Capitolo 25

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"Quando la morte vaga sulla terra"

(× Vi è una scena più esplicita all'interno di questo capitolo. Pertanto se siete particolarmente impressionabili ad un certo di contenuti, non vi consiglio la lettura di questo capitolo ×)

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Finalmente la notte si era fatta avanti su Zhanten, e dopo quello spettacolo dovuto alla luna dorata, anche dovuta dalla forza particolarmente impressionante di Tianhe, tutti quanti poterono dedicarsi a qualche ora di riposo in una locanda vicino al ristorante Honojin.
Ragnar e Lucifugo erano appena entrati nella loro stanza, avendo quantomeno un bello spazio, oltre al fatto che essa era una stanza che dava bene su tutta la cittadina, essendo ai piani più alti dell'edificio. «Oh, finalmente possiamo riposarci, e soprattutto, stare in pace senza occhi e orecchi indiscreti. Non è così, amore?» chiese il ragazzo-lupo, intanto che si era seduto sul bordo del letto, con il suo ragazzo al proprio fianco. Lucifugo annuì, accoccolandosi ad egli mentre, finalmente, poté dargli quel bacio sulla guancia che gli era stato impedito a causa dell'arrivo dei piatti da loro ordinati:«Mhm, assolutamente, tesoro. E poi, era quello che volevo da un po': rilassarmi con il mio cucciolo» Ragnar sorrise con fare tenero al sentire le labbra del demone posarsi sulla gota destra, prima di prendere le mani del ragazzo, domandandogli inoltre:«Ma, se posso chiedere... qual è stato il desiderio che hai espresso? Lo so, non dovrei chiederlo, ma mi piacerebbe tantissimo saperlo» lo guardava con occhi da cucciolo, cercando di intenerire il principe a tal punto da fargli sputare il rospo. Lucifugo sospirò, emettendo una risata divertita dal fare del suo compagno, e mentre le sue dita si intrecciarono con quelle di Ragnar, egli rispose, chinando di poco il capo, ma sempre riuscendo a guardare negli occhi, l'altro:«Il mio desiderio, se vuoi davvero saperlo, è quello di vivere questa mia vita con te, per sempre, e di essere in grado di dare tutto l'amore che io, Kayo Lucifugo Morningstar, posso donarti» il ragazzo-lupo sembrò brillare di gioia al menzionare quel desiderio, oltre al fatto che, incredibilmente, Lucifugo aveva rivelato a lui il suo nome completo così, come se niente fosse. «Aww, amore! E dire che, beh... è lo stesso desiderio che ho pensato io! E poi... che bel nome che hai, "Kayo". Ora sì che posso definirti "il Portatore delle Tempeste", con un nome così ricco di significato dedicato a ciò» dopodiché, quando Ragnar disse ciò, il principe lo tirò a sé, tenendo una mano sotto il mento del ragazzo, intanto che disse ad egli, con un sorriso amorevole:«Beh, e visto che una tempesta si mostra quando meno te lo aspetti...» il suo viso si chinò in avanti, prima di riprendere, sussurrando nell'orecchio del suo amante, «... vuoi che questa tempesta ti prenda con sé, nell'occhio del ciclone?» le guance del ragazzo-lupo si arrossarono all'istante nel sentire le parole di Lucifugo, con questo che, intanto, sfiorava il collo dell'altro con le unghie, a fargli dei grattini. Ragnar sembrò quasi emettere un mugugno compiaciuto, prima di dire con un accenno di imbarazzo:«E-Ehi, io stavo scherzando prima, quando dicevo di voler "fare ciò". Cioè, se vuoi solo stuzzicarmi, okay, non ti fermerò» il demone rise di gusto nel vedere la reazione così scomposta da parte del ragazzo davanti a sé, intanto che lo lasciasse nuovamente sedersi sul bordo del letto, attaccandosi a lui, mentre piano piano poteva sentire quelle morbide ciocche bianche con le dita di una mano. L'altra, invece, si posò esattamente sulle gambe di Ragnar, accarezzandogli una coscia mentre si accomodava nuovamente sulla sua spalla, dicendo con quel medesimo sorrisetto divertito:«Magari un po' posso fare quello che ti senti di fare, amore. Solo, rilassati, okay? Non ho intenzione di fare più di un passo oltre, se ti imbarazza» l'altro osservava in basso, guardando le movenze della mano di Lucifugo sulle sue gambe, sempre delicate e mai invasive, oltre che le coccole ai suoi capelli. Emise un sospiro di compiacimento, divincolandosi con un braccio tra i due, così da poter tenere a sé il principe, accarezzandogli un fianco nel mentre. «Finché è così, mi piace e tanto, tesoro. Mi mancava farmi coccolare da qualcuno» ammise lui, stampando le sue labbra sulla fronte del demone, intanto che questo si muoveva con la mano anche oltre, giungendo poco sopra gli stivali dell'altro, all'altezza dei polpacci. Ragnar lo guardava con puro benessere, mettendosi a sua disposizione, nel mentre che anch'egli proseguiva con la sua dimostrazione di affetto. Per questo, anche per non far fare al ragazzo-lupo delle torsioni decisamente innaturali col collo, Lucifugo si alzò dalla sua spalla, prima di ricevere più che volentieri il fulcro assoluto dell'amore reciproco che provavano. Le loro labbra si sfiorarono con la stessa pressione di due piume strofinate l'una con l'altra, mentre le loro mani sinistre si unirono ancora una volta, lasciando che le gemelle potessero prendersi la scena per qualche istante in più. Ragnar accarezzava piacevolmente la pancia del demone, mentre questo, sospirando contro il volto del ragazzo, giocava con i nastrini argentati che l'altro aveva lungo la vita, ad abbellire il suo abito, sopra i pantaloni. Si coccolavano, e forse mai avrebbero voluto smettere, neppure se la fine del mondo sarebbe giunta.
Lucifugo ebbe modo di staccarsi dal bacio, quindi, inspirando il profumo inebriante del suo compagno mentre disse a questo:«Ti amo alla follia, Ragnar. Sei... tutto ciò di cui un umile principe degli Inferi aveva davvero bisogno» emise anche un mugugno nel sentire la mano destra di questo, muoversi lungo la veste, sfiorando la pancia ed un poco anche la vita. L'altro, invece, lasciava risplendere i suoi occhi azzurro ghiaccio attraverso il lumino che vi era sul comodino poco distante da loro, rispondendo all'altro, dicendo:«Ed io ti amo a tal punto che morirei per te, Lucifugo. Se non fosse stato per te, oltre che per la tua splendida presenza, forse mi sarei trovato come spaesato in questo continente. E poi... sei un principe che merita tutti i regni dell'Oltretomba: sei meraviglioso» le sue parole risuonavano come delle morbide fusa alle orecchie del potente principe, discendente dei Morningstar. Inoltre, a sentire come Ragnar pensava così bene di lui, era chiaro che avesse una grande considerazione del principe.
Dopodiché, anche un po' per divertimento, Lucifugo attirò a sé il ragazzo-lupo per un altro bacio, questa volta più intriso di passione, mentre il demone iniziò anche un po' nella ricerca di stuzzicare il suo amore, strofinando il lato dello stivale contro il polpaccio e la caviglia di lui, oltre a giochicchiare con i lacci degli stivali di Ragnar. Questo, infatti, sembrò lasciarlo fare ben volentieri, tirando a sé il principe prima di assaggiare la sua lingua con la propria, emettendo teneri versi, intanto che teneva Lucifugo per la veste, con una mano, mentre l'altra accarezzava le gambe del demone, quasi a ricambiare il favore di quello che l'altro fece con lui. Dopo qualche istante di affetto intenso, il principe si tirò indietro dalle labbra del ragazzo, mentre continuava a stuzzicare questo, a modo suo. «Ti piace? Vuoi che continui un attimo di più?» domandò lui, con un tono un attimo di affanno, nel mentre che l'altro ammiccò, sfiorando la fibbia della sua cintura:«Mi piacerebbe, sì. Non è che potresti... toccarmi un pochino, amore?» rispose quindi Ragnar, abbassando per un attimo lo sguardo nel sentire lo stivale di Lucifugo sfregarsi col suo, oltre che il tenero affetto che gli veniva proposto. Il ragazzo sembrava sorridere a questa richiesta, e così, avvolgendo con una propria ala, il corpo del suo amante da dietro le spalle, disse a sua volta, mentre la sua mano sinistra iniziava il suo lento percorso, lungo il tessuto dei pantaloni dell'altro:«Se è questo ciò che vuoi, cucciolo, allora posso anche accontentarti. Lo sai che puoi contare su di me» e dette queste parole, intanto che il demone sembrava mostrarsi affettuoso con il principe ymaregno, riuscì a coglierlo in una morsa visiva a tal punto da poter agire indisturbato, senza dar modo a Ragnar di poter guardare in basso. Con i suoi occhi fissi sui propri, quindi, Lucifugo ebbe finalmente modo di sferrare il primo colpo, iniziando a punzecchiare con le dita dove l'altro avrebbe voluto che fosse, procedendo con un massaggio lento, ma piacevole, che non fece altro che compiacere il mezzo lupo con il suo tocco. A ciò, egli fremette, mettendosi comodo ed a sua disposizione, mentre espirava più esaustivamente davanti al viso del suo compagno. «Non è male come massaggio, amore. Mi piace parecchio» ammise Ragnar, con un sorrisetto leggermente visibile sul proprio volto, intanto che questo, anche un po' per ricambiare il favore, sembrava concedersi totalmente al suo istinto, tenendo la mano dove più gli aggradava, massaggiando l'inguine del demone, il quale rantolò per un istante. Aveva voglia di sentire quella stessa mano esattamente dove avrebbe potuto sentir meglio la sua passione, e così, iniziò a tirare giù la zip dei pantaloni dell'altro, ed a sbottonarli non appena ne ebbe modo, dicendo a Ragnar con un tono più rauco ed inspirato:«Non sembri uno che compie questi gesti per la prima volta, cucciolo. Mh... non è che posso sentirti più da vicino, con quella mano?» era divertente il fatto di come Lucifugo cercasse in tutti i modi di essere comunque pacato coi termini, pur lasciando che la sua immaginazione prendesse il sopravvento. Di fatto, le sue dita stavano mirando nelle mutande di Ragnar, e di certo non era che il suo pensiero primario: non aveva altre richieste da fare, ma solo di soddisfarlo un minimo. Sentiva bene come mano a mano, il suo tocco stava facendo piacere al ragazzo, notandolo proprio dal sospiro mozzato che questo emise non appena egli sentì quanto detto.
Avendo quindi inteso che Lucifugo voleva sentire il suo amore a sua volta, egli annuì rapidamente, aiutando il principe a slacciarsi la cintura, oltre che a tirarsi giù i pantaloni, almeno fino alle ginocchia, intanto che, a questo punto, Ragnar stava iniziando il suo momento di stimolazione, massaggiando il sesso del demone direttamente da sopra quei boxer neri. L'altro sibilò al momento del suo tocco, mettendo la mano esattamente sul "cuore pulsante" del ragazzo al suo fianco, iniziando a pompare direttamente da dentro il tessuto. «Solo un pochino, okay? Non vorrei fare casini qua dentro prima di ripartire. Ho anche un po' sonno dopo i liquori» disse lui, mordendosi il labbro nel sentire quanto stava essendo stimolato dal ragazzo-lupo. Questo lo ascoltava quasi come se stesse sognando, a giudicare dallo sguardo perso nel vuoto e dalla lingua fuori dalle labbra che si muoveva a penzoloni, a simboleggiare quanto gli piacesse tutto questo:«Ohh, va bene, amore. Solo... mh, mi fai impazzire» Ragnar alla fine, anche facendo uscire un gemito non appena sentiva il movimento della mano del principe, a sua volta portò la propria al caldo, tastando e stimolando con movenze sicuramente dovute anche dall'eccitazione...

Chronicles of a Sin: Divine BlizzardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora