AnnaSchiudo lentamente le palpebre. Tutto attorno a me vortica e tento di reprime un conato di vomito. Mi guardo intorno: una stanza piccola e buia, con scaffali in legno antichi sui quali sono riposte pile di libri.
'Ma dove mi trovo? Non ricordo di essere mai entrata qui.'
Quando tento di sollevarmi dalla sedia non ci riesco. Solo ora noto i polsi e le caviglie legati da strette corde. Un ombra si proietta sulla parete di fronte alla scala a chiocciola.Mi volto in quella direzione e vedo delle persone incappucciate procedere verso di me. La paura mi assale: 'vogliono uccidermi?'
<<Buongiorno Bella Addormentata.>> Dice il tizio che guida la fila. <<Hai dormito molto.>>
<<Cosa ci faccio qui?>> Sbotto dimenandomi.
<<Sta' tranquilla, non vogliamo ucciderti. Perlomeno non è compito nostro.>> Deglutisco a vuoto mentre provo a slegare le corde che mi tengono incollata a questa maledetta sedia.Rimango in silenzio nell'attesa che continui, ma sento la scala scricchiolare di nuovo. Una chioma nera ondeggia sulla schiena della ragazza che scende fino a raggiungere gli altri.
'Floyd?!'
<<Potete anche togliere i cappucci.>> Ordina.
Obbediscono uno alla volta. Rimango di sasso quando il ragazzo davanti a me si rivela essere Ethan.
<<Ethan?!>>
<<Non ti arrabbiare Anna.>> Mi ammutolisce prima che possa ribattere.<<Anna, capisco che tu sia sconvolta>> inizia cautamente Floyd <<ma noi abbiamo bisogno che tu ci dia delle risposte.>>
<<Non so proprio di cosa tu stia parlando.>> Sibilo con i nervi a fior di pelle.
<<Io invece credo che tu sappia bene di cosa sto parlando. Ne ho le prove.>>
Ethan estrae dalla tasca dei pantaloni il ciondolo di una pietra d'Ambra appeso ad una collanina.
La mia.<<Quando l'hai presa?>> Cerco di alzarmi ma le corde mi sfregano i polsi con violenza, facendomi gemere dal dolore.
<<Mentre dormivi, principessa.>>
Lo fulmino con lo sguardo e lui ridacchia divertito.
Floyd si schiarisce la voce <<Anna, chi ti ha dato questa?>>Sospiro: se voglio togliermeli di mezzo, risponderò a questa sciocca domanda <<È un regalo che mi fece la madre di Aleksej, contenta ora?>>
Lei e i ragazzi si scambiano un'occhiata interrogativa. <<La madre di Aleksej hai detto?>>
Annuisco con disinteresse.
<<Raggiungiamo Tom.>>
<<Cosa volete da me e Tom?>> Dò voce ai miei pensieri senza smettere di sfregare i polsi.
Floyd si china all'altezza del mio viso <<Per capire devi prima ascoltare una storia.>>Aleksej
Uscito dallo stanzino, mi sono diretto a passo svelto dal coach. Dopo essermi preso l'ennesimo rimprovero per aver fatto ritardo, mi sono scusato con Jein (una delle cheerleader della squadra) per il comportamento di Floyd.
Scendiamo in campo, acclamati dagli studenti del college che esultano e gridano cori dagli spalti.Non appena la partita comincia, mi rendo conto che qualcosa dentro di me non va: solitamente ho la carica giusta e la determinazione per vincere contro la squadra avversaria. Ma nella mia mente continuano a frullare le stesse frasi:
In che luogo dovrò andare?
Perché quel tizio che sto spiando ha detto di dover... uccidere qualcuno?
Perché Floyd ha avuto quella reazione nello stanzino?
Perché Trevor ha smesso di rivolgermi parola?
Perché Tom non ha potuto essere presente alla partita?
Per quale motivo Anna non mi risponde al telefono da ore e non è sugli spalti?
Chi è Derek Morris?Le urla dei tifosi esplodono cariche di adrenalina. E solo ora mi accorgo che non sono i nostri tifosi.
A fine partita il coach sta camminando avanti e indietro negli spogliatoi, sbraitando e urlandoci contro: <<Ma si può sapere cosa diavolo ti è preso Meija?! Eri ovunque fuorché sul campo oggi! Ora, principalmente a causa tua, abbiamo perso. Ringraziate che non era quella decisiva, perché a quest'ora staremmo fuori dal campionato.>>
Non obbietto e ignoro la sua ramanzina. Mi faccio una doccia veloce che elimina il sudore e la frustrazione della sconfitta.
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The Darkness of the Moon
FantasyDue realtà destinate a ricongiungersi. Quattro ragazzi legati dal male di una profezia. > Aleksej, un ragazzo dal passato oscuro e tormento, è al suo penultimo anno di college. Vive in una cittadina del New Jersey con suo padre, un uomo apatico co...