XXI

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Il nuovo anno giunse in fretta, finalmente erano arrivati gli agognati anni '90; speravo fortemente che il nuovo decennio riuscisse a portarmi più serenità di quello appena trascorso. Passate le vacanze invernali, cominciai a sbrigare pratiche burocratiche di lavoro per seguire Janet nel suo Rhythm Nation 1814 tour e staccare la spina da Los Angeles, che mi stava stretta come un drappo intorno alla gola.

Eravamo in tour da circa un mese, fortunatamente la casa discografica mi permise di partire senza ulteriori problemi, a patto che scrivessi e registrassi dei pezzi durante la mia assenza. Ne avevo già scritti abbastanza da completare un album. 


AGAIN


"How can I be strong?"

I've asked myself

Time and time I've said

That I'll never fall in love with you again

So here we are alone again

Didn't think it'd come to this

And to know it all began

With just a little kiss

I've come too close to happiness

To have it swept away

Don't think I can take the pain

Never fall again


Per ora avevo composto il ritornello ed una strofa, ma già potevo ritenermi alquanto soddisfatta: era la prima vera ballad che scrivevo da sola e stava venendo come desideravo: struggente e malinconica; ma dopotutto avevo scelto un tema particolarmente personale.

«Hey! Che fai?» ero sdraiata sul letto e sobbalzai quando Janet entrò in una delle stanze della nostra suite.

«Scusami, non volevo spaventarti.» mi raggiunse, si distese accanto a me e girò il pacchetto delle patatine che stava mangiando verso di me per offrirmele, ne presi un paio.

«Scrivo un pezzo per te.» le rivelai mentre le sgranocchiavo.

«Per me?! Fammi vedere.»

Si pulì le dita, prese il foglio in mano e dopo averne letto il contenuto con attenzione, poggiò la sua testa sulla mia in segno di supporto.

«È bellissima, Cloe! Non vedo l'ora di cantarla.» mi baciò la guancia.

«Ora vado, sono passata al volo, tra mezz'ora ho le prove, ci vediamo lì?»

«Sì, certo!» dovevo scrivere almeno un'altra strofa prima dello show.

In poco più di una settimana scrissi e conclusi il testo e la linea di pianoforte per Again e finalmente riuscii a registrare la prima demo in un piccolo studio a Worcester. Rientrai in albergo verso il tramonto e nel corridoio incrociai Janet. Era appena tornata in camera, stremata dalle incessanti prove; conoscevo perfettamente quella sensazione, era ormai indelebile.

«Come è andata?» mi chiese tuffandosi sul letto.

«Oh, benissimo! Non vedo l'ora di completarla e fartela sentire.»

«Ed io non vedo l'ora di inciderla! Se è sulla stessa strada del pezzo che hai scritto il mese scorso, si chiamava... For All Time, mi pare? Quel testo era... wow! Non capisco perché tu non voglia pubblicarla.»

•Falling In Love Wasn't My Plan•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora