- non era poi così inquietante,eh?-

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Il bosco non era affatto così come me lo ero immaginata fino a quel momento, con le radure che si facevano strada nel mezzo, l'erba alta e umida e le stelle che si intravedevano attraverso gli intrecci dei ramoscelli e dei mosaici di foglie nere sopra di noi.
Nonostante la luce della torcia, il profumo fresco di rugiada e le lucciole che ogni tanto volavano via spaventate al nostro passare, ogni cosa sembrava tinta di blu e oro e fui colta da un brivido nel pensare a cosa potesse nascondersi tra gli alti e ingombranti salici piangenti e i cespugli.
Mi strinsi ad Amaria,che camminava intrepida e a passo lento, come se stesse facendo una passeggiata in tutta tranquillità.
Non parlammo quasi per tutto il tragitto, almeno fino a quando il bosco non terminò e noi noi ci ritrovammo davanti ad un tratto di terreno piano con erba e fiori colorati di un nostalgico  bianco sporco.
Al centro si estendeva un piccolo ponte fatto in pietra rosa e grigia che percorreva in largo quello che doveva essere un lago di dimensioni davvero notevoli.
Io ed Amaria avevamo percorso un piccolo tratto tutto a diritto per arrivare fino a lì ma il bosco si estendeva alle nostre spalle ampiamente,sia a destra che a sinistra, e circondava tutto il Malincoly. Quella era solo una delle radure più grandi che si trovavano al suo centro.
" Luisa si trovava qua, quindi?" Chiesi.
Amaria annuì, con le labbra strette e livide, poi s'incamminò verso il ponte e io la seguì a ruota.
Ci metteremmo sedute sopra, fissando immobili l'acqua che scorreva sotto di noi senza un riflesso; aveva tutta l'aria di essere un lago assassino capace di inghiottire qualcuno. Non se ne intravedeva il fondo, una grandiosa massa di petrolio mossa leggermente dal vento gelido.
Provai ad immaginare Luisa, con le guance rosse e i mossi capelli chiari che galleggiava nel mezzo con un mazzo di papaveri in mano ma l'immagine non era romantica neanche la metà di quel che avrebbe dovuto essere poiché non riuscì ad immaginarmi la bella ragazza che era ma bensì solo un cumulo di cenere.
Cominciai a giocherellare con l'edera lussureggiante che si era attaccata alle pareti in pietra del ponte e non spiccicai parola .
" Perché Luisa non mi ha detto dove stava andando?
Non pretendevo che lo dicesse a te se stava facendo qualcosa di davvero così grave, ma perché non l'ha detto a me?" Mi chiese poi Amaria, con aria affranta.
Io le feci spallucce e cominciai a staccare le foglie d'edera e a buttarle nel lago.
Non mi pareva il momento di condividere con lei le mie supposizioni sul fatto che Luisa potesse aver fatto patto illeciti con la A visto lo stato di isolamento in cui era precipitata. E poi, era una teoria ancora tutta da confermare, mica mi fidavo di quel " Luisa non era chi voi credavate che fosse " di Julian. Mica mi fidavo di Julian. Era davvero strano dover correlare la sua faccia sorridente ed i suoi limpidi occhi color miele ad una mente malevola e depressa. A tutto ciò Amaria poteva anche arrivarci da sola, e infatti : "Lillian, io credo che Julian avesse ragione. Luisa nascondeva qualcosa di grande ed importante se non proprio di pericoloso. Qualcosa inerente alla A, ecco perché l'hanno gettata qua. L'hanno drogata appositamente e l'hanno gettata qua, non è stato un'incidente. Sapevano che non sapeva nuotare, come facevano a saperlo?
Cosa mai poteva nascondere lei, ma l'hai vista com'era? " Dopo deglutì,tesa "E se lei non fosse mai stata chi non credavano che fosse? Se l'essere dolce ed ingenua fosse solo stata una facciata? "
Mi stava guardando ma io rimasi in silenzio e continuai a strapparee foglie di edera e gettarle nel lago senza interruzione.
" Io non so che pensare la conosco da quando ho 15 anni e mi sembra di non averla mai realmente conosciuta. Può una persona fingere per 3 anni di fila?
Dimmi di no, dimmi che sono la A e Julian a mentirci. Dammi una mano Li, a che cosa devo credere?"
" Sù Amaria, piantala adesso..."
Io, dal canto mio, non sapevo certo come consolarla. Non lo avevo mai fatto prima d'allora e nessuno lo aveva mai fatto con me. Nemmeno gli assistenti sociali.
Nelle situazioni difficili io e Laurie ci limitatavamo a stare in silenzio, confortati dalla presenza l'uno dell'altra, al massimo ascoltavamo un po' si musica facendo finta di ridere e scherzare ma quel momento con Amaria era diverso.
Nessuna parola al mondo avrebbe mai potuto riportare in vita Luisa e non spettava a me smorzare i suoi sensi di colpa per non aver capito prima che l'amica soffriva. Era ciò che stavano facendo anche con me.
Cos'era poi, questa perfezione che tanto ossessionatamente cercavano? E non parlo solo di Julian, North, Jhoon e Compagnia, ma parlo anche del resto degli studenti, di Amaria e di Bryce, anche. Io non ero un numero o una valutazione alla base di una classifica stilata da persone che non potevo guardare in faccia, e non lo era nemmeno Luisa.
Tutti gli altri non lo avevano ancora capito, molto semplicemente.
Potevamo solo scoprire perché Luisa era stata uccisa, ma, in fondo, lo stavamo facendo realmente per lei e la sua memoria? O lo stavamo facendo per nostro puro egoismo, perché era facile passare da eroi e amici affezionati in quel modo?
Nemmeno noi sapevamo cosa si celava dietro alle nostre lacrime
La morte di Luisa altro non era che un pretesto per andar contro ai ragazzi della A che tanto odiavamo o che semplicemente avevano rubato noi la scena nel grande palco della vita.
E poi, allearsi contro un terzo era sempre un modo per accentuare il legame di qualsiasi relazione tra due e o più persone. Un nemico in comune.
Avevamo la possibilità di fare lo sgambetto a che possedeva il ruolo del protagonista,spodestato uno ecco che ne arriva un'altro, come sottrarsi a ciò?

" Andiamocene ora" fu l'unica cosa che riuscì a dire alla fine
" Già, andiamocene " rispose lei,alzandosi.
L'alba cominciò a farsi largo nel cielo, tingendolo di rosa pallido e lilla scuro, i fiori brillavano dalla brina e dalla tiepida luce del sole.
Anche il lago cominciò a riflettere un po' di quei colori e di quel luccichío.
Era l'alba di un nuovo capitolo. Le settimane classiche.
" Però"esclamai, scoppiando in una catartica risata isterica " non era poi così inquietante,eh?"

" Però"esclamai, scoppiando in una catartica risata isterica " non era poi così inquietante,eh?"

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