7. La goccia di un ricordo

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Aleksej

Lunedì.

Sono le sette di mattina ad aspettare l'autobus alla fermata, mentre piove a dirotto.
In lontananza riconosco il ciuffo castano di Tom. 'Ovviamente, anche lui senza ombrello!'
<<Buongiorno Aleks.>> Si siede accanto a me e accende il telefono.

<<Ti sembra la giornata giusta per dire "buongiorno"?>> Ribatto inasprito stravaccandomi contro lo schienale della panchina. Tom accende una sigaretta, ignorando i mie commenti da prima mattina, e legge i messaggi di Camille.

Butto un occhio sullo schermo: voglio bene ad entrambi, quindi posso permettermi di essere geloso quando parlano tanto senza dirmi di cosa... no?
<<Cosa mi nascondete voi due?>> Inarco un sopracciglio spostando continuamente lo sguardo da Tom al telefono che stringe tra le mani.

<<Cosa dovremmo nasconderti?>> 'Quanto detesto quando risponde alle domande con altre domande.'
<<Dimmelo tu.>>
<<Non ti preoccupare...>> Torna a chattare con lei, e la curiosità di strapparglielo via e farmi gli affari suoi- o meglio, loro-, aumenta a tal punto da ritrovarmi a sporgermi e scontrarmi contro di lui per riuscire a sfilarglielo.

Proprio quando sto per farcela, l'autobus si palesa davanti a noi. Dietro i finestrini riconosco quel viso spento e inespressivo. Floyd ruota gli occhi e li punta subito su di me: 'come ha fatto ad accorgersi così in fretta che la stavo guardando?'
Tom sale per primo e io lo seguo a ruota verso i sedili in fondo. Prende posto vicino a Catrine, la sua ragazza.

Le altre ragazze mi lanciano occhiate eloquenti, come per farmi notare che i posti accanto a loro sono liberi. Io però non presto attenzione a nessuna di loro, perché il mio unico pensiero è rivolto alla ragazza dai lunghi capelli neri.
'Ho voglia di irritarti.'
Mi siedo accanto a lei, avvertendo sulla pelle il suo sguardo incredulo.

In un gesto irrazionale giocherello con la collana che porto sempre al collo. Poi infilo gli auricolari nelle orecchie e inspiro il suo profumo di violetta, chiudendo pian piano le palpebre. Nonostante sia quasi sul punto di addormentarmi, non mi sfugge il modo in cui studia ogni mio movimento. Le dò un pizzicotto sul braccio: ogni fibra del suo corpo si irrigidisce e l'occhiataccia che mi rivolge quando punto lo sguardo sul suo, è un chiaro segno di disapprovazione.

<<Aleks, studiato storia?>> Quella domanda mi fa sobbalzare. Mi scosto da lei che si abbandona più vicino possibile al finestrino. <<Perché proprio mentre riesco a rilassarmi, mi vengono poste certe domande di pochissima importanza?!>> Strofino i palmi sugli occhi gonfi. <<Non ho avuto tempo.>> Mormoro con nonchalance.
<<Tanto per cambiare...>> Ribadisce Tom con una nota di sarcasmo.

<<Tu hai studiato?>> Si rivolge ora a Floyd che non ha aperto bocca da quando mi sono seduto.
<<Io non ho bisogno di studiare.>>
'La solita arrogante presuntuosa.'
<<Troppo intelligente lei.>> La stuzzico. Alza gli occhi al cielo e torna a guardare fuori dal finestrino la pioggia che si abbatte contro il vetro, come lacrime che intrappolano dolore e ricordi. Mi torna alla mente quando da bambino osservavo la pioggia con mamma.

Io avevo il terrore dei temporali e lei per tranquillizzarmi mi diceva che le gocce sono lacrime e le lacrime sigillano il nostro lato più sincero e vulnerabile. <<Se ti specchi in una lacrima puoi vedere il riflesso della tua anima, ma non tutti hanno il coraggio di farlo. Non passare la vita a studiare l'anima delle persone e il motivo delle loro azioni, scopri ciò che si cela dentro di te.>> Mi diceva sempre. Poi salivo sulle sue ginocchia e tracciavamo con le dita il percorso delle goccioline sulla finestra.

E l'ansia scompariva travolta dall'affetto di una donna che mi donava l'amore che non ho mai più potuto conoscere.
Una lacrima sfugge al mio controllo solcando gli zigomi fino a raggiungere la mascella. Ruoto il capo dall'altra parte. È da quel giorno che la tutta la felicità e la spensieratezza, si sono spaccati in mille pezzi. Come se la mia piccola sfera di vetro, fosse accidentalmente scivolata giù dallo scaffale.

The Darkness of the MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora