Floyd<<Non è stata colpa tua, sei stata costretta ad agire in modo sbagliato.>> Mormora poggiando la guancia sulla mia testa.
Gli occhi bruciano e il rumore dei miei singhiozzi strozzati è l'unico nella stanza, a intervalli quasi regolari. <<Sono stata un'ipocrita. Sarei dovuta morire io quel giorno, non Melany. Lei era una ragazzina perfetta, dolce e solare.>>Prende un respiro profondo, poi mi scioglie dal suo abbraccio per guardarmi negli occhi <<Spesso mi ritrovo a pensare lo stesso di me.>>
Un sorriso triste mi affiora sul viso e lui fa lo stesso di rimando. Non smetto di osservare i suoi occhi blu, chiedendomi se sua madre li aveva così. E di getto dico l'ultima cosa che avrei voluto ammettere: <<Ti ho mai detto che i tuoi occhi sono davvero belli? Probabilmente te lo avranno detto in tanti ma...>>
<<Sì in molti. Ma sentirlo dire da te è... strano.>>
Gli dò un colpetto sul petto e lui ghigna come suo solito.Dopo un po' pronuncio lentamente <<Grazie Aleksej.>> Mi sento in dovere di farlo.
<<Non ho fatto nulla di che Floyd.>> Il mio nome sulla sua bocca ha un sapore così dolce da farmi quasi dimenticare quello sadico della tutrice o quello terrorizzato di Melany.
Per la prima volta mi sento compresa da qualcuno che non sia mia sorella. Che non mi etichetti come il mostro che ha ucciso delle persone, ma che veda oltre la mia facciata esterna. Che non critichi le mie imperfezioni sulla pelle. O le ferite che mi incido sulla pelle ogni volta che cerco di reprimere la rabbia, la tristezza o qualunque emozione minacci di manifestarsi.<<Buonanotte Flo.>> Lascia cadere un piede fuori dal materasso, pronto a tornare sul pavimento.
Proprio non me lo spiego: ci ha invitati a casa sua e lui, il proprietario, dorme sul pavimento?! Può protestare quanto vuole, ma questa volta non accetto obiezioni. Gli stringo l'avambraccio ed esercito un po' di pressione per riportarlo accanto a me <<Ora tu dormi qui!>> Ordino perentoria.
Inarca un sopracciglio <<È un ordine?>>
<<Sì.>>
Ride e si riposiziona al mio fianco <<Dormo comodo sul pav...>>
<<Smettila di dire stronzate e dormi nel tuo maledetto letto.>>Devo ammettere che dopo l'incubo di poco fa, non mi dispiace affatto la sua presenza così vicina.
Si copre col lenzuolo e sistema il cuscino sotto la testa. Ci guardiamo intensamente nel silenzio più totale, poi le palpebre si fanno sempre più pesanti. Si richiudono lentamente e crollo nell'oblio.
Privo di qualunque orribile ricordo.Schiudo gli occhi. La vista è offuscata e tutto attorno a me risulta sfocato e poco familiare. Un profumo fortissimo dalla nota floreale mi impregna le narici e qualcosa mi solletica la nuca. Ruoto il capo e noto delle ciocche ricce e nere che ricadono sulla mia fronte.
Aspetta.
Ricce e nere?!
<<Aleksej?>> Sussurro con incertezza. Il suo braccio mi circonda la vita in una presa leggera. Provo a spostarlo ma lui mugugna infastidito ed esercita una maggiore pressione.Sospiro, quando un pensiero alquanto fuori luogo prende forma nella mia testa: mi volto con estrema cautela, facendo in modo che il suo braccio scivoli sulla mia schiena. Osservo il movimento cadenzato del suo petto.
Non si accorgerà di nulla.
Immergo le dita tra i suoi capelli, lasciandole scorrere per percepire la morbidezza dei riccioli che gli ricadono sul viso addormentato.
Non appena la ritraggo per poco non ho un infarto: <<Buongiorno Floyd.>>
Sussulto e mi allontano bruscamente. <<Non stavi dormendo?>>
<<So fingere bene.>>Mi metto a sedere sul materasso che cigola sotto il mio peso e volgo lo sguardo in direzione della finestra, onde evitare che noti le mie guance in fiamme.
<<Dormito bene?>>
<<Sì.>> Scosto il lenzuolo e scendo dal letto. Spalanco la finestra: piove a dirotto. Ho sempre amato la pioggia. Il fruscio degli alberi smossi dal vento, le foglie ricoperte di goccioline trasparenti, il percorso che tracciano sui vetri delle finestre.
Poggio un piede sul baule in legno e con uno slancio posiziono anche l'altro. Poi mi protendo in avanti e salgo sul cornicione.
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The Darkness of the Moon
FantasyDue realtà destinate a ricongiungersi. Quattro ragazzi legati dal male di una profezia. > Aleksej, un ragazzo dal passato oscuro e tormento, è al suo penultimo anno di college. Vive in una cittadina del New Jersey con suo padre, un uomo apatico co...