AleksejQuando riapro gli occhi, impiegano qualche secondo a riadattarsi alla luce.
<<Oh santo cielo.>> Anna fissa dritto davanti a sé, l'espressione un misto tra stupore e meraviglia. Il riflesso argenteo delle sue pupille mi induce a voltarmi a mia volta.
Mi si mozza il fiato: due colonne bianche ornate da eleganti motivi a spirale, si ergono ai lati del portale. Appare come uno specchio lucido che irradia una flebile luce spettrale. Trevor è totalmente assorto nei pensieri, con i piedi ben piantati a terra e la postura sicura. Tom, invece, sembra riflettere a pieno il mio sgomento.Khadian ci fa cenno di avvicinarci e noi eseguiamo con passo incerto. Floyd non incrocia il mio sguardo e si mordicchia il labbro con insistenza, tipico di quando è nervosa. I miei occhi si posano involontariamente sulle sue labbra piene e il ricordo di quanto fossero vicine alle mie poco fa mi provoca una strana sensazione, come se volessi prenderle il viso e baciarla senza curarmi di tutta la gente che mi circonda. Solo quando Ethan si piazza davanti a lei, mi rendo conto che mi trovo difronte al varco che segnerà per sempre la fine di questa vita e che aprirà un capitolo a me ignoto che mi terrorizza a morte.
Come quando si tolgono per la prima volta le rotelle alla bicicletta: non si può sapere se riuscirai a mantenere l'equilibrio o se ti sbuccerai le ginocchia rovinando a terra.
<<Ora che ci penso, forse sarebbe meglio tornare a casa.>> Anna sembra sull'orlo di una crisi di panico.
Scruto attentamente il suo viso deformato dalla paura e mormoro affinché possa sentirmi solo lei: <<Ti tengo la mano, Enni. Sta' tranquilla.>> Intreccio le dita alle sue, così lei sospira profondamente e ricambia la stretta.
<<Vado prima io.>> Annuncia Dayen facendosi avanti e permettendo allo specchio di risucchiare il suo corpo. In quell'istante avverto il tremore della mano di Anna nella mia.SuccessIvamente anche tutti gli altri ragazzi di Lástore varcano il portale seguiti da quelli di Nirrendur.
<<Fatemi gli auguri.>> Sono le ultime parole di Tom prima di voltare per sempre pagina, immergendosi nel vuoto.
<<Prima voi.>> Ci incita Khadian sfoggiando uno dei suoi sorrisi calorosi.
Ispiro a fondo e stringo la mano di Anna con tutta la forza che mi aiuterà a superare questo momento. Dita fredde mi sfiorano la mano libera. Volto il capo e incontro due iridi nere come la notte più tetra, che mi perlustrano alla ricerca di una risposta nelle mie.<<Andrà tutto bene. Ti fidi di me?>>
<<Sarei parecchio masochista se lo facessi.>> Ribatto prima di intrecciare le mie dita alle sue.
<<Sei proprio sicuro di non esserlo già?>>
<<No, Mēness acis.>> Le carezzo il dorso della mano col pollice.
Poi in un impeto di coraggio, faccio un passo avanti e con le mani ancora strette a quelle di Anna e di Floyd lascio che si compia il mio destino.Schiudo lentamente le palpebre: tutto attorno a me è sfocato e la luce che filtra dalle finestre è abbagliante a tal punto da costringermi a strofinare i pugni sugli occhi.
<<Buongiorno fiorellino. Dormito bene?>>
Metto a fuoco la sagoma accanto a me, sbattendo le ciglia un paio di volte: Floyd.
<<Ma dove sono?>> La voce fuoriesce dalle mie labbra roca e impastata dal sonno. Faccio leva sugli avambracci e mi metto a sedere sul materasso che sprofonda sotto il mio peso. Mi guardo attorno: i raggi del sole illuminano tendaggi ricamati da merletti cremisi. II letto a baldacchino occupa la maggior parte dello spazio. Un armadio di circa due metri, con le ante decorate da raffigurazioni floreali, incombe alla mia sinistra. Dove la stanza si restringe appare un tavolino di cristallo che luccica a contatto con la luce accecante che traspare dalle vetrate. Queste si affacciano su un panorama mozzafiato.Lascio cadere un piede fuori dal materasso e mi precipito ad osservare: torri imponenti si stagliano ad altezze vertiginose, avvolte da edera e fiori intricati che si insinuano tra le fessure della pietra. Tra l'una e l'altra sono presenti ponti ricurvi dove sono appostate delle guardie immobili come statue di cera. Spostando lo sguardo verso l'orizzonte riesco ad intravedere oltre le mura una fitta foresta vicino alla quale due ragazzini si allenano a scoccare frecce con l'arco. La vista da quassù mette i brividi per quanto sembrino microscopiche tutte le persone che si affrettano tra le innumerevoli strade della fortezza.
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The Darkness of the Moon
FantasyDue realtà destinate a ricongiungersi. Quattro ragazzi legati dal male di una profezia. > Aleksej, un ragazzo dal passato oscuro e tormento, è al suo penultimo anno di college. Vive in una cittadina del New Jersey con suo padre, un uomo apatico co...