XXXIX

61 8 3
                                    


«È Natale! È Natale! Michael! Cloe! È Natale, svegliatevi!»

Sentii Cloe letteralmente grugnire mentre ancora tenevo gli occhi chiusi.

«Sono le sei e mezza, che diamine!» borbottò alzando la testa solo per controllare l'orario sulla sveglia.

«Abbiamo un sacco di cose da fare, volete aprire o no?» Nicholas continuava insistentemente a bussare alla porta della nostra camera.

«Torna a dormire!!» urlò, lanciando il suo cuscino in direzione della porta.

«Dai, smettila!» sogghignai.

«Da quanto è qui, cinque giorni?»

«Sì, più o meno, lui e i tuoi sono arrivati... venerdì sera, mi sembra.»

«Quindi questa è la quinta mattina di seguito che viene a svegliarci prima delle sette, perfetto.»

«Baby... è la mattina di Natale, è diverso!»

«Non vedo l'ora che ricominci la scuola.» grugnì nuovamente, dandomi le spalle. Poi si voltò e con uno scatto repentino mi strappò il cuscino da sotto il capo, facendomi sbattere la testa sul letto; sotterrando la sua sotto il bottino appena confiscato.

«Hey!» protestai ridacchiando.

«Non mi sembra tu ne abbia bisogno quanto me.» mormorò, con la voce ovattata e attutita dal cuscino sul viso.

«Pff!» ormai privato del soffice sostegno per continuare a dormire, decisi di alzarmi.

Raccolsi il cuscino da terra e infine aprii a Nicholas; lui corse come un fulmine verso il nostro letto e cominciò a saltarci sopra, continuando a gridare vivacemente, esprimendo tutta la sua gioia per il Natale.

«Scendi subito!» gli ordinò Cloe tirandosi su a sedere con uno scatto.

«Michael, posso saltare sul letto?» mi implorò con il faccino più dolce che avessi mai visto.

«Non provare a fare il ruffiano con lui, sai benissimo che non ti dirà di no. Questo è anche il mio letto!»

«Per favore!» sporse in fuori il labbro inferiore e intrecciò le mani sotto il mento.

Annuii leggermente, distogliendo lo sguardo. Cloe doveva pagarmela dopotutto.

«SÌ! GRAZIE, MICHAEL!»

«Non ci credo.» esclamò Cloe, cercando in tutti i modi di nascondere un sorriso. Scosse la testa e rivolse gli occhi al cielo quando incrociò il mio sguardo. Rimase seduta sul bordo del letto a contemplare Nick rimbalzare al centro di esso; mi sentivo sicuro nel poter affermare che fosse segretamente grata per la sua innocenza e spensieratezza.

«Noto con piacere che vi ha svegliati anche questa mattina!»

Udimmo la voce inconfondibile della mamma di Cloe approcciarsi.

«Mamma! È Natale!» balzò dal letto per raggiungerla sulla soglia e sciogliersi in un suo abbraccio.

«Lo so, Tesoro!» si staccò da Nicholas e venne ad abbracciarci singolarmente. «Buongiorno e Buon Natale, Michael!» mi strinse con affetto.

«Buon Natale anche a te, Katherine!»

Mi sorrise.

«E tu, dormigliona? Vieni qui!» scherzò, «Un tempo eri tu che venivi a saltare sul nostro letto la mattina di Natale, la nostra bambina!» pronunciò con tono nostalgico, prendendo il volto ancora assonnato di sua figlia tra le mani.

•Falling In Love Wasn't My Plan•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora