Adrenalina.

14 2 0
                                    

🌕 LUNA.

È stata una notte disastrosa, non ho chiuso occhio.

Rivedere Kaos dopo mesi ha avuto un duro impatto sulla mia nottata, non ho smesso di pensarlo un attimo.
Di pensare alle sue dure parole e ai suoi comportamenti.
Le parole dicevano una cosa, però gesti ne dicevano altri.
Non dico che lui non ci stia male, ma dovrebbe capire anche me.
Non abbiamo ragionato entrambi quando eravamo insieme.

L'unica parte della serata che mi ha fatto ridere, è stato il fatto che mio padre e Kaos si siano ubriacati insieme.

Da una parte è stato divertente, e dall'altra sono seriamente arrabbiata con mio padre.
Non vorrà riprendere il vizio di bere?

Mi alzo dal letto controvoglia, e stamattina si è svegliato il mio stomaco prima di me, ho fame.

Stamattina ho una visita dalla ginecologa, mio padre dovrà essere già pronto per accompagnarmi.

Sgattaiolo il bagno ed entro nella doccia lavandomi velocemente.
Sono già in ritardo.

Appena esco dalla doccia, infilo dei collant, una camicia bianca ed una gonna blu, sistemo la camicia all'interno della gonna e metto le ballerine.
Inizio a non reggere più il mio peso, i piedi mi fanno sempre male.
E quando sarò più grossa cosa farò?

Tiro indietro i capelli con un fermaglio e infilo il mio giacchetto di jeans.
Ieri faceva molto freddo, mentre ora si inizia a stare bene.

Non fa caldo, ma non fa nemmeno molto freddo.

"Papà." Lo chiamo ripetutamente.

Vado in cucina e non lo trovo, così lo cerco in salone.
Sta ancora dormendo spaparanzato sul divano.
Lo sapevo.

"Papà." Lo sgrido facendolo scattare.

"Mh? Ma che ore sono?" Domanda con la voce impastata dal sonno.

"Sono le 8 ed ho un appuntamento con la ginecologa, e tu puzzi di alcool." Gli punto il dito contro mettendolo in difficoltà.
Aveva promesso di non bere più.
"Come posso fidarmi di te ora, me lo spieghi?" Incrocio le braccia al petto, sono così arrabbiata con lui.

"Mi dispiace, è successo solo ieri e non succederà più. Fidati di me, tesoro." Si alza dal divano e viene verso di me, ha la faccia da cane bastonato e sa di aver sbagliato.

Passo tre mesi lontana da Kaos e mio padre poi cosa fa?
Ci va ad ubriacarsi insieme.

"Io vado dalla ginecologa che è tardi, tu vatti a fare una doccia che puzzi di alcool." Lo rimprovero.

Prendo la borsetta e la metto a tracolla infilandoci dentro cellulare e lucidalabbra, soldi ne ho.

Mi avvio verso la porta per uscire di casa, quando mi trovo davanti Harper.

Rimango lì impalata a fissarla con disprezzo, ha avuto anche la faccia tosta di presentarsi qui e guardarmi negli occhi dopo mesi.
Avrebbe potuto difendere la nostra amicizia, io l'ho sempre fatto per lei.

"Cosa vuoi?" La guardo irritata.
Avrebbe fatto più bella figura a non presentarsi più.

"Ciao Luna, come stai? Mi dispiace per essere sparita in quel modo." Mi sorride e avvicina la mano al mio ventre, ma indietreggio per non farla toccare.

La sua espressione cambia, si imbarazza e si incupisce.
Cosa si aspettava, degli applausi?

"Non dovresti essere qui." Le dico.

Non ho pietà per lei da quando lei non ne ha avuta per me.

"Blake ti ha raccontato tutto a quanto pare." Ride sarcasticamente.

Quanto Kaos sotto questa Luna.©Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora