- qualcosa su Antoniette-

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Raggiunsi, infelice, la palestra, dove tutti in quel momento erano alle prese con lo spacchettamento degli scatoloni contenti il materiale per lavorare.
Fu incredibile da vedere; ragazzi dai 14 ai 19 anni, felici come pasque per un barattolo di gesso liquido nuovo di zecca.
" Tu sei quella che ha proposto l'idea di Aracne,giusto?" Mi chiese una delle ragazze; ci ero quasi andata a sbattere contro, non l'avevo notata.
Aveva i capelli color senape e la conoscevo abbastanza bene di vista. Girava sempre intorno a North o a Wirtoland, anche se non era membro della A si trovava facilmente ovunque loro fossero.
Io non seppi bene che dirle, anche perche il tono con cui mi pose la domanda non era certo tra i più cordiali. Anzi, sembrava parecchio scocciata.
" Si, quindi?" Chiesi io a mo' di risposta, lanciando un'occhiata sorniona ai ragazzi che stavano ritagliando un grande pezzo di cartone quadrato.
Lei si strinse nelle spalle, aveva capito il concetto.
" Dovresti metterti a lavorare allora, tutto qui." Mi rispose, sfacciata.
Alla fine scoprì che si chiamava Ellen e fu una delle tante che destai,quel lungo e freddo giorno.

Lavorammo esattamente come cani per quasi 3 ore di fila e fui costretta a dirigere alcuni dei lavori più pesanti. Disegnare la sagoma del ragno sul cartone fu piuttosto faticoso, poiché non avevo un modello di ragno su cui fare riferimento e, a rendere il tutto più opprimente, furono anche le continue occhiataccie e sbuffi provenienti dai ragazzi che mi stavano "aiutando". Erano scocciati che io stessi comandando il lavoro? Certo che si, ma non mi ero ancora chiesta fino a che punto si potesse spingere la gelosia quindi ne rimasi abbastanza interdetta.
Nelle ore che precedettero il pranzo poi, tagliammo le zampe, lunghe quasi quanto il più alto tra di noi, e le ricoprimmo di gesso liquido e stucco; nel frattempo la ragnatela la stavano costruendo i ragazzi del gruppo di Tara,intrecciando scrupolosamente delle coperte tagliate a strisce.
Ci mancava soltanto da ritagliare dal cartone il corpo del ragno e dipingerlo di nero con l'aiuto dei ragazzi del gruppo di Wirt.
Pensammo di aggiungerci anche dei brillantini, motivo per cui mandammo poi Ellen a prenderli nell'aula di arte.

Poco prima della pausa pranzo North si degnò di venire a farci visita per vedere come procedevano i lavori. Dopo aver fatto un tour completo e aver valutato l'andamento della situazione venne verso il mio piccolo gruppo, mentre in quel momento eravamo intenti ad asciugare le zampe del ragno con dei phon pescati da Tara chissà dove.
" Come procede qua? Vedo che siete parecchio avanti, bravi." Ci disse.
Io non lo guardai neanche.
Avevo gesso e stucco ovunque e mi ero ritrovata a lavorare per tre ore consecutive con gente che non sopportavo e che a mia volta non mi sopportava. La mia voglia di prendere un taglierino da terra e squarciargli la gola era quasi irresistibile.
Alcune ragazze lo distrassero raccontandogli di ciò che avevano fatto ma non nominarono mai il mio preciso lavoro nel loro discorso.
Cominciavo seriamente a chiedermi se non avessi dovuto indirizzare il taglierino anche verso qualcun'altro.
E proprio quando pensavo non potesse andarmi peggio, ecco che Julian e Antoniette si materializzarono in palestra affiancandosi a North.
Cadde improvvisamente un cupo silenzio appena fecero il loro ingresso, tutti si zittirono all'istante, anche se fino a quel momento era stato un continuo e incessante chiacchiericcio.
Julian non mi guardò ma andò a parlare con il gruppo dei ragazzi occupati a costruire la ragnatela; così l'incantesimo si spezzò e tutti ricominciarono a parlare come prima.
Indossava una camicia nera, non troppo lumga né stretta, ma che metteva in risalto la sua figura slanciata e atletica.
Aveva il sole suo capelli, raccolti sulla nuca da un comunissimo lapis, le ciocche lunghe e lisce gli percorrevano gentilmente il viso ovale.
Anche Antoniette stava piuttosto bene. La pelle calda, il collo lungo, le esili e Lunghe membra, La fronte bassa, folte sopracciglia, naso piccolo e arrotondato sulla punta. Indossava un vestito stretto e nero sopra una maglia a maniche lunghe colore prugna. I ricci nero pece le arrivavano fin sotto le spalle,raccolti parzialmente con una spilla a forma di libellula.
Poi si girò verso la mia direzione, stavo ancora lavorando con il mio phon,e mi accorsi che aveva attorno al collo una collana attillata in stoffa rossa.
" Io ho già assegnato i ruoli alle mie guide. Se avete bisogno di una mano vi aiuto" ci disse, sorridente. Tutti la ringraziarono. Non fatico a comprendere perché tutti la amassero così tanto, sapeva essere così gentile, alle volte.
" I ragazzi hanno fatto un buon lavoro, penso che ora si meritino di andare a pranzo, Anthony. " Intervenne Julian dietro di lei, poi batté sonoramente le mani, richiamando l'attenzione dei ragazzi ancora intenti a chiaccherare e lavorare.
" Ascoltatemi un secondo! Tra poco si pranza quindi potete andare a farvi una doccia e riunirvi con i vostri amici.
Vi voglio tutti puntuali nel pre atrio per le 16:00, così posso fare l'appello. Siete liberi, ora"
Ovviamente tutti seguirono le sue indicazioni e quando lui, North e Antoniette se ne andarono dalla palestra, una gran folla li accerchiò per poter conversare con loro.
Io decisi dunque che era arrivato il momento di andare a cercare Amaria.

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Non ero mai stata nel teatro della scuola, ma mi piacque molto.
Tutto decorato in oro e tappeti scuri, il palco era in legno e leggermente in pendenza e le tende del sipario color ocra.
C'erano un sacco di passaggi segreti nel dietro le quinte e Amaria mi mostrò il tutto con un certo entusiasmo.
" Mettiamo in scena la caduta di Lilith" mi disse raggiante " la conosci la storia,no? È appropriata al tema.Lilith era la prima donna,ancor prima di Eva, ma si ribella a Dio e Adamo, quindi poi viene cacciata dal paradiso e viene spedita all'inferno e bla bla...Io sono Lilith nella scena finale, Onice è Eva nella scena di mezzo e Edwuard è Adamo all'inizio. Dovresti vedere il ragazzo che interpreta Dio, è bravissimo!"
Avrei voluto avere il suo entusiasmo, invece ero solo stanca e snervata.
Amaria continuò a parlare:
"Ehi, Greg mi ha rivelato che c'è il purè per pranzo, che ne dici se ci uniamo a Edward e Onice?
Ma perché hai quest'aria così lugubre?"
Non sapevo se raccontarle tutti i fatti ma alla fine mi trovai costretta. Le dissi che avevo baciato North nella libreria e che avevo cercato di intrattenere con lui una conversazione di chiarimento che mi aveva confusa ancora di più.
Pensavo avrebbe dato di matto e invece, sempre guardando avanti, mi mise una mano sulla spalla e disse" vabè,domani è nuovo giorno."
Non sapevo come avrei dovuto interpretare questa frase ma mi strinsi nelle spalle e non ci pensai più. Raggiungemmo Edwuard e Onice in mensa; stavano conversando allegramente con Bryce.
" Ehi, ecco le mie ragazze" esclamò lui "voi a scenografia state già sgobbando,eh?
Noi siamo divisi in 5 gruppi da 3 persone, invece. Siamo tutti vestiti da personaggi diversi, pensate che Mark Stuart impersonerà Hitler, Antoniette ha protestato un po' all'inizio ma poi ha ceduto.
Perché hai quell'aria così lugubre, Lillian?"
Raccontai lui che ero snervata a causa dei miei compagni di scenografia e fui grata che Amaria non aggiungesse altro.
" Non ci pensare, Lillian. Ormai sappiamo che qua l'aria che gira è questa." Mi disse Edward.
" Gia, Eddie ha ragione. Pensa a divertirti Lillian, giornate come questa non ritornano più al Malincoly" gli fece eco Onice.
Dopodiché mangiammo il nostro purè pastoso in religioso silenzio per un po'.
" Posso farvi una domanda?" Chiesi scostandomi i capelli dal viso. " Secondo voi Antoniette e North vanno a letto insieme?"
La domanda mi era sorta quasi spontanea. Loro non ne sembrarono per nulla sorpresi o imbarazzati, anzi.
Edward mi rispose per primo:
" A volte me lo chiedo anch'io sai, ma non mi so dare una risposta. Julian e North si scambiano spesso le ragazze ma credo che Antoniette sia qualcosa di diverso. Lei è molto devota a Julian.
Però è comunque probabile, la A è davvero strana alle volte.
Studiano latino e greco da quando erano dodicenni, probabilmente a certe cose non badano neanche più di tanto."
Ricalò il silenzio.
" Però povera Antoniette" commentò poi Onice, facendo sbattere rumorosamente il cucchiaio sul piatto
" E perché mai? " Chiese Amaria sarcastica
" Perché l'unica cosa che vorrebbe davvero è anche l'unica che non avrà mai"
" E ciò sarebbe..? "
" L'amore sincero di Julian"
Io scoppiai a ridere nel bel mezzo della mesa ,ma dentro sapevo bene che Onice aveva ragione, e forse un po' mi dispiaceva anche.




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