CAPITOLO 3 - HOPE

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" Ciao! Io sono Cassy. Tu sei la ragazza nuova, non è vero? " sorride una ragazza bionda appena entro nel negozio di Mr. Taylor. Ha gli occhi color nocciola e un trucco davvero molto pesante per quella che sembra la sua giovane età. Suppongo abbia qualche anno in più di me.

" Hope. " mi limito a dire in imbarazzo. Lei mi sorride e sembra quasi divertita dal mio imbarazzo. Mi mostra ogni posto del negozio, dall'ufficio di Mr. Taylor al bagno, al magazzino. Alla fine mi porge un paio di divise del Jakie's Market. Una maglietta è bianca con il nome del negozio scritto in un rosa molto acceso, l'altra è nera con la scritta verde. Ricordo che quella di Matthew era come quest'ultima. Mi chiedo se sarà sorpreso di vedermi qui a lavorare. Sembra un ragazzo in gamba, piuttosto simpatico.

" Metti quella che preferisci. Ti aspetto qui fuori. " mi sorride Cassy prima di uscire dallo sgabuzzino. In verità non ci metto poi così tanto. Indosso una canotta bianca e dei jeans scuri, quindi infilo direttamente la maglietta bianca sopra la canotta e poso l'altra in un armadietto li vicino. Quando esco da li ha inizio il vero lavoro. Cassy mi mostra alcune cose di base, ad esempio come funziona la cassa o come usare quell'aggeggio infernale per fare l'ordine della merce. Alla fine, dopo circa un'ora e mezza, mi ritrovo a sistemare confezioni di formaggi in uno dei banchi refrigerati infondo al negozio. Odio questo genere di formaggi stagionati. Puzzano.

" Guarda un po' chi si rivede. " ridacchia una voce maschile alle mie spalle. Mi volto e arrossisco. E' Matthew.

" Matthew. " mi lascio scappare in imbarazzo, reggendo in mano un formaggio che odora terribilmente di marcio.

" Puoi chiamarmi Matt. " scoppia a ridere. Mi sento le guance andare a fuoco. Perché arrossisco sempre con così tanta facilità!?

" Quando hai cominciato a lavorare qui? " chiede sorridendo. Il suo tono appare confuso ma divertito.

" Diciamo circa due ore fa. " sbuffo.

" E' fantastico. Spero solo tu non sia scontrosa come Cassy quando è nel suo periodo! " scoppia a ridere. Alza il volume della voce apposta perché anche la bionda, a pochi metri da noi possa sentirlo.

" Sta zitto idiota! " ribatte lei. Sorrido divertita dalla scena.

" Visto? Ah le donne... " ride ancora e io scoppio a ridere.

" Matt ci sono da scaricare e sistemare i bancali della frutta, quindi perché non vai a lavorare? " ribatte divertita la bionda avvicinandosi.

Da dietro le spalle di Matt mi schiaccia l'occhiolino divertita. Suppongo che sia lei a sostituire Mr. Taylor quando lui non c'è. Matt non ribadisce. Alza le braccia in segno di resa e si allontana verso il magazzino. Cassy e io scoppiamo a ridere.

Il resto del tempo lo passo principalmente a sistemare gli scaffali e i banchi refrigerati per la carne o i formaggi. Non credo di essere ancora in grado di stare alla cassa, ma qualche giorno dopo Cassy mi obbliga a stare li, e una volta presa la mano è davvero un gioco da ragazzi usarla.

Passo quei tre o quattro giorni prima dell'inizio della scuola principalmente in negozio, e poi a casa. Sono uscita un paio di volte, ma solo per portare in giro Yuki e per rivedere un po' il paese. Molte persone mi guardano, bisbigliano quando passo per la strada. A quanto pare le cose qui non sono cambiate poi molto. Le persone restano comunque pettegole e indaffarate a sapere gli affari degli altri come loro primo lavoro. Dev'essere noto a tutti che la bambina orfana dei genitori è tornata in paese. I loro sguardi sono spesso tinti di pena per il mio passato, per me. L'ultima cosa che voglio è fare pena alle persone.

La scuola mi ha mandato per email il mio orario, dopo che mi sono iscritta ai corsi, quindi passo i primi venti minuti prima del suono a trovare l'aula di matematica e a studiare la piantina dell'istituto. Ho fatto un cerchio rosso per le aule dei miei corsi pensando di facilitarmi il lavoro di ricerca, ma alla fine non ha aiutato per niente. Essere in una scuola nuova è così brutto. Non conosco nessuno se non Matthew, che frequenta solo il corso di letteratura e storia con me. Quando arriva l'ora della mensa sono nel panico più totale. Non so dove sedermi. Noto un tavolo vuoto, e appena ho in mano il mio vassoio del pranzo mi ci fiondo facendo finta di nulla. Spero di ambientarmi presto, anche se col mio carattere timido ho paura sia impossibile. Quasi mi vergogno di mangiare il mio panino davanti a tutta questa gente. Estraggo un libro dalla mia borsa e comincio a leggere facendo finta di nulla. Come se fossi sola nell'intera aula mensa.

Hope - Quando la speranza è tutto ciò che ci rimane. ( z.m. )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora