Hope - Quando la speranza è tutto ciò che ci rimane. ( z.m. )

CAPITOLO 9 - HOPE

La pausa pranzo era proprio ciò che mi ci voleva per riposarmi un po'. Questa mattina ho avuto il test di matematica e non sono riuscita a concentrarmi a pieno. La rivelazione inaspettata sul passato di Isaac mi ha fatto riflettere. Deve aver passato un'infanzia davvero molto brutta. Suppongo che vivere sapendo che i tuoi genitori sono vivi ma non ti vogliono sia quasi peggio di sapere che sono morti. Ma questo è soggettivo.

Afferro il mio vassoio e raggiungo il tavolo dove sono solita andare con Rebecca e Naomi e qualche altra ragazza della squadra. Loro sono già la. Davanti a loro c'è una ragazza che non ho mai visto prima. Ha i capelli biondi platino, ovviamente tinti e la carnagione molto pallida come la mia. Forse è nuova, il che mi fa ridere. Si sentirà a disagio come me il primo giorno con loro. Mi avvicino e mi siedo al fianco della nuova arrivata dopo aver salutato Becca e Naomi.

" Oh Hope! Lei è Lana Backer! E' nuova. Si è trasferita qui dall'Irlanda! " esordisce Naomi. Sorrido divertita e leggermente a disagio per quella povera ragazza.

" Anche il compagno di mia sorella è di quelle parti. " mormoro ricambiando la stretta di mano che mi offre divertita.

" Davvero? Io sono del sud. Sono nata a Waterford. " sorride. Il trucco sul suo viso è pesante ma le sta davvero bene. Gli occhi verdognoli sono contornati da una matita nera e le labbra carnose sono tinte da un forte rossetto rosso.

" Credo che Nate sia di Mulligar... o quelle parti li. " sorrido prima di prendere un boccone del mio panino.

" Forte. " ridacchia lei e io non riesco a trattenermi dal fare timidamente lo stesso.

Naomi e Becca la tartassano di domande prima di iniziare a spettegolare sui ragazzini carini della scuola, Matt compreso. Io tengo gli occhi fissi su Isaac, seduto al suo solito tavolo intento a discutere con Matthew. Non riesco a fare a meno di ricordare come fossero tristi e feriti i suoi occhi mentre mi raccontava di lui ieri sera.
Ho adorato il fatto che sia fidato di me, come io ho fatto con lui. E' stato un gesto che ho apprezzato davvero molto e che sono sicura gli sia costato molto. Isaac non è il tipo di persona da rivelazioni notturne, o almeno così credevo. Non si direbbe nemmeno sia quel tipo di persona che ti stringe a se la notte, ma stanotte con me l'ha fatto. Non so di preciso che sia successo. So che si è attivato un meccanismo strano in me stanotte, una sensazione. Come se la notte, col buio, stretta fra le braccia di Isaac potessi davvero dire di sentirmi al sicuro, come se nessun mostro potesse farmi del male. Non mi sono mai sentita così protetta in vita mia.

" Oh quello è Isaac Foster... " dice Naomi attirando la mia attenzione.

" Il fidanzato psicopatico di Hope. " aggiunge Becca. Le lancio un'occhiataccia. Non voglio che inizino a spettegolare in malo modo su Isaac alla nuova arrivata, o almeno non finché io sono presente.

" Lui non è il mio fidanzato e non è nemmeno psicopatico. Vi prego non cominciate. " chiedo ad entrambe, anzi, quasi le supplico.

Naomi annuisce tornando sul suo pranzo mentre Becca no. Non capisco perché debba essere sempre così dura e scontrosa nei confronti di Isaac. Capisco che abbia sbagliato ma sono sicura che è molto pentito di ciò che ha fatto. Credo. E poi mi sembra una persona così buona e ferita infondo.

" Non difenderlo. Ha dei problemi e tu non dovresti stargli vicino! " ribatte acidamente.

" Lui non è così cattivo come voi lo dipingete ad ogni singola persona che arriva in questa scuola Becca. Ha sbagliato okay, ma il tempo passa e le persone si pentono dei propri errori e non li commettono più. " sputo in difesa del moro. Sono sorpresa quanto loro di sentirmi parlare così.

" Davvero a me non importa..." mormora timidamente la ragazza nuova, Lana.

" Ha stuprato una ragazzina e chissà quante altre Hope. E spaccia droga. Apri gli occhi. Quel ragazzo ha dei seri problemi. " ribatte Becca. Questa cosa sta andando sul personale. Non mi piace che lo attacchino così. Non lo conoscono, non sanno niente di lui. Non possono giudicarlo.