1. Un nuovo inizio

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ZOE'S POV

Io, Martina e Riccardo abbiamo appena parcheggiato. Prendo lo zaino e apro la portiera, scendo e mi ritrovo davanti ad un condominio gigantesco.

«Ma quanti cazzo di piani ha?!»
Domando io stupita.

«Fidati, non vuoi saperlo. Menomale che c'è l'ascensore.»
Mi risponde Riccardo mentre prende la valigia.

«A che piano è il nostro appartamento?»
Chiedo.

«Terzo.»
Mi avvisa la mia coinquilina.

Riccardo chiude il portabagagli e poi prende le chiavi del portone. Apre quest'ultimo ed entriamo tutti e tre dentro, prendiamo l'ascensore perché di fare le scale proprio non mi va, poi c'è Riccardo che dovrebbe portare la mia valigia (che pesa un sacco). Ha anche fatto troppo, quindi non mi va di fargli fare di più.

L'ascensore arriva al terzo piano e Martina prende le chiavi, noto che c'è anche un portachiavi con una scarpetta di danza.

«Fai danza classica?»
Domando istintivamente io.

«Sì, come lo sai scusa?»

«Il portachiavi, c'è una punta di gesso.»
Dico indicandolo e nel mentre lei apre la porta.

«Che osservatrice.»
Mi dice Riccardo facendomi ridacchiare.

«Diciamo che amo molto i libri, e diverse volte immagino di essere la protagonista di uno dei tanti, quindi amo i particolari, come se stessi scrivendo io stessa un libro sulla mia vita.»
Spiego intanto che entro nella casa.

Riccardo mi lascia la valigia.

«Io vado, per qualunque cosa sono al piano di sopra.»
Mi avverte.

«Okay.»
Annuisco io.

«Ciao Marti! Ciao Zoe!»
Ci saluta entrambe e noi gli rispondiamo in contemporanea con un semplice "Ciao".

Mi guardo intorno e osservo ciò che vedo: appena entrata c'è una cucina a vista che ha anche un'isola bella grande, nella quale c'è un lavandino e per il resto è vuota. Dall'altro lato dell'isola ci sono tre sgabelli abbastanza alti.

Davanti alla cucina c'è un tavolo bianco con due sedie su ogni lato lungo e una su quello corto. Sulla parte alla nostra sinistra invece c'è un divano grigio con una penisola, un piccolo tavolino tondo di vetro e una tv abbastanza grande. A lato del soggiorno c'è un balcone che guarderò dopo.

Tra la cucina e il salotto c'è un piccolo "corridoio", lo attraverso e trovo tre stanze con le porte scorrevoli.

«Quella a sinistra è la mia camera. Quello è il bagno e la stanza sulla destra è camera tua.»
Mi dice Martina.

Apro la porta della mia stanza e dire che era bella è dir poco. Dalla stanza entra molta luce, c'è un letto a una piazza e mezza, nel lato sinistro della camera c'è un armadio diviso a metà: da un lato lo specchio, mentre dall'altro è semplicemente bianco.

Attaccata alla porta c'è una piccola scrivania con uno specchio con le luci, qui di sicuro ci studierò e mi ci truccherò. Nel lato opposto all'armadio mi stupisco, perché c'è una libreria a dir poco enorme. Davanti al letto invece c'è un balconcino. Io rimango incantata da quella stanza.

𝐔𝐧 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐨 || 𝓓𝓪𝓷𝓲𝓮𝓵 𝓓𝓪𝓭𝓭𝓮𝓽𝓽𝓪 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora