Hope - Quando la speranza è tutto ciò che ci rimane. ( z.m. )

CAPITOLO 36 - DAL DIARIO DI HOPE

" 19 Maggio

• È la tua voce che mi tranquillizza. È il tuo modo di parlare, il tuo modo di chiamarmi, quel nomignolo che mi riservi (scricciolo). È che sei tu. E quando si tratta di te, io non lo so che mi succede. Per quanto cerchi di trattenermi, se si tratta di te, io sono felice. •

- Carlos Ruiz Zafòn.

Il sole stranamente brilla oggi e il venticello fresco che spezza l'aria calda primaverile mi sfiora la pelle, entrando dalla finestra aperta in camera mia. Sono le undici del mattino e sono ancora a letto, a scrivere queste pagine di un nuovo diario in compagnia di Yuki che si fa i fatti suoi. Dell'altro ho finito le pagine. Se ne sono andati tanti giorni da quando l'ho ricevuto, ecco perché è finito.
Sono passati solo sei mesi da quando mi sono trasferita qui e non mi sembra nemmeno vero. Il tempo è corso molto velocemente e io nemmeno me ne sono resa conto.

Hai mai visto " la saga di Twilight " ? Scommetto di no. Non sei mai stato il tipo adatto a quel genere di film. Le storie d'amore sdolcinate non fanno per te, anche se ci sono spargimenti di sangue e battaglie fra lupi e vampiri. In sintesi, la classica bella ragazza si innamora del vampiro che le salva la vita ma che poi la abbandona come un cane, credendo di essere sbagliato per lei. Ciò che sto cercando di scrivere, o dire, beh poco importa, è che c'è una scena di quel film, il secondo della saga, che è esattamente uguale alla mia vita ora. Lo stato di catalessi in cui lei è per lui, seduta davanti ad una finestra ad aspettare che tutto passi è lo stesso in cui sono io da sei mesi a questa parte. Solo che lui poi, in un certo senso, da lei è tornato. Tu invece, da me non tornerai.

Sono così andata per te amore mio che la mia vita senza di te non ha più alcun senso. Non credo nemmeno di poterla chiamare vita. Ma questo ormai lo sai a memoria. Te lo scrivo tutti i giorni. Sono tremendamente troppo idiota. Troppo stupida. Tutto questo è dovuto dal mio lato emotivo, che mi fa piangere per tutto, e da quello psicologico che non vuole accettare un ennesimo abbandono. Mi sento uno schifo. Ma anche questo non è una novità. Ma non temere, qualcosa di nuovo c'è. Esco. Si sono uscita un paio di volte, ma solo per attraversare la strada e prendermi un pacchetto di sigarette al distributore fuori quel bar, poi torno a casa. Lana si rifiuta di comprarmele ancora, e con lei anche Matt. Dice che se il mio cuore fa i capricci non devo ridurre così anche i polmoni. Ma in realtà è proprio quello che vorrei fare. Il mio piano per raggiungerti prosegue e intanto non ci sono novità sul mio stato di salute. Mi chiedo perché il mio cuore abbia fatto i capricci sei mesi fa e non ora. Forse, se io non fossi stata male, tu non...

È tutta colpa mia. Sempre colpa mia. Inizio a pensare che forse ti ho solo rovinato la vita. Se tu non mi avessi mai conosciuta ora saresti vivo, e io non starei soffrendo così per amore. Sono pessima. Una regina protegge sempre il suo re, come nel gioco degli scacchi. Io invece ho mosso la tua pedina incurante finche non ti hanno mangiato. Forse non merito qualcuno che mi abbia amato quanto hai fatto tu.

Scusami.

Lana mi dice spesso che mi scuso troppo e per niente. Ma mi viene spontaneo. Forse perché so di aver sbagliato, so di aver commesso tanti errori. O forse semplicemente so di essere io quella sbagliata. Ecco perché fumo, mi taglio e cerco di non mangiare proprio. Sono tutti modi che uso per sentirmi meno in colpa di essere questo, un errore.

E poi, sono così tanto sbagliata, che pur sapendo quanto faccia male, mi rifiuto di smettere di amarti. Non posso. Anche se sono la causa della tua assenza. Mi rifiuto di dire "volto pagina e vado avanti" o "mi devo dimenticare di lui", perché amare qualcuno che non c'è più è sempre meglio di non amare affatto. O forse, mi rifiuto di dimenticarti semplicemente perché non posso. Forse quel sentimento che ci ha legato è stato molto più forte di quello che ci ha distrutto.