Lonely.

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🌀 KAOS.

Mi rigiro in questo fastidioso lettino cigolante, qui dentro sto morendo dal caldo.
Sono così abituato a passare le notti qui dentro che quasi non mi pesa starci.

Sono rimasto scioccato da quello che ha fatto quella ragazzina, non pensavo che ci tenesse a me in questo modo.
A tratti mi dispiace non provare lo stesso per lei, non posso dargli il mio cuore perché non ne ho uno.

Si è rivelata una sorpresa per me, quella bambina così timida e impacciata ha un cervello e l'intelligenza fuori dal normale.

La notte stessa in cui Anderson mi portò qui dentro, lui e altri tre poliziotti iniziarono ad aggredirmi, sapevo per certo che l'avesse fatto per una cosa personale, per quello che io feci a sua figlia.
Reagì inizialmente, prendendo a pugni il capitano, ma gli altri tre arrivarono alle mie spalle, mantenendomi da dietro.
Mi legarono in piedi nel bel mezzo della stanza ed iniziarono a spogliarmi cercando qualcosa.

"So che avevi della droga qui." Mi disse Anderson non appena aprì il mio borsello. "Chi ti sta proteggendo?" Aggiunse, per poi lanciarmi il borsello in faccia.

Non trovò nulla, mi picchiò fino a farmi svenire.
Usò cinte di cuoio, asciugamani bagnati, ma questo non bastò a farmi parlare.
James Anderson è un pezzo di merda.
Ma sua figlia mi adora, nonostante io sia uno stronzo.

E non dimenticherò facilmente quello che è successo qui dentro ieri mattina, il modo in cui urlava mentre la scopavo.
È stata così astuta da prendersi gioco di un'agente, lei riuscirebbe a fregare chiunque, forse anche me, ecco perché devo stargli lontano.

Bussano alla porta della cella, e questo mi fa rimettere in piedi subito.
Cazzo, non ho dormito per niente.

Sento il rumore delle chiavi che aprono la porta di ferro della cella, e Anderson insieme ad Harrison, il mio avvocato, entrano nella cella.
Non ho mai ringraziato Dio, ma ho iniziato in questo momento.

"Ma come li tieni i detenuti qui dentro?" Il mio avvocato storce il naso guardando il Capitano dall'alto in basso.

"Questi sono affari miei, non si immischi, Harrison." Dice lui.
Nutrono una certa antipatia l'uno verso l'altro.

L'avvocato viene verso di me, dandomi una pacca sulla spalla.
"Raccogli le tue cose, andiamo." Dice.
Ed io non sono mai stato così contento di vederlo.
Ho passato tre giorni pessimi in questa tana per topi.

"Sei fortunato, Kadiu." Il Capitano mi rivolge la parola.

"Metterò per iscritto ciò che ha fatto al mio cliente in un verbale, Kaos Kadiu mostra chiari segni di violenza fisica." Il mio avvocato mi alza la maglietta e controlla il mio viso, scattando delle foto con il suo cellulare.

"Non che io sia messo meglio." Dice Anderson mostrando la nuca con una grossa medicazione, gli ho spaccato la testa. Harrison sembra essere compiaciuto per l'acciacco di James.

Avrei preferito ammazzarlo.

"Non ha dichiarato nemmeno l'arresto, Capitano. Se continua a farlo, io la farò mettere in galera." Lo minaccia Harrison, lasciando il Capitano forse per la prima volta senza parole.

Infilo le scarpe e prendo il giubbotto dal letto, notando però un piccolo oggetto luccicante sotto di esso.

È una catenina con un ciondolo a forma di Luna ed il Sole che sono incollati uno dentro l'altro, lo guardo stranito.
C'è solo una persona che è stata qui, ed è Luna.

A ripensarci, l'ho già vista al suo collo una volta, la infilo nella tasca del giubbotto e mi affianco ad Harrison.

"A mai più, Anderson " Dice infine, per poi uscire dalla cella.

Quanto Kaos sotto questa Luna.©Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora