Nel centro del proprio essere,
la luce grida: vuole scappare.
Incontrare il malfattore,
dargli un sacco di legnate.Finge.
Mentre cammina per il sentiero,
una ragnatela finissima avvolge le sue braccia.
Si sente in colpa per aver deturpato il duro lavoro di un piccolo ragnetto -
che, come un bambino, dopo aver costruito un castello di sabbia a riva, lo vede sciogliersi tra le braccia delle onde -
presto si dispera.Cammina, cammina.
Una salita impervia che non finisce.
Porta al cielo.
Gli scalini per il paradiso sono mal conci.
Un percorso irto di rovi che si appigliano ai vestiti e azzannano la pelle.
Si ferma molte volte.
Recupera e sorseggia un goccio d'acqua, ormai calda, che assapora, come la miglior bevanda.
Vorrebbe mollare, tornare indietro di corsa o rotolare giù per il dirupo.
Ma il cuore dolorante è più forte.
Utilizza le crepe ma andare oltre.
Raggiunge la vetta e poi scende.
Una discesa faticosa.
Un po' meno irta.
Ma pur sempre pericolosa.
Porta alla fonte.
La fonte fresca della vita.
Se ne abbevera.
Rinasce.Il cuore in tumulto,
respira la vita.Boccheggerà ancora.
Rimane in ascolto.Un abbraccio,
Gree✨
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Riflessioni quotidiane
Non-FictionQuante volte ci fermiamo a pensare? Quante volte dei pensieri aleggiano la nostra mente per qualche istante e poi svaniscono nel nulla? Quante volte invece altri pensieri permangono nella nostra mente a lungo, anche per mesi? Questo sarà il mio dia...