Sei un mostro.

17 1 0
                                    

🌀 KAOS.

Mi sveglio senza ancora aprire gli occhi, qualcosa mi solletica il naso e lo struscio contro il cuscino.

Una manina si posa sul mio petto nudo, apro gli occhi e giro da testa lentamente.

È nuda e addormentata sul mio corpo, ha le gote arrossate ed i capelli lunghi sparsi sul viso.

Non mi sono mai risvegliato nel mio letto con una donna, non ho mai praticato del sesso orale ad una donna, non mi sono mai addormentato con il profumo di una donna sul mio corpo.

È sempre stato qualcosa che non sopporto, non lo tollero.

E non so perché faccio eccezione con questa ragazzina.

Tocco la sua fronte, è bollente e la febbre le sarà sicuramente risalita.

Mi alzo lentamente senza svegliarla, anche se dormirà come un ghiro per tutta la giornata a causa dell'influenza.

Mi avvio verso il bagno e apro il getto d'acqua calda, le goccioline d'acqua iniziano a solleticarmi la schiena.

Alzo la testa permettendo all'acqua di scorrermi sul viso.

È stata una notte meglio delle altre notti, anche se non abbiamo fatto niente di che.

Quanto ho goduto tra le labbra di quella bambina, mi sento uno stronzo e al tempo stesso mi sento bene.

L'attrazione che provo per lei è tanta, ma è solo fisica.
Non provo nulla di più, non proverò nulla di più.

Se fossi andato a letto con un'altra donna, mi sarei alzato subito dopo essere venuto e sarei scappato a lavarmi per togliermi l'odore del sesso dal corpo.

Ma con lei, mi piace sentirlo.
Forse perché non è mai stata sfiorata da nessuno, solo da me.
E questo la rende pura e pulita ai miei occhi, è la ragazza più pulita che io abbia mai conosciuto.

Tampono il mio corpo con un asciugamano e lo lego in vita, passo il deodorante e spruzzo del profumo.

Entro in camera e la scena che mi si parla davanti, mi fa venire voglia di tornare a letto e  ficcarle la lingua tra le gambe ancora una volta.

Ma non posso.

È distesa a pancia in sù, con i seni scoperti ed un lenzuolo che la copre fin sotto l'ombelico.

Ha i fianchi larghi e le gambe grandi e carnose.
I suoi umori sono deliziosi.

Sposto i miei pensieri altrove e infilo dei box ed una tuta azzurra della Nike, sistemo il cappuccio sulla testa e spruzzo altro profumo.

Infilo le scarpe e mi reco in cucina.

Scaldo del latte e lo metto nel mio tazzone.

Prendo dei biscotti al cioccolato dalla dispensa e li appoggio sulla penisola della cucina.

Riempio un bicchiere di succo d'arancia e afferro la busta delle medicine.

Metto dieci gocce di ferro nel succo ed in un altro bicchiere vuoto lascio l'antibiotico che ho spezzato a piccole parti.

Come mi sono ridotto, a dividere le medicine ad una ragazza di cui non mi importa un bel niente.

Sua madre dev'essere una che non gliene frega un bel niente di lei, non l'ho mai vista.

Avrebbe dovuto difendere sua figlia da quell'ubriacone.

Vedo che al capitano Anderson non gli è bastata la lezione che gli ho dato qualche settimana fa, vuole assaggiare altri miei pugni.

Quanto Kaos sotto questa Luna.©Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora