8. Un disegno di sguardi

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Aleksej

Scendiamo dal pullman accolti da Camille che si piazza a una spanna da Tom, con un sorriso smagliante: <<Tom, Ale, io e Enni andiamo al parco, venite con noi?>> A quelle parole una scintilla illumina gli occhi verdi di Ethan: <<Possiamo venire anche noi?>> Indica Lynda e Floyd. Lo sgomento nel viso di quest'ultima è palese, ma Ethan lo ignora, sorridendo alla rossa.

<<Certo, non c'è problema Ethan.>> Risponde lei con un mezzo sorriso. Non appena Camille si volta Floyd mima "stronzo" con le labbra in direzione di Ethan.
In lontananza scorgo una figura minuta che ci saluta con un gesto della mano. Si fa più nitida ad ogni passo che colma la nostra distanza: il caschetto di un biondo molto caldo, gli occhi nocciola incorniciati da un paio d'occhiali rotondi, il naso piccolo come le labbra a cuore e il fisico gracile con forme gentili.

Anna nota subito Ethan e le sue guance si imporporano leggermente. Mi stringe in un abbraccio e quando lo scioglie,
i suoi occhi guizzano su Lynda e Floyd.
<<Ciao Floyd. Ciao Lynda>>
<<Ciao.>> Floyd accenna un sorriso. Mi correggo: una smorfia che ha solo l'ombra si un sorriso.
<<Con Lynda ho già parlato, perciò ti pongo la stessa domanda che ho fatto a lei: come ti stai trovando? nuova città, nuova scuola, nuove persone...>>

Floyd si mordicchia il labbro. <<Beh al momento ho solo preso a pugni Oliver e Oscar, fatto lo stesso a quell'idiota che non mi faceva passare in corridoio, sfigurato il prof di matematica distruggendo la sua reputazione e mollato un schiaffo in faccia a Catrine... direi che mi sto trovando bene.>>
Anna si sforza a sorridere, mentre io non riesco a reprimere un ghigno sadico.

Imbocchiamo la strada che conduce al parco pubblico, inebriandoci della fragranza dei fiori che costellano le aiuole. I miei occhi percorrono a tratti il volto di Floyd: più la guardo e più avverto sulla pelle una sensazione urticante. Tuttavia qualcosa dentro di me mi tiene incatenato a lei. Altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui ogni volta che chiudo gli occhi, la prima immagine che mi invade i pensieri sono quei maledetti occhi neri, la sua rara risata o il pungente odore di violetta.

A riscuotermi da quei pensieri è la voce di Anna che si è spostata al mio fianco: <<Come siamo passati dal fatto che odiassi Floyd, a quello in cui non smetti di fissarla?>> Mi dà un buffetto sulla spalla.
Solo ora mi rendo conto che non le ho tolto gli occhi di dosso neanche per un istante.
'Ma cosa mi prende?'

Camuffo il disagio mostrandomi indifferente alle sue parole. <<Lo faccio solo perché non mi fido di lei e dei suoi comportamenti. Piuttosto perché non parliamo della tua reazione non appena hai visto Ethan?>>
Anna si tortura le unghie con i denti. Quando è nervosa si mangia le unghie con foga.

È un comportamento che ha da quando è piccola e io ho imparato a riconoscerlo quando la madre è caduta in depressione dopo la morte della mia. Anna era molto triste nel vedere sua madre perennemente affranta dal dolore e da quel momento ci siamo sentiti più vicini che mai.
Entriamo nel parco e superiamo un gruppo di bambini che giocano a calcio. Ci sediamo su uno dei muretti vicino a lago.

Adoro questo posto, ci vengo spesso per disegnare: la distesa verde ricoperta di margherite in primavera, il vento fresco che mi carezza il viso e il rumore dell'acqua del lago, mi rilassano e mi accompagnano mentre traccio le linee sul foglio.
<<Ale perché non mostri agli altri i tuoi disegni?>> Propone Camille cogliendomi totalmente impreparato a quella richiesta.

Lynda mi rivolge un sorriso cordiale <<Mi piacerebbe molto.>> Anche gli altri concordano, tranne Floyd che se ne sta per le sue, come al solito. Tuttavia un luccichio le attraversa gli occhi, come se custodisse segretamente il desiderio di vederli. Ora che ci penso, mi ero reso conto prima dell'ora di aritmetica che seguiva i movimenti della matita sul foglio... immaginando che non me ne fossi accorto.
Agguanto lo zaino alle mie spalle e tiro giù la cerniera sfilando la cartellina verde dalla tasca posteriore.

The Darkness of the MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora