«Quindi che ne pensi del nuovo sostituto?» mi chiese Sarah non appena uscimmo dalle prove a proposito del ragazzo che avrebbe preso il posto di Jon alla chitarra ritmica per qualche settimana, mentre ero occupata ad asciugarmi qualche goccia di sudore sul volto.
«È un tipo interessante, suona molto bene, sembra simpatico.»
«È moooolto carino!» ammiccò.
«Presentati se ti intriga così tanto, gli farà solo piacere, immagino.» risposi facendole l'occhiolino.
«Ma io dico per te!»
«Per me?!» sbarrai gli occhi.
«Guten abend schönheiten!» irruppe l'oggetto della nostra conversazione, comparendoci alle spalle all'improvviso.
«Eh?!» esclamammo in coro io e Sarah.
Jeremy scoppiò a ridere e dopo averci rivelato il significato della frase iniziammo a chiacchierare mentre ci recavamo a cena.
«E quindi parli tedesco?»
«Sì, ti va dopo se ci vediamo nella mia stanza e ti racconto un po'?»
«In realtà c'è la mia amica e-»
«Tranquilla, devo gestire delle riprese per il mio cortometraggio; rientrerò tardi, vai pure con Jeremy.»
«Oh... ok.»
«Allora ti aspetto!» mi sorrise alzandosi dal tavolo.
«Certo!» ricambiai prima di lanciare un'occhiataccia verso Sarah.
«Che c'è?»
«Davvero? Non lo hai capito?»
«Ehm, no?!» mi rispose, aggrottando le sopracciglia.
«Devi farti gli affari tuoi Sarah, ecco che c'è.» sbattei il mio piatto vuoto sul tavolo e tornai nella mia stanza.
Mi feci una doccia e una volta uscita, iniziai a decidere cosa indossare. Scelsi dei jeans e un top bianco, applicai un velo di eyeliner sugl'occhi e legai i capelli in una coda di cavallo e uscii per raggiungere la camera di Jeremy. Bussai e lui mi accolse con un calice di vino.
«No grazie, sarebbe ora della tisana in realtà, sai... per la voce.»
«Giusto, hai ragione, allora te la preparo!»
«Tranquillo, faccio da sola, piuttosto, parlami di te! Quante altre lingue sai parlare?» ridacchiò e iniziò a raccontarmi la sua storia.
«Quindi aspetta, fammi capire: parli spagnolo, francese, tedesco e inglese?»
«Anche qualcosina di arabo.»
«Wow! Devi insegnarmi qualcosa, sono appassionata di lingue.»
«Bien Sûr!»
«Adoro da morire il francese! Lo parlo un pochino, j'ai hâte d'y être!»
Mi raccontò della sua vita e dei suoi viaggi spirituali per almeno altre due ore, poi iniziò a farsi molto tardi, la sveglia alle sei ci aspettava; quindi mi congedai e uscii dalla sua stanza, dirigendomi verso la mia.
«Hey Coco! Dove sei stata? Ti aspettavo per la nostra solita tisana.» Michael mi venne incontro.
«Beh in realtà l-»
«Cloe, ti è caduto questo- Hey Michael, ciao!»
«Jeremy, ciao.» rispose facendo un cenno con la testa, Jeremy mi passò un orecchino e tornò nella sua stanza salutandoci con la mano. Quando mi girai verso Michael il suo sguardo era scuro e deluso, il mio invece rivolto a terra; non era accaduto niente tra me e Jeremy.
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•Falling In Love Wasn't My Plan•
Fanfic**IN CORSO** Cloe Isabella Willick è alla soglia dei suoi 21 anni quando lei e la sua migliore amica partono da Roma per tornare nella loro città natale, Los Angeles. Cloe scrive da quando era bambina e sogna di diventare cantante. Negli anni succes...