CAPITOLO 6 - HOPE

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Avevo promesso e ripromesso a me stessa che non l'avrei più fatto. Ma quante volte in questi anni non l'ho mantenuta questa promessa? Troppe. Avevo promesso che non mi sarei più procurata quelle ferite da sola, quei brutti e inestetici tagli. Ma io non ci riesco. E' il mio unico sfogo per un mondo troppo brutto all'esterno. Io vorrei... ma ne ho bisogno, soprattutto in momenti come questi. Mi sento così sola e fuori posto nel mondo, e nessuno è in grado di porgere una mano per aiutarmi a risalire.

Le parole di Isaac di quasi una settimana fa riecheggiano ancora nella mia mente. Sono sicura che stesse parlando di lui, dei suoi rimpianti e di come deve sentire che la sua vita gli faccia schifo. E' stato come se parlasse di se stesso. Come se parlasse di me. Io sono sola, lui è solo, ed entrambi un giorno ci rimpiangeremo addosso tanti errori che abbiamo fatto o che non abbiamo avuto il coraggio di commettere. Come se un giorno ci pentiremo entrambi del male che stiamo creando, lui agli altri, ed io a me stessa.
Questa volta non mi sono soffermata sulle gambe, no. Questa volta ho segnato i miei polsi, vicino alle pulsanti vene del mio corpo. Sto piangendo e nemmeno so il perché. Odio essere così fragile. Non sento dolore fisico. I miei polsi sono bagnati di un liquido rosso che non mi fa per nulla male. E' il cuore a farmi male. Sono sola e lui non è calcolato da nessuno. Soffre la solitudine come me. Sono stanca, mi gira la testa. Decido di pulire tutto e andare a dormire.

Il mattino dopo capisco di non essermi ancora ripresa del tutto da quel mio stato di depressione del giorno prima. Isaac è ancora freddo con me nonostante siano quasi due settimane che gli sto accanto aspettando che si vendichi per non so quale oltraggio alla sua persona. Forse la curiosità fa davvero male. Mi chiedo quando finirà il mio tempo. Due settimane, il tempo passa, ma sembra molto di più. Solo due settimane fa a quest'ora stavo rovistando nella mia mappa dell'istituto per trovare l'aula di biologia. In questi giorni di distacco dalla mattina in cui Isaac ha parlato alla classe di letteratura, lui si è fatto sentire il meno indispensabile, e la cosa mi va bene, se non per una piccola parte di me che ne è leggermente infastidita e non so perché. Gli unici momenti in cui abbiamo un " contatto " sono la mattina e durante la lezione di letteratura, dove se ne sta vicino a me per farmi i dispetti, in modo che non mi possa concentrare sulla lezione.
Dopo scuola mi porta al lavoro, e poi se ne va.

Sospiro e mi incammino verso il mio armadietto. Credo di essere l'unica a non averlo ancora decorato con qualcosa. Lo apro e afferro il libro di biologia per poter andare a lezione, ma ancor prima di chiudere l'armadietto due mani forti premono sui miei fianchi, cingendoli. E' Isaac, lo so. Mi lascio scappare un sorriso prima di scuotere il capo per scacciarlo via. Mi sta guardando e mi sta spostando i capelli sull'altra spalla per avere libero accesso al mio collo. Posa le labbra su esso e vi lascia un umida scia di baci che mi fa rabbrividire. Vorrei provare a scostarmi o scampare dalla sua presa, ma ho paura che si arrabbi e che possa innervosirsi, e magari farmi male.

Dopo poco lo sento usare i denti. Morde un lembo di pelle e poi lo succhia. Credo sia lo stesso punto dove mi ha fatto il primo succhiotto due settimane fa. Mi fa male e l'unica cosa che posso fare è stare zitta e strizzare gli occhi, provando ad alleviare il fastidio che mi provoca la sua bocca. Quando finisce di marchiarmi nuovamente mi volta rudemente e mi bacia con la sua solita aggressività. Una volta stufo si stacca e sorride. Ha un sorriso bellissimo nonostante l'espressione di sciocca superiorità che crede di avere con me.

" Odio quando stai zitta. Mi piace sentire la tua stridula voce da gallina! " mi dice divertito. Sbuffo e alzo gli occhi al cielo chiudendo l'armadietto. Io odio quando fa così, quando vuole fare il gradasso. Mi porto una mano sul punto arrossato che pizzica e mi da fastidio.

" Carino, eh? " ride.

" No, per niente! Ti prego smettila di farlo! " lo prego seccata.

" Devono sapere tutti che sei mia. " spiega con semplicità.

Hope - Quando la speranza è tutto ciò che ci rimane. ( z.m. )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora