Aleksej<<Derek Morris.>>
Dato lo sconcerto che si cela nel suo sguardo, mi impongo di essere apprensivo nei suoi confronti.
<<Hai detto che è morto?>> Tentare di comprendere il motivo del suo sbigottimento mi risulta difficile. Inoltre penso sia la prima volta che lo vedo piangere... la situazione è più grave di ciò che sembra.<<Aleks tu...>> sgrana gli occhi scostando bruscamente la mano che tenevo sulla sua spalla. <<... non ti ricordi di lui.>>
<<Dovrei?!>> Questa conversazione è assurda. Sono entrato qui trovandolo inginocchiato a terra piangendo la morte di un certo... Derek Morris?!
'Potrebbe trattarsi di un suo parente? Ma soprattutto perché Trevor si trova sul pavimento dell'aula di chimica?'<<Hai avuto un attacco di panico per caso?>>
Senza aggiungere altro lascia la stanza a passo svelto. Lo seguo afferrandolo per un braccio <<Trevor che ti succede?!>>
<<Derek si trovava lì poco fa ed era... ricoperto di sangue. Il suo sangue.>>
Inizio a dubitare della sua sanità mentale.
<<Non fidarti...>> La sua voce cupa e roca mi fa rabbrividire. <<È questo ciò che mi ha confidato prima di morire e forse...>> Un ghigno subdolo gli affiora sulle labbra <<... è di te che non dovrei fidarmi.>><<Trevor non so cosa tu abbia visto lì dentro, ma posso assicurarti che non è reale. Non conosco nessun Derek Morris in questa scuola.>>
<<Sei capace di negare persino l'ovvio.>> Si avvicina camminando a grandi falcate. Mi assesta un pugno in pieno viso che mi fa barcollare all'indietro. Prima che possa fare lo stesso a lui, una voce si diffonde nel corridoio: <<Trevor Cook, Aleksej Meija e Tom Nelson convocati in presidenza.>><<Abbiamo le prove di ciò che avete fatto alla mia macchina e ora vorrei chiedervi per quale motivo.>> Il preside seduto alla scrivania ci squadra dalla testa ai piedi. <<Accomodatevi.>> Obbediamo prendendo posto sulle poltrone rivestite in pelle di un blu sbiadito. Prima che possa dire qualunque cosa, Trevor mi anticipa protendendosi verso la scrivania: <<Un ragazzo... Derek Morris è...>>
<<Chi?!>> Il preside aggrotta le sopracciglia.
<<L'ho trovato disteso a terra col corpo cosparso di sangue. Mi sono avvicinato e...>> continua Trevor ignorando le parole dell'uomo <<... non appena ho posato la mano su di lui...>> Non termina la frase, percosso da un brivido freddo.Il preside muove il mouse del computer: <<Come immaginavo>> sospira <<non è presente alcun Derek Morris in questo Instituto. Non so cosa hai visto ma ti consiglierei uno psicologo.>> Quel commento manda Trevor su tutte le furie.
<<So cosa ho visto!>> Si alza di scatto dalla poltrona, gli occhi gelidi e iniettati d'odio. <<Tom tu ti ricordi di lui giusto? Di Derek?! Hai sentito i rumori e le sue grida d'aiuto? Era nostro amico!>> A malincuore Tom scuote il capo <<No Trevor, non ho sentito alcun rumore. Non so nemmeno chi sia questo Derek Morris.>><<Ritorniamo a parlare della mia macchina?>> Scocco un'occhiata gelida all'uomo paffuto seduto dietro la scrivania.
<<Trevor devi calmarti, troveremo una spiegazione a tutto questo.>> Cerco di tranquillizzarlo, ma lui continua a ridacchiare nervosamente.
<<Derek mi ha detto di non fidarmi e così farò. Non voglio più avere niente a che fare con voi due.>> Ci punta un dito contro <<E rivendicherò Derek scoprendo il colpevole del suo omicidio. Lo giuro sulla mia stessa vita.>> Lascia la stanza richiudendosi la porta alle spalle con un tonfo. Io e Tom ci scambiamo uno sguardo complice.
<<Riparlando della mia macchina...>>
<<Chiuda quella maledetta bocca.>> Queste sono le mie ultime parole in merito alla questione per cui il preside ci ha convocati.
<<Ne riparleremo, su questo potete starne certi.>>Trevor
Non posso crederci: i miei migliori amici non ricordano di Derek? Parlava con Tom questa mattina. 'E se fossero loro i responsabili di ciò che è accaduto e vogliono far passare me per pazzo? Ma perché avrebbero dovuto fare una cosa del genere?'
Il mal di testa pulsa nelle tempie e gli occhi bruciano a causa delle lacrime versate. Scruto i volti degli studenti: tutti si comportano come se non fosse appena morto un ragazzo.'E se fossi io quello fuori di testa? Se avessi immaginato tutto?' No impossibile, non sono così folle. Controllo la rubrica telefonica sul cellulare, ma il numero di Derek non è presente. 'E se controllassi le telecamere di sicurezza?' In questo modo potrei dimostrare ciò che ho visto.
Mi dirigo verso quel luogo, non badando al fatto che non sto partecipando alle lezioni. Busso alla porta ed entro nella stanza. <<Buongiorno. >>
Un signore di mezza età siede a una sedia con le rotelle. Ricambia il saluto chiedendo il motivo della mia presenza.<<Vorrei poter guardare ciò che è stato ripreso dalle telecamere dell'aula di chimica alle ore 7:15, se possibile.>> Il tizio barbuto annuisce sbuffando. Mi avvicino di qualche passo per poter osservare meglio i filmati presenti all'interno dello schermo: per un lungo istante la stanza è avvolta dal silenzio più totale, poi entro io che mi inginocchio sul pavimento e allungo la mano sinistra. Ma Derek nel video non c'è. Il pavimento macchiato di sangue nel video è pulito e senza alcuna macchia rossa a chiazzare le piastrelle.
Ci sono soltanto io.
Il mio cuore salta un battito e vengo assalito dallo shock: 'e se Aleksej e Tom avessero ragione? Se fossi io quello fuori di testa?'Mentre percorro il corridoio con i pensieri in tumulto, noto Ethan e Lynda al distributore automatico. Mi avvicino per comprare una barretta energetica, ignorando la loro presenza.
<<Ciao Trevor.>> Ethan solleva distrattamente la mano per poi inserire i soldi all'interno del distributore.
<<Ciao.>> Prendo il labbro inferiore tra i denti e attendo il mio turno.
Ethan inarca un sopracciglio cercando di decifrare la mia espressione. <<Hai l'aria di uno a cui è morto il gatto.>> Mi prende in giro. I miei tratti si induriscono <<Avrei preferito di gran lunga il mio gatto a Derek.>>Si acciglia, poi il suo iniziale divertimento muta in un'espressione addolorata. <<Mi dispiace molto... era un tuo parente?>> A quelle parole mi si raggela il sangue. Conficco le unghie nei palmi e riduco gli occhi a due fessure.
<<No, sto parlando di Derek Morris. L'avete conosciuto qualche giorno fa, ricordate?>> Nel loro sguardo decifro smarrimento e confusione.
<<No, non ricordo chi sia.>> Anche Lynda concorda col gemello e io non posso fare a meno di chiedermi se ciò che ho visto era reale o no.Ricordo a entrambi il giorno in cui hanno conosciuto Derek, ma nulla di tutto ciò li aiuta a ricordare.
Come se non fosse mai esistito. <<È assurdo!>>
<<Cosa?>>
<<Nessuno si ricorda di lui. Perfino Tom e Aleksej, i suoi più cari amici, non sanno chi fosse.>>
Una strana scintilla brilla negli occhi di Ethan che immediatamente cercano quelli di Lynda. Si scambiano un'occhiata indecifrabile, come se stessero pensando la stessa cosa nello stesso istante.
<<Potresti dirci come è morto?>> Lynda ora sembra interessata e ciò mi spinge a non tralasciare un minimo dettaglio dell'accaduto.<<Solo tu hai sentito le suppliche d'aiuto e il forte rumore?>>
<<A quanto pare.>>
<<Devo parlare un attimo con Ethan, in privato.>> Annuncia lei non distogliendo le iridi verdi da quelle identiche di lui.
<<Certo.>> Li lascio soli camminando avanti e indietro. Se loro hanno delle risposte è importante che ne venga a capo. 'Ma perché dovrebbero?'
<<Sapete qualcosa che non so?>> Al loro ritorno l'ansia e la curiosità si fondono nel mio petto e il cuore accelera il battito.
<<Trevor, ciò che è accaduto non potremo spiegartelo con certezza se prima non lo riferiamo a persone più... esperte.>><<No!>> Esclamo indurendo la mascella. <<Tu ora mi confesserai i tuoi sospetti oppure...>>
<<Oppure niente.>> Mi ammutolisce Ethan con uno sguardo torvo <<Tu non hai la minima idea di ciò che hai visto e la gravità della situazione. L'hai riferito a qualcun altro oltre a Tom, Aleksej e noi? >>
<<No.>> In realtà ne ho parlato anche col preside, ma mento perché non voglio sembrare un bambino che si lascia spaventare facilmente.
I tratti di Ethan si distendono leggermente ed esala un sospiro di sollievo <<Bene, non farlo mai.>>
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The Darkness of the Moon
FantasyDue realtà destinate a ricongiungersi. Quattro ragazzi legati dal male di una profezia. > Aleksej, un ragazzo dal passato oscuro e tormento, è al suo penultimo anno di college. Vive in una cittadina del New Jersey con suo padre, un uomo apatico co...