Aleksej<<Ve lo avevo detto che quella festa si sarebbe rivelata un grosso problema.>> Derek storce la bocca in una smorfia contrariata. Varchiamo l'imponente cancello del college. Gli sguardi interessati delle ragazze si posano su di noi. Faccio l'occhiolino a delle biondine del quarto anno che ricambiano sorridendo raggianti.
<<Era proprio necessario per te passare la serata con la figlia del preside, Aleks?!>> Mi rimprovera Trevor risucchiando nervosamente il filtro della sigaretta che stringe tra le dita. Percorriamo il lungo corridoio, diretti in un punto ben preciso della struttura.
<<Quella non smetteva di darmi il tormento!>> Mi giustifico affondando le mani nelle tasche della divisa scolastica.
<<E tu vorresti davvero farmi credere che non ti desse fastidio? Che in quel momento non avessi improvvisamente più la voce per mandarla via?!>> Mi rimbecca incrociando le braccia al petto e scuotendo il capo con disappunto. Scendiamo le scale e raggiungiamo il piccolo stanzino dove ci appartiamo per discutere. Qui nessuno vi entra mai, ci sono soltanto vecchi rottami, scartoffie sparse su un tavolino di legno e, (non so per quale motivo), un manichino inquietante.<<Ora che il padre l'ha scoperto vuole farmela pagare.>>
Tom mi dà una pacca sulla spalla <<Ma ti rendi conto o no della gravità della situazione Aleks?!Quello ti odia. Come minimo, visto quanto è geloso della figlia, si accorderà con il coach per non farti partecipare alle partite del campionato.>> Roteo gli occhi passando una mano tra i riccioli neri. <<Vorrà dire che gliela faremo pagare prima che possano accordarsi.>> Sogghigno e Tom fa lo stesso fiancheggiandomi nell'attesa dell'approvazione di Derek e Trevor.<<Che hai in mente?>> Derek alza il mento percorrendo il mio viso con le sue iridi azzurre nel tentativo di comprendere la mia espressione che non tarda ad arrivare. Sorrido affondando i denti nel labbro inferiore. <<Vi ricordate quello che abbiamo fatto alla macchina del prof di latino due anni fa?>>
<<Come dimenticarlo>> Ride Trevor prima di comprendere il significato che si cela dietro le mie parole <<no Aleksej finiremo in ulteriori guai! È del preside che stiamo parlando.>>
<<Appunto! Sarà ancora più divertente.>>Anna
<<Enni hai visto i nuovi arrivati?>> Un sorrisetto malizioso appare sul volto di Camille. Chiudo l'armadietto e sistemo i libri sotto il braccio. <<No, non li ho visti.>> Ammetto poco interessata.
<<Sono gemelli e lui... devi assolutamente vederlo Anna.>>Quando pronuncia il mio nome senza utilizzare il nomignolo "Enni", significa che quello di cui sta parlando sia una questione seria. Ma la verità è che non ho tempo da dedicare ai ragazzi. Preferisco trascorrerlo a studiare e guardare serie Netflix sotto le coperte.
Sposto la conversazione su una questione più importante: <<È vero che hai una relazione "segreta" con Oliver?>>
<<Che cosa?!>>Ethan
<<Comportati da persona normale.>>
<<Ethan è la decima volta da quando siamo partiti che non smetti di ripeterlo. Inizio a credere che lo stia dicendo più a te stesso che a me.>> Lynda sposta una ciocca ribelle dietro l'orecchio dirigendosi verso la nostra classe. Gli sguardi curiosi degli studenti si concentrano su di noi. Fulmino con un'occhiata gelida il biondo che sta fissando mia sorella. Distoglie gli occhi castani e io sorrido compiaciuto.<<Tra tutta questa gente sarà difficile capire chi siano... come si chiamano?!>> Sbuffa rassegnata dell'ennesima volta in cui mi dimentico i nomi dei tre ragazzi che stiamo cercando.
<<Anna, Aleksej e Tom.>>
<<E i cognomi?>>
<<Li dovrei aver segnati su un taccuino...>>

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The Darkness of the Moon
FantasiDue realtà destinate a ricongiungersi. Quattro ragazzi legati dal male di una profezia. > Aleksej, un ragazzo dal passato oscuro e tormento, è al suo penultimo anno di college. Vive in una cittadina del New Jersey con suo padre, un uomo apatico co...