12. ~ Una ferita tremenda ~

21 2 6
                                    

[1 settimana più tardi...]

Da quando Sarah se n'è andata il comportamento di Jack era sempre più serio e aggressivo allo stesso momento.
Infatti non voleva parlare più con nessuno, neanche con Remi, che era la persona con cui ha legato di più.

Un giorno l'uomo era seduto su una sedia, all'interno della cella, leggendo un libro, ma dando anche qualche occhiata che l'esperimento non si muovesse dal suo posto assegnato.

- "Hey Jack..." - disse la bambina

Nessuna risposta da parte dell'uomo. Era sempre lì sulla sedia a leggere il suo libro.

- "Jack!" - urlò la bimba
- "Che cazzo vuoi?" - chiese Jack
- "Va... tutto bene?"
- "Mai stato meglio. Ora stai zitta."
- "Ma-"
- "Zitta."
- "Non è che posso andare in bagno?"
- "Ugh... ancora? Almeno è urgente? Altrimenti ti lascio stare qui. Non voglio che tu ti muova dal tuo posto."
- "Mh, probabilmente sì?"
- "Vai."

Disse l'uomo indicando il bagno, dove la bimba poteva andare.
Non appena la fanciulla uscì dal bagno si sedette al suo posto e rimase in silenzio per qualche minuto.

- "Hey...?" - riprese a parlare Michi
- "E ora che c'è? Sei proprio una chiacchierona." - disse lo scienziato
- "Magari possiamo parlarne? Capisco che ti manca Sarah, però-"
- "Non dire una parola su Sarah. È solo colpa tua se l'hanno cacciata."
- "Non è colpa mia. Te lo giuro. Non so perchè... ma si è affezionata a me!"
- "Lascia perdere."
- "Ma perchè non mi credi, non è colpa mia!"
- "Stai... ZITTA CAZZO!"

Jack si alzò dalla sedia lanciando il libro per terra, prese un coltello dalla tasca e glielo lanciò in testa alla bambina che venne spinta contro al muro per colpa di esso.
La bimba all'improvviso fece molta fatica a respirare e i suoi occhi si spalancatono, ma lei sorrise e iniziò a ridere.
Tirò fuori il coltello dalla fronte che le lasciò una grandissima ferita e poi evocò dei tentacoli aprendo le mani, che poi puntò verso l'uomo.

- "S-Scusa non volevo. O m-meglio, volevo ma no!" - balbettò lo scienziato
- "Ormai è tardi... Jack" - disse l'esperimento facendo un sorrisetto inquietante - "Ormai lo hai fatto e non puoi più tornare indietro. Mi hai rovinato la faccia." - continuò

La fanciulla iniziò a camminare avvicinandosi allo scienziato. Allungò le mani verso di lui, in modo che potessero prenderlo. E così fece.

- "L-Lasciami andare!" - urlò l'uomo
- "Non fino a quando tu-" - disse la bambina fermandosi giusto in tempo e facendo cadere Jack - "C-Cosa sto facendo... c-che cosa sto facendo..."

La bimba fece scomparire i tentacoli e si inginocchiò per terra.

- "Sono un mostro... io non lo avrei mai fatto... perchè?" - disse la piccola

Michi guardò negli occhi lo scienziato, che la guardò in un modo... strano?
Sembrava che qualcosa fosse cambiato...

- "P-Perchè il tuo occhio sinistro... è nero?" - chiese l'uomo
- "Nero? Non mi sono picchiata con nessuno..." - disse la fanciulla
- "Intendo, il colore del tuo occhio. Non è più castano come prima. È nero."

L'esperimento corse in bagno e si guardò allo specchio. In effetti è vero: il suo occhio era nero.
Poi tornò da Jack e lo abbracciò.

- "Non mi abbracciare" - disse l'uomo spingendola un po'
- "Mi dispiace se ti ho spaventato" - disse Michi
- "Non ti preoccupare... credo"

Dopo un po' di tempo, quando Jack uscì dalla stanza, Remi apparì davanti alla bambina. Non appena le fu davanti si accorse della grande ferita.

- "COS'È SUCCESSO? CHI TI HA FATTO QUESTO?" - chiese il demone spaventato
- "Jack..." - spiegò la bimba
- "Cazzo... quel brutto figlio di puttana..."
- "Uhm..."
- "Scusa. Volevo dire... quello stupido idiota"
- "Va meglio... forse"
- "Fa male? È una ferita molto ma molto profonda... per fortuna sei ancora viva..."
- "Già... comunque non fa così tanto male. Quanto tempo passerà in modo che guarisca?"
- "Mai... credo che non guarirà mai."
- "C-Cosa? Ma... perchè? E com'è possibile. Non ha usato qualche arma... velenosa, vero?"

La creatura prese in mano il coltello pieno di sangue che si trovava per terra e lo osservò attentamente.

- "È un coltello del tutto normale. Però non guarirà perchè è molto profonda..." - spiegò il mostro
- "Capisco... però non fa malissimo." - disse la bambina
- "L'importante è che non la tocchi. O altrimenti ti farai ancora più male"
- "Va bene, non ti preoccupare. Però sai... non è così male avere questa... ferita. Dopotutto ha un fascino. Però mi chiedo perchè ho l'occhio nero."
- "Probabilmente è un effetto del liquido che ti hanno messo."
- "Forse hai ragione. Strano che Jack non lo sapesse, perchè è stato lui ad accorgersene per primo..."
- "Già... a proposito... non è una brava persona... perciò dovresti... andartene da qui. E subito. Devi andare a cercare la tua famiglia, no?"
- "Vero... ma come faccio ad andarmene?"

Il mostro si guardò attorno e notò il condotto ad aria.

- "Potresti fuggire con quello. Di notte. È più sicuro. È solo un consiglio, dato che è l'unica via d'uscita che c'è." - spiegò Remi indicando la via d'uscita
- "Andata. Lo farò. Tutto per la mia famiglia" - disse la bimba sorridendo

~ Spazio autrice ~

Ahia... questa ferita avrà fatto molto male. Non la auguro neanche al mio peggior nemico (forse). Nel prossimo capitolo ci sarà la fuga...
Scoprite nei prossimi capitoli come andrà a finire!

La Ragazza dal Cappello di FoglieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora