-I RAPPRESENTANTI DELLA A-

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Tutta quell'impavidità non so da dove l'avessi tirata fuori ma so che alla fine della lezione mi ritrovai ad essere fissata con espressioni che mi etichettavano come " presuntuosa" e magari anche "saccente".
Era comunque troppo tardi , e poi non mi interessava.
Rimasi a fissare il corridoio per un po' prima di incamminarmi verso la prossima aula, che tra l'altro non sapevo nemmeno dove si trovasse. Perdermi in quel labirinto di scuola sarebbe diventata una saga, ma ancora non lo sapevo.
Ripescai dalla cartella l'orario delle lezioni. Fossingore,letteratura,ottimo.
Mi misi un'attimo seduta sulla poltrona vermiglia che dava le spalle a una libreria con scaffali in vetro. Era posta al centro di quella che sembrava una lunga e grande sala ma che era, in realtà,solamente un corridoio.
Il cielo si stava schiarendo e la pioggia cessando, riuscivo a notarlo dalla luce rossa e blu che filtrava leggera dalle alte vetrate istoriate, decorate con episodi di scritture.
Si trattava di superfici multicolori ampie, ottenute probabilmente macinando del vetro che veniva poi temprato a fuoco all'interno delle vetrate. Sopra di me, il soffitto presentava volte a crociera,tenute su da archi acuti e pilastri con rilievi appuntiti.
Ero al Malincoly da tre lunghi giorni ma ancora la sua struttura architettonica mi sfuggiva.
Sembrava un castello gotico in stile del '500, con il portale strombato e i due portali piú piccoli a destra e sinistra, le volte a crociera e quelle capriate che sorreggevano il tetto, gli archi rampanti e i contrafforti all'esterno.
Poi però ti fermavi un'attimo e notavi 4 torri emergenti dal nulla a pianta circolare, più in stile romanico e con la cima merlata come se fossero in realtà medievali.
Altre zone invece, come aule e librerie, erano costruite su un modello più neoclassico ,o barocco , quasi, con i soffitti affrescati, statue e scale dai corrimani ben elaborati.
Più in lontananza ci sarebbero dovuti essere i dormitori dei ragazzi, accessibili dalla scuola grazie ad un ponte che collegava entrambe le strutture, ma questo non era comunque un mio problema perché ero riuscita ad avere una stanza unica all'interno della scuola che condividevo solo con me e me. Aveva in omaggio anche una porticina minuscola e stretta, con mia somma gioia.

Mi alzai lentamente e decisi che se non volevo aggiudicarmi definitivamente il titolo di "emarginata" o "asociale" dovevo assolutamente recarmi a lezione e fare amicizia con il mio prossimo compagno di banco, malaticcio o in salute che fosse.

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L'occasione per socializzare mi si presentò dinanzi quasi subito, ma ci andai a sbattere contro, il che, quindi, bastò per mettermi nuovamente di cattivo umore.
Credevo di essere andata contro ad un insegnante e invece era un'alunno. Appena lo capì smisi di preoccuparmene e chiedere scusa.
Era alto, snello ed elegante, sembrava molto agile,cosa che difatti dimostrò poi essere per davvero; aveva un bel fisico ma non era né palestrato e nemmeno eccessivamente virile. Teneva i capelli mossi e scuri lunghi fin sotto l'orecchio, aveva un naso lungo ma dritto e le labbra fini dal sorriso largo e infantile,molto simile a quello di mio fratello . Gli occhi erano tra i più particolari che avessi mai visto, grandi e color miele, più scuri all'esterno e più chiari verso l'interno.
Mi afferrò per le spalle evitando che rimbalzassi a terra, lo ringraziai e mi scansai bruscamente.
Indossava una camicia leggera e mal stirata , un po' sbottonata sul davanti, e i pantaloni eleganti, neri e di velluto.
Non lo considerai più di tanto e lui non si mosse da là dove si trovava.
Mi misi a terra cercando , con una certa fretta, di riordinare gli appunti che mi erano caduti. Lui neanche si chinò per darmi una mano.
Se ne stava appoggiato con la spalla al muro, sorridendo debolmente.
"Sono Julian comunque" disse solo ad una certa, quando mi fui alzata da terra.
Aveva un che di magnetico, dovevo ammetterlo.
"Lillian" risposi io secca, e feci per andarmene.
" Sei nuova eh?" Insistette lui
Mi piantai qualche passo più avanti e mi voltai
"Non lo so. " Risposi" Come fai a dirlo?"

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