discapito dell'imperatore... perché non le infrangiamo, a tal punto che dovrà per forza di cose venire a cercarci?» e con un Morten che, invece, aveva già una mezza idea su quello che aveva in mente il Diavolo, questo mormorò abbastanza piano, quasi come un rantolo nervoso:«Che palle, non posso neanche avere la mia amata Freja con me, per questo» l'altro lo guardò con fare interrogativo, tanto quanto Esther, essendo che ella aveva sicuramente molte cose da scoprire per quanto riguardava quello che era avvenuto nel lungo periodo in cui era l'anima della Folgore. «... no, Morten. Non ho detto di cedere alla lussuria, sottospecie di satanista coi capelli bianchi, che manco i ghoul» replicò il Portatore di Luce, incrociando le braccia al petto, mentre gli altri se la ridacchiavano di sottofondo, salvo venir ammutoliti dall'occhiataccia di fuoco che Lucifero fece loro. Morten, ovviamente, credendo di star letteralmente solo sussurrando, quasi non capiva come diavolo aveva fatto a sentirlo, ma con Mikhail che gli passò affianco, bubolò attraverso la voce di Stolas, dicendo:«Ricorda che Lucifero è praticamente onni-qualsiasi-cosa-ti-venga-in-mente. Quindi, mi sa che ti avrebbe sentito anche solo se avessi compiuto tale pensiero» l'uomo sbuffò con tono irritato, guardando il ragazzo col demone gufo in corpo, decisamente sul punto di dire qualcosa in merito, ma prontamente fermato da Wan Shi, il quale richiamò a sé l'attenzione di tutti:«Tralasciando questo siparietto abbastanza patetico... ascoltatemi bene, perché le cose le ripeto tante volte quanto i minuti in cui piangerete per le mazzate che vi tiro» con tutti quanti quelli del suo gruppo che si misero sull'attenti, mentre Lucifero rimase al fianco del suo assistito, con le mani dietro il mantello, l'imperatore riprese il discorso, guardandoli uno per uno, come a cercare qualsiasi cosa di fuori posto:«Se l'unico modo per richiamare l'attenzione del sedicente portatore di morte, è quello di trasgredire alle sue regole, bisogna anzitutto capire cos'è che lui ripudia, oltre alla lussuria. Da quanto ricordo, lui odia tutto ciò che riguarda la vita, la luce, oltre che la pace. Suonerà strano dirlo, soprattutto col Diavolo con noi, ma penso che quest'ultima sia l'idea migliore, essendo in tanti» con il Diavolo che lo guardava abbastanza confuso, cercando di capire se davvero stava dicendo una cosa del genere, esattamente come Morten, Wan Shi continuava a spiegare quale sarebbe il suo piano che, di per sé, parrebbe stupido, insensato, ma in fondo non sembrava affatto così. «Quindi, dovrete eliminare ogni pensiero negativo su qualsiasi nemico possiate aver avuto o che avete tutt'ora, e concentrarvi quasi sul rispetto. Non importa come, ma questa è l'unica soluzione adatta» a ciò, letteralmente Lucifero rispose all'imperatore, guardandolo con fare quasi alienante. Cioè, stava chiedendo al Diavolo di essere meno, appunto, il Diavolo, l'essere più iracondo e rancoroso che il Creato abbia mai ospitato? «Dipende. Solo se poi posso stare per i fatti miei con Lilith. E scordati che io smetta di detestare tu-sai-chi. Neanche se mi strappassero le ali, piuma per piuma» Wan Shi si diede un colpo alla fronte con una mano, sbuffando abbastanza drammaticamente, avendo capito cosa intendesse, e soprattutto, chi non avrebbe mai rispettato. «Come vuoi, Lucifero. Quantomeno, però, cerca di fingere di farlo. Tanto, sarà sicuramente abbastanza stupido da cascarci» rispose l'imperatore, con tanto di Bathin che a sua volta sibilò quasi esasperato.
Stettero lì, anche per alcuni minuti, a cercare proprio di convivere con questo bizzarro piano, cancellando quantomeno l'essenziale delle loro nemesi dalla testa, e sperando che questo potesse in qualche modo trarre loro vantaggio nel caso in cui Wang Lu, od Otis per farla in breve, si sarebbe mostrato a loro. Come, non lo sapeva nessuno, e ormai la sera era già giunta, con un po' della testa che puntava anche all'altro gruppo, nella speranza che l'approdo a Gaarekhsha fosse fortuito, senza intoppi.
«Ma comunque... Wan Shi, visto che siamo qui ad aspettare che si faccia notte, magari potresti anche dirci di più di com'era, effettivamente, il tuo "primo ufficiale". Magari potremmo capire di più quali fossero le sue intenzioni» la proposta fatta dal Dio del Tuono risuonò come impellente nella mente del Serpente Abissale, sapendo che comunque sarebbe stata anche una cosa giusta da pensare. «Bella domanda, Viktor. Posso dirvi che Wang Lu, come ci si aspetterebbe dal "portatore di morte", è sempre stato un tipo molto distaccato, quasi eternamente taciturno se non con l'esercito e con me. Poche parole, ma molti, moltissimi fatti» lo descriveva effettivamente come se fosse un tipo davvero mortifero, come ne suggeriva il titolo, eppure con qualcosa che sicuramente lo accomunava al figlio di Decadia: entrambi erano abili leader, capaci di gestire ampie schiere di soldati. «Circa come faceva Otis con l'esercito di Schkarnar, a Nixet. Era davvero un primo ufficiale molto capace» commentava Morten, ogni tanto taliando qua e là per vedere se vi fosse qualcosa che avrebbe potuto catturare la sua attenzione, soprattutto lungo una città così grande ed intricata come Solomazhen. Chi meglio di lui conosceva, lì, il Fante? Avendolo avuto per un sacco di millenni alla sua corte, o meglio, lui per il ragazzo si potrebbe dire, aveva avuto modo pure di comparare i due per le loro ovvie similitudini. «Sì, diciamo che per causa di quello, e un po' anche per causa tua, Morten, abbiamo avuto seriamente tanti patemi al quale pensare, ignari della mente manipolatrice che era davvero Otis» aggiunse quindi Anton, guardando per un attimo l'ex Sacerdote, il quale semplicemente roteò gli occhi, convenendo con il re thaulino che, comunque, le cause della guerra erano anche dovute agli ordini da lui impartiti. «E cosa avreste intenzione di fare con questo? Ucciderlo?» domandò quindi Wan Shi, cercando di capire quale sarebbe stato il destino del figlio di Decadia una volta che sarebbe stato trovato e sconfitto, ancora una volta. Non era assolutamente a conoscenza di quello che il padre avrebbe fatto nel caso, e quindi, Viktor disse con il suo fare sarcastico, ma stavolta con un'argomentazione molto più seria:«Oh no no! Lo terremo in ostaggio, e ci faremo dire tutto quello che sa su Decadia, e dove si trova in questo momento, così da concludere il suo progetto divino prima che possa attuarsi, di fatto» l'imperatore baxiriano sembrava decisamente sorpreso dalla sicurezza con la quale avrebbero quindi svolto la loro parte del piano: cioè, il nemico sarebbe stato sott'occhio fino a nuovi ordini, e come mezzo per raggiungere il pezzo grosso della questione? «Un piano molto suicida, e che potrebbe tranquillamente ridurre in cenere l'ordine di Shirya, portandovi dietro il figlio di Decadia. Mi piace» rispose Wan Shi con fare abbastanza sarcastico, logicamente dovuto dal fatto che mai avrebbe pensato ad una cosa di questo tipo. Neanche Esther che, vabbè, era poco conoscente degli avvenimenti ad Aesir e di quello che Otis aveva causato, sembrava molto convinta dall'idea appena proposta, esplicitandolo con fare abbastanza pensieroso in fatto della possibilità o meno, della riuscita del piano:«Secondo me ci stiamo consegnando dritti dritti alla morte ancora prima di raggiungere l'età adatta per esserlo. Magari non saprò quello che è successo nel frattempo, ma da come ne parlate sembra decisamente tutto fuorché che rispettabile» con gli aesiriani che ascoltavano, quindi, era anche il caso di spiegarle per bene una certa cosa causata dal Fante, o meglio, lo avrebbe fatto Morten stesso, già immaginandosi una risposta davvero nera, furiosa da parte della regina hrasneiana:«Diciamo che lui ha richiesto, anzi, obbligato me ad uccidere mia madre e farle affondare Fjurdanggur per mezzo di "quadri" idro-magnetici» già sapevano tutti come sarebbe andata a finire, già per via della risatina secca, decisamente sul punto di una crisi di nervi. Sembrava davvero sul punto di strangolare Morten, con Viktor che le tenne un braccio attorno per rassicurarla mentre, proprio la donna al suo fianco, borbottò tra i denti:«Colei per la quale sono stata l'allieva, è stata uccisa per causa di quell'essere? E TU CHE NON PENSI AL FATTO CHE HAI AMMAZZATO TUA MADRE, MORTEN!?» gli occhi di Esther esprimevano burrasche senza fine, pronte ad abbattersi sul malcapitato sovrano argheno, il quale alzò le mani, dicendo con tono anche piuttosto tranquillo:«Ho già pagato i danni di guerra, non serve fare tutta 'sta scenata, Esther, datti una calmata. E poi, non dovremmo evitare di odiarci, se vogliamo attrarre Wang Lu?» questa sbuffò, notando come l'uomo si fosse logicamente difeso nel modo quantomeno più ragionato e semplice. Pur sentendo proprio la voglia impellente di saltargli alla giugulare, però, Esther prese un lungo respiro, e guardando gli altri, disse:«Va bene. Ma sappi solo che poi, non appena finiremo questa cosa, non scappi dalla mia lama, lo sai vero?» gli altri ovviamente, già sapendo contro chi ella stava andando, avrebbero dovuto spiegare un'altra cosa in particolare, per evitare di sfociare in una battaglia in terra straniera per una cosa avvenuta secoli prima. «Esther, non credo sia il caso, soprattutto essendo lui a capo di Archana, assieme a sua moglie Freja» la fermò subito Ellen, la quale era come sempre rimasta in giro per fare un giro di ricognizione, sentendo però la conversazione al suo relativo apice. Esther non poteva credere al fatto che Morten fosse sposato con la loro Dea, e soprattutto per come la figlia di questa ne parlasse con così tanta nonchalance, come se lo riconoscesse come padre acquisito; ma ormai, tanto valeva tacere, lasciando il tutto sfociare nel silenzio di chi avrebbe soltanto dovuto chinare il capo e accettare anche questo genere di "stranezze".
Intanto che la discussione andava via via scemando, concludendosi soltanto con delle scaramucce molto frivole, inutili, Lucifero e Wan Shi stavano da parte, seduti alle porte di Solomazhen:«Francamente sono un po' in ansia per quanto riguarda mio figlio e mio nipote, se permetti» il Diavolo sembrava sicuramente tranquillo a confidare i suoi pensieri all'imperatore, con questo che lo ascoltava ben volentieri: dopotutto, ormai avevano avuto modo di conoscersi con calma, stabilendo anche un buon rapporto di rispetto reciproco, quasi amicizia. «Immagino, Lucifero. Ma sono sicuro che Naaran riuscirà a starli dietro, così come chi li sta accompagnando. Staranno bene» provava quindi a rassicurarlo, mostrandosi comunque ottimista sulla loro buona riuscita nella loro parte di piano. Sicuramente il Serpente Abissale era un tipo che non riusciva mai a vedere il bicchiere mezzo vuoto nelle varie situazioni, e questo comportava al fatto di poter essere anche rilassato in questioni magari delicate, a differenza di uno come Lucifero che, ovviamente, agirebbe in modo molto più diretto, sfrontato, si potrebbe dire. «Ma te? Ora che Wang Lu, od Otis o come Baphomet si fa chiamare, avrai necessità di eleggere un nuovo primo ufficiale?» pensò quindi il sovrano degli Inferi, guardando l'altro con anche un minimo di apprensione verso quello che era il prossimo passo per sé e per la Nazione che Wan Shi comandava. L'altro, forse anche cosciente di com'era stato ingannato brutalmente da chi considerava come fidato, però, aveva le idee ben chiare:«C'é solo uno che davvero meritava sin da subito quel ruolo di primo ufficiale. Sai no, quel ragazzo che ogni tanto veniva con me per gli incontri a Molniskij?» sicuramente, essendo lui e l'imperatore gli unici a comprendere di chi quest'ultimo stesse parlando, anche Lucifero poteva già intuire l'effettiva identità:«Intendi Chengxi? Beh sì, ha un carattere molto forte, devoto alla battaglia, ma con un animo molto... leggero, oserei dire» con questa risposta, Wan Shi annuì, replicando a sua volta:«Se non fosse per il fatto che è andato ad allenarsi sugli Urakhneš con Phenex, beh, l'avrei anche coinvolto» ma con questo, il pensiero ora si era spostato altrove, là dove l'altro gruppo procedeva. Loro erano la prima delle due chiavi per raggiungere il vero e proprio nemico, mentre l'altra, beh, era quel destino che avrebbero già tutti tra le mani...
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Chronicles of a Sin: Divine Blizzard
Fantasy"Dopo le avventure nella nebbiosa terra di Aesir, e subito dopo la liberazione di questa dal dominio egemonico del Sacerdote, tutto sembra procedere per il verso giusto per la ricostruzione dei luoghi ridotti in macerie. Persino l'enorme Nazione del...