Voglio restare.

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🌕 LUNA.

Mi sveglio alle cinque del mattino a causa dei forti temporali, mi tocco la testa dolorante, mi fanno male i punti.
Ieri sera sono stata troppo male, non riesco a non pensare a ciò che è successo.
Kaos aveva gli occhi di uno spietato, non ha avuto un briciolo di pietà per il suo amico.
Se non fosse tornato in sé, lo avrebbe sicuramente ucciso e questo non riesco a pensarlo.

Ho odiato Dimitri dopo ciò che mi ha fatto, ma questo non mi ha spinto a volere la sua morte.

Kaos ha un modo di difendermi fuori dal normale, ma credo che lo avrebbe fatto per qualsiasi donna.
Asciugo le lacrime che sono sfuggite dai miei occhi, ancora.
Harper non voleva lasciarmi da sola a dormire, ma le ho detto che preferivo rimanere un po' da sola, e onestamente sono anche un po' arrabbiata con Blake.

Sospiro, sono già stanca. Sono sveglia da cinque minuti ed ho già da pensare a tutti questi problemi.

L'università, il lavoro, mio padre, la mia vita che sta andando per i fatti suoi.
Voglio spegnere i miei pensieri per un po'.

Un tuono mi fa risvegliare dai miei problemi, ho sempre paura durante il temporale.

Scendo dal letto ed infilo i piedi freddi nelle pantofole calde, scendo giù in cucina e apro il frigo riempiendomi un bicchiere di latte freddo, ho lo stomaco vuoto.

D'improvviso suona il campanello, guardo sul cellulare e non ne ho idea di chi possa venire qui alle cinque e dieci del mattino, avanzo verso la porta e guardo dallo spioncino, ma non vedo nessuno.

Mi tocco i bordi della mia lunga felpa, agitata.
Ho sempre paura quando sono da sola.
Bussano alla porta più volte ma rimango in silenzio, e se fosse un ladro?

Ma un ladro non ti bussa la porta, che stupida che sei, Luna.

"Luna, sono Kaos. Per favore, apri." Dice con voce debole.

Kaos è ancora sveglio a quest'ora, c'è sicuramente qualcosa che non va. E lo sento dalla sua voce.

"Per favore." Dice ancora.

Non ho voglia di lasciarlo alla porta con questo freddo e questa pioggia, infondo questa è casa sua.

Apro la porta e rimango perplessa quando lo vedo in quello stato.

Sembra stanco, ha gli occhi arrossati ed è molto turbato. È molto diverso rispetto a ieri, sembra una persona diversa.
Non è una bella scena per i miei occhi, mi sento male a vederlo conciato così.

"Kaos." Sibilo.
Alza lo sguardo su di me e credo che io non sia un bel vedere.
Ho un leggins ed una sua felpa che mi arriva fin sopra il ginocchio, ed i capelli legati in una crocchia disordinata.

Ma il mio aspetto fisico passa in secondo piano quando avanza verso di me buttandomi le braccia al collo, stringendomi in un forte abbraccio che mi rimette apposto l'anima ed in ordine i pensieri.

Non mi aspettavo questo gesto, lì per li rimango pietrificata.
Ma poi allaccio le braccia intorno alla sua schiena abbracciandolo a mia volta.

"Fammi restare qui." Dice nascondendo il viso tra il mio collo e la mia spalla.
Qui c'è qualcosa che non va.

"Va tutto bene, sta tranquillo. Va tutto bene." Gli accarezzo la nuca sussurrandogli piano.

Resta ad abbracciarmi per qualche minuto, poi si stacca da me guardandomi dritto negli occhi.
I suoi occhi sono diversi, lo conosco abbastanza da riconoscere quando è lucido e quando non lo è.

"Hai fatto uso di qualcosa?" Gli chiedo chiudendo la porta alle sue spalle.

Lui scuote la testa e si appoggia con la schiena al muro.

Quanto Kaos sotto questa Luna.©Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora