Eravamo già a novembre inoltrato quando cominciarono ad accadere altri fatti degni di nota.
Inizialmente al Malincoly le bufere di vento e grandine erano diventate l'ordine del giorno, quindi passammo almeno una decina di giorni chiusi rigorosamente dentro il castello senza mai veder sbucare il sole. In compenso all'interno della scuola furono accesi camini dal fuoco scoppiettante, candelabri color ambra luccicanti e anche tutte le luci dei lampadari di cristallo; così l'atmosfera era calda e croccante come una foglia in autunno.
Io, Amaria e Bryce avevamo passato più tempo del dovuto insieme ; loro mi avevano aiutata a terminare compiti e consegnare in tempo tutte le schedature e traduzioni che avevo lasciato indietro. Mettermi in pari con tutto ciò mi aveva aiutata infinitamente a togliermi metà dei pesi dalle spalle, il che voleva dire avere più tempo per pensare su come agire riguardo alla A e il caso Luisa, che era inevitabilmente rimasto indietro.Era l'ultima mattina prima che il mal tempo cominciasse a cessare e lasciar spazio alla tranquillità ed eravamo a lezione di greco.
Quelle mattine silenziose erano anche le più piacevoli, al Malincoly. Fuori incombeva ancora il buio e generalmente rimaneva così fino a poco prima dell'ora di pranzo; noi alunni ci si sedeva a gruppi di quattro in delle bancate e ragionavamo sopra dei testi di traduzione con le rispettive domande di comprensione. Probabilmente, con la luce giallognola del candelabro che rifletteva sui cristalli pendenti e sul legno lucido di banchi e mobili ,il mondo fuori dalle finestre che sembrava inghiottito dalle tenebre e i soffi del vento che fischiava e sollevava le foglie secche dal prato incolto, eravamo tutti quanti mezzi assopiti e sonnolenti. In tutta la scuola non si udiva anima viva, a parte il vento.
Si sentiva al massimo il ticchettio in lontananza dell'antico orologio a pendolo, le penne graffiare nervosamente i fogli dei quaderni ,e il suono delle dispense sfogliate con gran insistenza.
Io non ero seduta vicino ad Amaria e Bryce quella mattina e stavo tentando di ragionare sulla seguente domanda:" che cosa sta a significare la corradicalità della parola φρόνησις con φρήν ( "diaframma" - "cuore,anima.." come sede di sentimenti e"mente ,intelletto" come sede di facoltà mentali?"
Io sapevo per certo che la domanda si riferiva al άνευφρονήσεως che trovavo sul testo e che deriva da " φρονέω".
In quando al significato andai a cercare sul vocabolario per vedere di correlarlo a quel φρήν che già mi indicava la domanda.
Aveva una marea di significati. Andavano dal " pensiero, proposito, aspirazione" al " prudenza, assennatezza,saggezza" ad " arroganza e superbia". Sorrisi tra me e me ;mi Sembrò infatti la descrizione degli alunni della A.Mi stavo scervellando molto e poiché il Jeremiah aveva avuto da fare quella mattina ,alla cattedra, in qualità di insegnanti, c'erano rispettivamente sia North che Antoniette Raab.
Mi rifiutai di chiedere aiuto a loro, quindi abbassai la testa sul mio compito e cercai di concentrarmi nuovamente.
Fu proprio in quel momento che qualcuno mi batté un dito sulla spalla. Mi girai.
Laetitia, una ragazza seduta dietro di me con i capelli color del grano mi passò un bigliettino piegato in due.
" Questo è da parte di Maria" mi disse sussurrando. Tutti erano così concentrati sul compito assegnatoci dal Jeremiah che nessuno si voltò a guardarci.
"Ah. Ti ringrazio Lae." Risposi prendendolo ed aprendolo velocemente.
Al suo interno c'era scritto: " ho un piano per cercare di estrapolare qualcosa in più da questa faccenda, l'unica cosa è che è abbastanza pericoloso, e coinvolge Antoniette Raab.
Devi raggiungermi alla fine della giornata nel mio dormitorio . Ti spiegherò tutto là"
Appena lo lessi volsi automaticamente lo sguardo in direzione di Antoniette Raab per poi scoprire,con mia gran sorpresa, che anche lei mi stava fissando. Aveva seguito tutto ciò che era successo con freddezza scientifica.
Antoniette era un'alunna della A del resto, e aveva una palese infatuazione per Julian, con il quale sembrava stare insieme; se non fosse stato per il fatto che lui portava a letto almeno 3 ragazze ogni settimana all'infuori di lei.
Sicuramente tutta la A sapeva di Amaria, Bryce e me.
Sospetto confermato quando Antoniette si alzò, raggiante, e venne verso la mia direzione posizionandosi proprio davanti al mio banco.
North, che aveva assistito alla scena impassibile, adesso ci fissava con tanto d'occhi.
Antoniette aveva un sorriso e una mimica facciale molto simile a quella che usava Julian, evidentemente anche quelle erano pratiche di seduzione che lei aveva inconsciamente appreso passando così tanto tempo con lui.
" Niente lettere d'amore durante le lezioni, Liliana, lo sai che devi prestare attenzione. Ne hai un gran bisogno. E adesso consegnami il bigliettino."
Aveva una voce roca, quasi graffiante, non ci avevo mai fatto caso prima. In altre situazioni avrei potuto dire che fosse fastidiosa e in contrapposizione con la sua femminilità e grazia esteriore ma invece, sorprendentemente, la trovai molto caratteristica e piacevole.
" No che non te lo dò, non sono fatti tuoi. Perché mai lo vorresti,scusami?"
Lei sembrò sorpresa dalla mia risposta e dalla mia faccia tosta. Evidentemente si aspettava che io consegnassi quel bigliettino in istantanea e invece non lo feci. Stetti a guardarla con aria di sfida e con il biglietto stretto nel palmo della mano.
Comunque,coraggio a parte, Antoniette non poteva leggere assolutamente il messaggio di Amaria a prescindere. Non so se comprendete, era fuori discussione.
Mentre pensavo a come sbarazzarmi, bruciare, magari disintegrare quel foglietto ,North tossì nervosamente nel pugno della mano, quasi a voler richiamare Antoniette all'ordine. Era ovvio che la ragazza ce l'avesse con me e non riuscivo comunque a capirne a pieno il motivo.
La classe sembrava incantata, Bryce si batté il palmo della mano sulla fronte, disperato.
Antoniette voleva controbattere in qualche modo ma North,allarmato, si slanciò verso di lei e la tirò via per un gomito sussurandole all'orecchio un'aggressivo :" Che hai in mente di fare Anthony, vuoi dar spettacolo proprio in mezzo alla lezione? Julian è stato chiaro al riguardo..."
" Violento e maschilista"pensai io tra me e me " ora capisco perché lo appellano così "
Dunque mi arrabbiai io al posto di Antoniette, che era improvvisamente diventata rossa in volto dall'imbarazzo
" Ma come puoi trattarla in questo modo, è una tua amica!"
" Che fai ora, la difendi? Voi ragazze siete davvero strane" Detto ciò si girò verso di me. Guardava fisso il bigliettino che avevo in meno. Io lo strinsi forte nel pugno. Lo voleva ,lo voleva davvero, ma non voleva anche attirare troppo l'attenzione degli studenti.
Sapevamo già tutti che quell'episodio sarebbe stato sulla bocca degli alunni del Malincoly per i seguenti 3 mesi; sarebbe stato anche riportato con ogni probabilità nel giornale della scuola con i seguenti titoli: " la A dà scandalo in mezzo a una lezione per un bigliettino" oppure " referenti North Thompson e Antoniette Raab contro alunna plebea" e così via dicendo.
La A non mi sembrava proprio in vena di uno scandalo in quel momento , se lo posso dire.
" E tu sei un maleducato, per quanto possa importare che sia io a dirti una cosa del genere" Replicai io aspramente.
" Lillian, non ho voglia di litigare con te, dammi quel bigliettino oppure dovrò strappartelo a forza, non farmelo fare per piacere" mi ordinò lui a denti stretti. Oramai era inutile abbassare la voce, tutti in classe avevano occhi ed orecchie solo per quello che stava succedendo.
Ci guardammo un'istante negli occhi e North mi sembrò sinceramente esausto ma, non so, il modo in cui si risistemò gli occhiali sul naso o magari il modo in cui inarcò le sopracciglia, mi fecero ricordare di quella notte passata assieme e di come mi aveva umiliata il giorno dopo. E quindi, in risposta a ciò, mi mangiai il bigliettino.
In seguito a questa mia ultima e geniale trovata la situazione esplose ed andò fuori controllo.
Alcuni erano sconvolti e in fermento, altri si chiedevano :" ma come è possibile? Come può rispondere così a degli alunni della A?". Proprio non riuscivano a darsi pace.
Prima che decidessi come reagire North mi afferrò per il gomito con fredda furia e fece per trascinarmi fuori dall'aula ma Bryce lo fermò.
" Avanti North, lasciala in pace!" Gridò arrabbiato.
" Già,lasciami andare!" Strillai io
" Stai al tuo posto Bryce. Sono uno studente della A e rappresentante, ho il compito di assicurarmi che si mantenga l'ordine. Lillian deve imparare le conseguenze delle proprie azioni. Se tu fossi rimasto nella A, invece di andartene, lo sapresti." Quest'ultima affermazione mi colpì,certo, Ma non tanto quando mi colpì il modo freddo e calmo con cui condusse la conversazione. Sembrava perfettamente tranquillo e rilassato ma in realtà stava esercitando nella sua mano destra una forza tale da quasi spezzarmi il braccio. Bryce doveva aver notato che stavo per scoppiare in lacrime quindi insistette:
"North, è nuova, lasciala andare solo per stavolta, non poteva saperlo!
Il biglietto era da parte mia , me ne assumo la totale e completa responsabilità. Prenderò la punizione al posto suo. "
North non allentò comunque la presa sul mio braccio.
" Non è la prima volta che risponde così, qua non è questione di punire, è questione di insegnare. Lillian è arrogante e io lo faccio per il bene dell'ordine." Controbatté North, sempre pacato ed elengante.
" Ma bella dottrina!" Gridai io come una sciocca " e Antonella allora? Lei non è stata arrogante?"
Lui mi guardò in un modo che mi fece gelare il sangue e chetare immediatamente. C'era qualcosa di dannatamente bello in lui che mi fece star zitta per davvero.
La luce delle candele andava ad illuminare i suoi capelli biondo rossicci, la sua pelle chiara e io suoi occhi azzurro scuro dal taglio profondo e triste, contornati da ciglia spesse e grigie .
Aveva un profilo particolare, greco direi, con il mento piccolo e arrotondato il naso lungo ma dritto, e una marea di chiare lentiggini,come quelle di Bryce.
" Va bene Bryce, andrò con lui. Tu non ti preoccupare, non rendere la situazione Ancor più difficile di quanto non sia già"
E con ciò lo seguì fuori dall'aula a testa china, senza neanche aspettare che Bryce replicasse. Mentre camminavo mi ritrovai a riflettere. Perché le cose belle mi facevano sempre quell'effetto? Arrivai scioccamente a credere che se anch'io avessi avuto la pelle chiara come la luna e altre caratteristiche fisiche predilette nelle donne nei romanzi 800enteschi, quali grandi occhi limpidi, lunghi capelli color ambra, spalle strette e spioventi, insomma, se avessi avuto tutto ciò, pensavo che sarei riuscita a vivere la mia vita più a pieno,assaporandone ogni istante. Come se fossi veramente io la sua protagonista principale. Credevo che ogni tipo di dolore, ogni alto e basso della vita, potesse essere superato meglio con un bell'aspetto e con i giusti colori. C'era qualcosa di molto romantico ed eccitante nell'immaginare North disperato, qualunque fosse la causa della sua disperazione, che vagava afflitto per i corridoi color autunno del Melanconly e con la luce ambrata delle candele che in un perfetto contrasto di luci e ombre illuminava proprio la parte del suo viso dove scendeva lenta una lacrima trasparente da quegli occhi scuri, di un azzurro quasi nero.
Quanto avrei desiderato vivere in maniera così fenomenale le mie angoscie!
Mentre meditavo su ciò seguivo North nel corridoio a testa china. Non capivo dove stessimo andando ma immaginavo mi avrebbe rinchiusa in una stanza buia a pane ed acqua, e magari anche con qualche Piranha volante al suo interno. Certamente correvo con l'immaginazione ma quando mi resi conto dove mi stava portando veramente sbarrai gli occhi per la sorpresa ed il disagio. Stavano infatti venendo verso di noi sia Julian che Jhoon Lin, con una pila di fogli e documenti sottobraccio.
Appena vidi Julian mi ricordai della sera nell'atrio e mi paralizzai. Preferivo la stanza buia. Per carità, preferivo i Piranha, gli squali, le meduse a cubo.Julian portava i capelli raccolti in quella che era una sottospecie di coda bassa tenuta ferma da un comunissimo lapis che gli lasciava cadere alcune ciocche disordinate sulle guance, pantaloni di velluto nero e stavolta una maglia, a maniche corte e colore salvia. Notai che portava alle orecchie i soliti orecchini con lo smeraldo a forma di goccia.
" Buondì North, cercavo proprio te sai" disse poi, con la sua solita allegria volutamente infantile e sarcastica, che gli conferiva una certa aria sfacciata. Volevo prendere un puntaspilli e bucare il suo orgoglio troppo gonfio.
Mi chiedevo infatti come poteva una persona apparentemente così deliziosa e sorridente, rivelarsi il sociopatico che avevo conosciuto io.
" Ecco a te." E così dicendo porse a North una caterva di moduli da compilare" queste sono le tue iscrizioni a scenografia. Ho chiesto alla Aarmand un'assemblea in più per organizzarci, sono anche riuscito a procurarti la biblioteca in cima alla torre est come stanza per le riunioni. Vedi di lasciare poi tutto in ordine perché ho fatto fuoco e fiamme per ottenere il permesso. "
Mi aveva volutamente ignorata. Persino North sembrò leggermente destabilizzato da ciò.
" Ascolta un secondo,Julian." Disse poi " ho bisogno di sapere cosa fare con lei" mi indicò, poi sussurrando si avvicino ai due e continuò dicendo " ha fatto un po' di confusione, lo sapete ,no? Cosa facciamo?"
Appena pronunciò queste parole, Julian volse lo sguardo verso di me. Una scintilla di furore gli balzo nei bei occhi color miele ma poi tornò normale in una frazione di secondo.
Non sapevo che cosa fare. Da una parte Julian purtroppo mi incuriosiva perché non capivo se si ricordasse mai di tutti i momenti assurdi in cui mi aveva volutamente infilata.
" Ciao, Lillian" mi disse poi, con un tono di voce che non saprei ben definire, inclinando leggermente la testa di lato, proprio come quando ci si assicura che una bambino stia bene dopo avergli effettivamente chiesto " va tutto bene,piccino?"
Io comunque non risposi. Incrociai le braccia al petto e guardai altrove.
"È successo un bel guaio vedo" continuò poi lui, divertito, guardano oltre la mia spalla.
Mi girai di scatto. A qualche passo dietro di me c'erano Amaria e Antoniette che litigavano furiosamente mentre si avvicinavano a noi.
Quando Amaria mi raggiunse mi aggrappai al suo braccio per sostegno
" Qualsiasi cosa abbiate deciso di fare con Liliana fatela anche con Maria. Nessuno in vita mia mi ha mai parlato con così poco rispetto!"
Io alzai gli occhi al cielo
" Perché infatti i tuoi amici ti trattano con rispetto, Antonella?"
Amaria mi strizzò la spalla e io tacqui, non senza prima notare un mezzo sorriso da parte di Julian, che era intento a scrivere qualcosa su un pezzo di carta.
" Se fossimo solo qualche anno più indietro" cominciò a dire compiaciuto" potrei ordinare che ti venga lavata la bocca con acqua e sapone, Lillian.
Ora tenete, passerete entrambe la serata, dopo cena, a pulire i corridoi del Malincoly. Se entro domani mattina , e controllerò personalmente, non avrete fatto tutto a modo, vi esonererò dai giorni classici. Tutto chiaro?"
E così dicendo mi porse il foglietto di carta. Io lo afferrai e lo accartocciai.
" I corridoi Julián, sul serio? Non potevi darci un piano e basta? La punizione e la posta in gioco sono troppo esagerate rispetto a quel che è veramente successo! I corridoi di questa scuola saranno almeno un centinaio, come vorresti che facessimo noi due sole? " Si lamentò Amaria.
" Forse Maria ha ragione" Replicò Jhoon, guardandola.
" Facciamo un cosa, allora. Se Lillian chiede scusa e promette di comportarsi meglio vi rimando in classe entrambe, senza punizione."
Si avvicinò a me e mi sollevò il mento con l'indice.
Una scossa elettrica mi pervase la spina dorsale e io mi scansai bruscamente.
" Solo se voi chiedete scusa e promette di comportarvi meglio. Sapete che intendo. " Mi limitai a dire.
In tutta risposta, sia North che Julian ,se ne andarono sbuffando, sbattendo contro la mia spalla e quella di Amaria. Sembravano proprio essersi scocciati sul serio , stavolta.

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I Carismatici
Mystery / ThrillerDopo la tragica morte dei loro genitori, Lillian e suo fratello minore ,Laurie, sono costretti a separarsi e vengono mandati in due college diversi per volere del nonno, un'egocentrico ricco e amante del classicismo(in special modo del greco e del l...