AleksejAnna mi punta un dito contro fissandomi in cagnesco. Se non fosse perché le voglio un bene dell'anima, il suo affronto mi avrebbe fatto infuriare di brutto.
<<Sta tranquilla Enni, non...>> La frase rimane incastrata in gola: una ragazza dai lunghi capelli neri attraversa la strada di fronte la scuola. Non riesco a inquadrare perfettamente il suo volto, ma non posso fare a meno di trovarla comunque bellissima. Trevor schiocca le dita a un palmo dal mio viso e subito mi ricompongo. <<Ti spiegherò tutto più tardi... lontano da occhi indiscreti.>> Scocco una rapida occhiata all'agglomerato di persone attorno a noi.
Sospirando indietreggia. <<Ti chiamo nel pomeriggio.>> Mi avverte con asprezza per poi darmi le spalle e sfilare tra gli studenti che si scostano per lasciarle libero il passaggio. Passo una mano tra i capelli in un gesto nervoso. Tom mi dà una pacca sulla schiena. <<Sta tranquillo, si calmerà.>>
<<Mi dispiace farla arrabbiare.>> Ed è vero, non mi piace deluderla. È come una sorella per me e mi è stata accanto nei momenti più bui della mia vita. Senza di lei mi sentirei perso, come se non ci fosse più l'unica spalla su cui possa veramente contare.
Mi alzo dal muretto e ci dirigiamo verso l'ingresso della scuola.Un ragazzo e una ragazza dai volti sconosciuti ci vengono incontro: <<Ciao>> dice la ragazza dagli occhi verdi <<siamo arrivati da poco in questa città e stavamo facendo conoscenza con gli studenti.>> I capelli le ricadono sulle spalle fino al seno in onde brune e lucenti. Gli occhi appaiono come gemme di smeraldo sulla carnagione pallida, il naso leggermente all'insù come il mio, cosparso di lentiggini e le labbra piene.
Il ragazzo al suo fianco ha i capelli rasati lateralmente mentre ciuffi castani gli adombrano la fronte in modo disordinato. Il colore degli occhi identico a lei, mi lascia credere che siano fratelli.
<<Io sono Ethan e lei è la mia gemella Lynda.>>
Ci presentiamo a nostra volta, scambiando qualche parola. Tom pare subito attratto dalla bellezza sfacciata di Lynda ed entrano immediatamente in sintonia. Sogghigno immaginando la faccia che farebbe Catrine - la sua ragazza - se li vedesse parlare così... animatamente.Giunti davanti alla nostra aula, salutiamo Ethan e Lynda e non posso negare di aver trovato la loro compagnia piacevole. Tom e Lynda si lanciano un'occhiata eloquente prima che lei e il fratello ci diano le spalle e spariscano oltre il corridoio.
<<Ti ricordo che sei fidanzato.>> Derek fa eco ai miei pensieri con un sorrisetto divertito.
<<Ma se neanche la conosco. Ammetto che sia una bella ragazza, niente di più.>> La giustificazione di Tom non sembra convincere nessuno di noi, ma annuiamo comunque fingendo di credergli.Gli allenamenti di oggi sono stati particolarmente faticosi. Per andare a quella stupida festa a casa di Carrie ho dormito solo tre ore. Non sono riuscito a fare un canestro - evento che non si è mai verificato - e il coach era furibondo. Senza me, Trevor, Derek e Tom questa squadra sarebbe un fallimento colossale ed è per questo motivo che si arrabbia tanto con noi. Pretende.
Sfilo dalla gruccia una felpa e la indosso, afferro il telefono e dò un rapido sguardo in direzione della finestra: piove.
'Il solito tempismo.'
Esco di casa tirandomi il cappuccio sul capo. Tra le mie mani lampeggia sullo schermo del telefono un messaggio di papà: 'Mi dispiace, ma non sarò di ritorno a casa per tre settimane.'Lynda
<<Tom sembrava parecchio... preso da te.>> Ethan porta alla bocca una chewing-gum sedendosi accanto a me sul bordo del letto.
<<Quindi io mi occuperò di lui, chiaro.>> Sbuffo annoiata. A primo impatto però, non mi è sembrato un cattivo ragazzo.Inoltre gli occhi castani in tinta con i capelli del medesimo colore, il naso dritto e il fisico allenato, lo rendono esteticamente molto attraente. 'Ma questo non lo rivelerò al mio geloso gemello.' Sorrido al pensiero che Ethan andrebbe su tutte le furie se scoprisse un banale apprezzamento estetico da parte mia.
<<Hai... sorriso?!>>
Gli faccio il dito medio senza guardarlo negli occhi.<<Sarà necessario che cominci a farlo. Dubito che a Tom potrei stare simpatica se mi mostro per come sono veramente, no?>>Trevor
Non appena suona la sveglia una lieve ondata di panico mi risale lungo la spina dorsale. La consapevolezza delle nostre azioni, non fa che tormentarmi da quando le abbiamo compiute.
Raggiungo il garage ed entro in macchina, pronto ad affrontare una snervante giornata.Arrivo di fronte l'ingresso del college dove Tom e Derek mi attendono poggiati con la schiena contro il muro. Per questa mattinata ho portato con me tre pacchetti di sigarette. Ne estraggo una e la porto alle labbra.
<<Scorbutico come al solito.>> Appena metto un piede fuori dall'auto, mi accoglie Tom con frasi incoraggianti. Lo ignoro prendendo a camminare in direzione dell'ingresso.<<Ciao eh.>>
In risposta alzo il terzo dito.
<<Aleksej?>> Chiedo.
<<Lo domandi pure?!>>
In effetti la risposta è ovvia: Aleksej è anche oggi in ritardo. Stiro le labbra in quello che ha l'ombra di
essere un sorriso. Prima di poter varcare il portone, Catrine si piazza davanti a noi.
Questa giornata inizia malissimo.<<Tom, non mi hai chiamata ieri. E non hai risposto ai messaggi.>> Gli occhi azzurrissimi puntano Tom con determinazione.
<<Ciao anche a te, Catrine.>> Derek mostra la sua dentatura smagliante che lascia intravedere lo spazio tra gli incisivi. Lei lo liquida con un rapido gesto della mano che non si avvicina neanche lontanamente ad un saluto. Sbuffando le passo accanto assestandole volontariamente una spallata.È una ragazza vanitosa e popolare, sempre pronta a sminuire il prossimo.
Insopportabile.
È forse l'unica cosa su cui io e Aleksej siamo d'accordo.
<<Allora io vado in classe, ci vediamo agli allenamenti.>> Derek imbocca le scale che portano al piano superiore, facendo ondeggiare la chioma lucente dei suoi capelli lunghi. Io invece percorro il corridoio fino a raggiungere l'aula in cui ho lezione.
Mentre salgo le scale che conducono al secondo piano, un tonfo mi fa sussultare.Tutti gli studenti sono nelle rispettive aule e io sono solo. Un altro rumore, accompagnato da un lamento di dolore proveniente dal piano superiore, mi inchioda i piedi al pavimento. Compio qualche passo, evitando accuratamente di non produrre alcun rumore. Dall'aula del laboratorio di chimica grida d'aiuto mi inducono a spalancare la porta.
Rimango pietrificato.
Incapace anche solo di respirare.Il corpo di Derek è disteso a terra. Un fiotto si sangue gli macchia la maglia bianca. Inorridito e incredulo mi inginocchio accanto a lui. <<D...Derek, cosa ti è successo?>>
Mi osserva con le palpebre socchiuse e le mani tremanti. Con un filo di voce risponde: <<N... non fidarti.>> Poggio la mano sul suo torace, ma qualcosa di assurdo accade nell'esatto istante in cui i miei polpastrelli lo raggiungono: il suo corpo pare sgretolarsi in un mucchio di cenere che si dissolve nell'aria.Tasto il pavimento su cui, fino ad un secondo fa, giaceva il suo corpo inerme. Neanche una goccia di sangue sporca le piastrelle color crema, che sembrano averlo assorbito.
Le dita iniziano a tremare e i miei muscoli si irrigidiscono, impedendomi qualunque movimento.
<<Trevor>> una voce familiare mi colpisce alle spalle <<mentre passavo davanti alla tua aula non ti ho visto, quindi ho immaginato che fossi qui a fumare. Ci vieni sempre.>> Non mi volto e continuo a mantenere la testa china con le iridi puntate sul pavimento.<<Trevor.>> Ora il tono solitamente spensierato di Aleksej trasuda preoccupazione. Si siede a gambe incrociate di fronte a me. <<Guardami negli occhi.>> Obbedisco perdendomi nel blu delle sue iridi <Cosa ti prende?>>
<<D-Derek...>> Balbetto <<lui è... morto...>> Nell'udire le mie stesse parole, una lacrima amara mi bagna gli zigomi scendendo fino al mento per poi atterrare sul punto in cui il sangue del mio amico si propagava. <<Il suo c-corpo era qui ma...>>
<<Trevor... cosa stai dicendo amico.>> La tranquillità che irradia dal suo sguardo mi fa sgranare un poco le palpebre.
<<Derek... è.... morto!>> Quasi grido per l'incredulità e l'orrore.
Aleksej aggrotta le folte sopracciglia: <<Chi è Derek?>>
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The Darkness of the Moon
FantasyDue realtà destinate a ricongiungersi. Quattro ragazzi legati dal male di una profezia. > Aleksej, un ragazzo dal passato oscuro e tormento, è al suo penultimo anno di college. Vive in una cittadina del New Jersey con suo padre, un uomo apatico co...