CAPITOLO 2 - ISAAC

638 28 1
                                    

Sprofondo un'ultima volta in Lauren prima di gemere il suo nome con rudezza. Il suo corpo è caldo e umido, ricoperto da un leggero strato di sudore, proprio come il mio. Intorno a noi l'aria è calda, troppo calda, quasi soffocante mentre gli unici rumori che si percepiscono sono quelli dei nostri respiri ansimanti che tornano regolari. Esco da lei e mi disfo del profilattico gettandolo a terra, prima di buttarmi sul letto, al suo fianco, a pancia in su. E' passato così tanto tempo dall'ultima volta.. avevo proprio bisogno di tutto ciò, nonostante sia parecchio infastidito dalla sua assenza durata ben quattro settimane e mezzo. La donna di trent'anni al mio fianco si muove portando il viso sulla mia spalla, intrecciando le snelle gambe intorno alle mie. Il pesante strato di trucco sul suo viso si è lentamente colato mentre i lunghi e mori capelli ricci sono tutti arruffati sul cuscino.

" Dio come mi è mancato tutto questo! " sospira compiaciuta e divertita.

" Già. " sbuffo particolarmente infastidito.

" Piccolo mio, non dirmi che sei ancora arrabbiato con me?! " scherza accarezzandomi il viso con le lunghe unghie color violaceo.

" Perché? Non dovrei? Sei sparita per più di un mese in luna di miele con quel vecchio coglione. Non mi avevi nemmeno detto che vi sareste sposati. Credo sia normale se sono incazzato, non ti pare?! " sputo acidamente.

" Tesoro sai che non provo nulla per lui. Per me esisti solo tu. " ridacchia lasciandomi un bacio all'angolo della bocca.

" Già. " ripeto.

" Ti prometto che mi farò perdonare. " sorride sollevandosi quanto basta per sdraiarsi appena su di me.

" Davvero? E quando? " la sfido scontrosamente.

" Anche ora. " ridacchia prima di portare le labbra sulle mie per baciarmi. La sua lingua ci mette davvero poco ad entrare nella mia bocca, prolungando il bacio di pochi istanti. Credo che avrei fatto volentieri un altro round se il mio cellulare non si fosse messo a squillare per quei pochi minuti che bastano a rovinare tutto. Perdo la telefonata ma lo afferro comunque per controllare l'ora. Le undici. Merda. Dovevo essere dai ragazzi più di un'ora fa. Scosto Lauren da me alzandomi velocemente, cominciando a vestirmi.

" Già te ne vai? " mi chiede con quel suo tono sensuale.

" Ho del lavoro da sbrigare. " taglio corto. Non ho mai voluto si impicciasse dei miei affari.

Si alza anche lei, afferrando una vestaglia in velluto rosa li vicino per indossarla. Una volta che inizio ad infilarmi le scarpe, la mora armeggia in uno dei cassetti dello sfarzoso comodino estraendone quello che lei chiama il mio premio. Si avvicina sculettando non appena mi alzo e afferro i miei effetti personali per andarmene.

" Sei stata generosa. " scherzo quando mi da in mano la modesta somma di denaro che è il mio premio.

" Mi sei mancato molto. Consideralo un modo per farmi perdonare. " sorride prima di lasciarmi un bacio poco casto sulle labbra.

" Ti aspetto domani sera? " chiede mentre mi accompagna all'entrata della casa.

" Lui non c'è? " chiedo.

" Cena con gli amici. Poi domenica parte per una conferenza a Liverpool. Sarà fuori per tre o quattro giorni. " ammicca. Sa benissimo che per quei pochi giorni io sarò qui da lei.

" Okay. A domani allora. " la saluto con un casto bacio sulle labbra prima di aprire la porta e raggiungere la mia auto.

" Ciao piccolo. " mi saluta ridacchiando poco prima di chiudere la porta di casa.

L'aria fuori è fredda e mi colpisce in pieno il viso. Salgo velocemente in auto e parto verso il Mokies. Non dista molto da casa di Lauren, circa una ventina di minuti. Il parcheggio è completamente pieno e devo parcheggiare un po' fuori e raggiungere il locale a piedi. Con tutta questa gente gli affari devono essere andati bene stasera. Una volta dentro ho la conferma di quanti ragazzini ci siano, soprattutto minorenni, pronti a far baldoria. Un ragazzino di circa quindici o sedici anni è già ubriaco marcio e sta vomitando in un angolo con i suoi amici in panico attorno a lui. Idioti. Che cazzo ci fanno qui? Non dovrebbero essere a letto mentre le loro mamme gli leggono una stupida storia della buonanotte?

Hope - Quando la speranza è tutto ciò che ci rimane. ( z.m. )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora