Una giornata storta.

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🌕 LUNA.

Sono tre giorni che non esco di casa, non posso andare nemmeno all'università.

Sono triste, arrabbiata e spaventata.
Dopo l'accaduto, mi sono rinchiusa in camera e sono rimasta lì, non mangio, non studio, al massimo mi lavo.

Ho il terrore che possa ricapitare quello che è successo, e se mi avesse stuprata?
Se mi avesse uccisa?

Sono queste le domande che mi faccio, sarebbe potuta andare peggio, molto peggio.

Chiudo sempre porte e finestre prima che faccia buio, sto soffrendo di ansia continuamente e questo non mi aiuta a dormire, ho chiesto ad Harper di andarmi a comprare delle pillole per dormire, in primo momento ha rifiutato, dice che ne diventerei dipendente. Ma poi l'ho convinta, sa quanto sto male in questo periodo.

Dopo mia madre, sono stata sospesa da scuola, e sono stata 'aggredita' da un ladro.

Diciamo che la mia vita non procede tutta rose e fiori.

Giro su internet, e vedo un annuncio di un negozio qui in città, cercano una commessa per una tavola calda.
La paga è buona, questo lavoro potrebbe permettermi di mettere soldi da parte per andarmene via da qui.

È sempre stato il mio desiderio, insieme alla mamma di andarcene via da qui.
Voleva portarmi nella sua città Natale, Cuba.

Non vedo i miei nonni dal giorno del funerale della mamma, sono tornati a Cuba il giorno seguente.
Volevano portarmi con loro, anch'io lo volevo ma papà non ha accettato, anzi, ha litigato parecchio con i miei nonni materni.

Ma sono maggiorenne, e appena finito gli studi, me ne andrò a vivere con loro, mi mancano molto.

Nonno Ramon e nonna Marisol hanno una bella ed umile casetta a Trinidad.

Ricordo che quando ero piccola, avevo un'amica di nome Yisel, passavamo tutte le estati insieme, a volte veniva a dormire a casa della nonna e di notte mentre tutti dormivano, andavamo a rubare tutte le caramelle dalla dispensa.

Ci divertivamo con molto poco, chissà se è ancora a Cuba.

Mi parlava dei suoi sogni, voleva diventare una ballerina di danza classica in Italia.

Anch'io sono una ballerina, o almeno lo ero.
Ho smesso di danzare due anni fa, quando la situazione a casa si è complicata.

Mia mamma desiderava che io diventassi una ballerina, che diventassi parte di un gruppo di ballo.
Era così contenta quando venne a vedere il mio primo saggio.

Danzare mi aiutava a liberarmi di tutte le ansie, mi sentivo leggera, mi sentivo catapultata su un altro mondo.

Ritorno alla realtà e digito il numero della tavola calda, rispondono dopo tre squilli.

"Tavola calda Joan's on Third, desidera?"
Dice una voce sottile.

"Buongiorno, mi scusi se la disturbo. La chiamo in base all'annuncio del 'cercasi cameriera', sarei interessata.

"Si, sto cercando una cameriera. Tu hai esperienze?" Mi chiede.

"Purtroppo no, ma sono molto svelta e brava nei conti. Può mettermi alla prova." Rispondo.

Ho davvero bisogno di un lavoro, stare lontana da casa mi aiuterà a restare più rilassata e a non pensare a tutti i miei problemi.

"Beh, potrei farti fare una settimana di prova. Se sei davvero in gamba come dici, allora ti assumo. Ovviamente la settimana di prova è pagata."

"La ringrazio, quando comincio?" Dico entusiasta.

"Puoi venire già oggi pomeriggio alle 16, se ti reca disturbo, domani mattina alle 7 puntuale."

Quanto Kaos sotto questa Luna.©Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora