6°CAPITOLO- UNA GIORNATA PARTICOLARE

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Max pov: La mattina dopo ci svegliammo molto presto, volevo che Erika passasse una giornata un po' diversa rispetto alle altre giornate chiusa in casa tra gente, ubbidienza e punizioni cosi le dissi di vestirsi bene e che saremo usciti, e per sua sorpresa questa volta avrebbe guidato lei.<<preparati tra poco usciamo>>, lei rimasse perplessa era ovvio che non se lo aspettava, da quando era qui non l'avevo mai fatta uscire, cosi senza dire nulla e di corsa con un enorme sorriso sul volto mi chiese <<padrone sono libera di indossare ciò che voglio?>> preso da un momento di malizia le dissi << scegli tu i modelli ma dev'essere o gonna o vestito ah e non mettere intimo>> lei mi guardò e disse << uffa ma perché devo stare sempre senza intimo e imbarazzante>> la guardai con sguardo truce e le dissi << ribatti un'altra volta e ti faccio uscire nuda e con solo il cappotto addosso provaci forza>> lei abbassò lo sguardo e senza dire nulla si andò a preparare, oggi sarebbe una stata una giornata interessante me lo sento.

Erika pov: Sono al settimo cielo per la prima volta da quando sono in questa casa uscirò, cosa strana perché io a casa non ci stavo mai, ricordo che ero sempre tra mare e shopping specialmente nel periodo estivo come questo, oggi devo dire che si sta bene non ostante i 28° sembra che il tempo sia felice quanto me.

NARRATORE ESTERNO

Una volta che si prepararono ed Erika scese le scale Max ne rimase incantato, lei era sexy e bellissima ma anche con quel aria innocente la quale no le apparteneva affatto, indossava un vestito rosa a fiori che le scendeva morbido e dei tacchi gioiello rosa Golden.

Max pov: Guardai Erika scendere dalle scale e non potevo credere ciò che vedevo, era bellissima in quel vestito, le presi la mano e le dissi << sei stupenda piccola, stai benissimo>>, io come al solito indossai uno dei miei completi Armani blu scu...

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Max pov: Guardai Erika scendere dalle scale e non potevo credere ciò che vedevo, era bellissima in quel vestito, le presi la mano e le dissi << sei stupenda piccola, stai benissimo>>, io come al solito indossai uno dei miei completi Armani blu scuro, scendemmo al garage e dissi ad Erika che poteva scegliere la macchina che voleva, lei come suo solito mi guardò scioccata ma scelse una Ferrari rossa f12, non mi stancherò mai di pensare che la piccola abbia buon gusto. Lei iniziò a guidare, a frecciare oserei dire ma ovviamente mi piaceva il suo stile niente male, arrivammo al centro commerciale in un attimo con quella velocità, parcheggiammo e con noi cerano anche le nostre guardie del corpo, non uscivamo mai senza la mia scorta, non si poteva mai sapere, fecimo un giro molto lungo e ovviamente nei migliori negozi, presi la carta di credito Golden e le dissi << tesoro spendi quello che vuoi>> , lei felice mi abbracciò e ebbe inizio la nostra pazza giornata.

Erika pov: Non posso credere che ho accesso illimitato alla carta Golden, wooow cosi decisi si sbizzarrirmi ed iniziammo ad entrare nei vari negozi come Gucci, Prada, Luis Vuitton, Hermes, scelsi di tutto da scarpe, borse, gioielli e vestiti vari e ovviamente alcune cose per Max , dopo 3 ore di shopping ero sfinita cosi Max mi disse che prima di tornare a casa dovevamo fare un ultimo posto, dopo 20 minuti di viaggio ci trovammo davanti ad una concessionaria e mi disse << tesoro dai scegli una tua>> io lo guardai a bocca aperta e le dissi << ma Max non mi serve una macchina ho il garage pieno>> lui mi guardò e mi disse << non accetto un no, permettimi di viziarti dai scegli>> cosi lo abbracciai e scelsi una Corvette c8 nuova rossa, ero ossessionata col colore rosso.

Max pov: Vedere la felicità ne gli occhi di Erika non aveva prezzo cosi una volta firmati tutti i documenti per la procedura della vendita della macchina guardai Erika e le dissi << portala a casa ma attenta a non fare sciocchezze>>, lei prese le chiavi e uscimmo insieme verso casa.

Max pov: Arrivata la sera le sorprese non erano finite cosi chiamai a Aron e le dissi di organizzare il mio jet e che in serata saremo partiti e di sistemare tutto, dissi anche alle domestiche di prepararci le valige senza fare capire nulla ad Erika, volevo farle una sorpresa.

NEL MENTRE IN CASA DI ELIZABETH ED OSVALDO

Osvaldo pov: Quella sera ero fuori di me erano passati due giorni da quando Elizabeth si era comportato in modo che non mi sta affatto bene e che mi ha fatto bollire di rabbia cosi la faccio chiamare dalle domestiche e la vedo entrare nel mio studio con lo sguardo di fuoco, ma guarda un po' qua, ora l'incazzata sarebbe lei?

Elizabeth pov: Sono due giorni che non digerisco il trattamento freddo e distaccato di mio marito ed e per questo che quando mi manda a chiamare ed entro nel suo ufficio lo guardo con sguardo di fuoco e inizio a sputare tutto quello che sento e la mia frustrazione << Cosa cazzo vuoi? non vedi che sono due giorni che ti ignoro non stressarmi dannazione lasciami in pace non voglio sentirti ti sei reso conto di come ti sei comportato? mi hai punito solo perché non sono riuscita a fare ragionare tua figlia e questo non lo meritavo cazzo >> Lui si precipita verso di me, mi osserva e la mascella si indurisce, gli occhi di ghiaccio iniettati di sangue, si alza dalla poltrona e viene verso di me afferrandomi per i cappelli talmente rude da farmi male infatti mi lamento << mmmh ahi cazzo>>.

Osvaldo pov: Ma siamo impazziti chi diamine si crede di essere, ma si è montata la testa e ora di finirla e di rimetterla al suo posto, non esiste che mi parli in questo modo maledizione non a me. << ORA ASCOLTAMI BENE ELIZABETH TU NON TI DEVI AZZARDARE MAI PIU A FARE UNA COSA DEL GENERE CI SIAMO CAPITI? O LA PROSSIMA VOLTA TI TOCCHERÀ UNA PUNIZIONE ESEMPLARE>> << Vaffanculo Osvaldo>> disse lei. Lei pensa di andarsene e si gira di scatto per farlo ma la precedo e la prendo dalle braccia e la scrollo forte dicendo << vediamo se ritorni in te dopo questa razza di insolente!>> lei mi guarda con gli occhi pieni di terrore ma non proferisce parola.

Elizabeth pov: Forse ho esagerato ma sono scoppiata, mai come ora mi sono sentita cosi un oggetto e questo deve finire, non ostante vedo il fuoco e la rabbia nello sguardo di mio marito non abbasso il mio e lo sfido ancora una volta, lui fa una cosa che non mi sarei mai aspettata...esce e se ne va lasciandomi da sola.

Osvaldo pov: Quando esco troppo incazzato per l'insolenza di mia moglie prendo la macchina e parto verso il night club ho bisogno di non pensare e di distrarmi, nel mentre prendo il telefono e dico a Aron di sorvegliare Elizabeth e non farla uscire per nessun motivo da quella casa, poi una volta arrivato al club ed essermi chiuso nel mio studio con un bicchiere di whisky tra le mani compongo il numero di una persona fidata e carissimo amico di famiglia <<Jordan vieni al night dobbiamo parlare>> lui risponde subito dicendo << certo Signore arrivo subito>>, nonostante siamo amici da una vita mi porta rispetto come tutti d'altronde e guai a chi non lo fa. Dopo pochi minuti sento bussare e so già che è lui infatti entra e le dico di sedersi e lui lo fa poi con voce ferma mi dice <<lo ascolto Signore mi dica tutto>>,ed io proseguo <<bene amico mio ti ho chiamato perché devi risolvere una questione, tu sai di che genere>> lui capisce subito di cosa parlo e infatti parla poco dopo >>capisco<< Elizabeth! cosa ha fatto ora se posso chiedere?>> chiede ed io rispondo <<sappi solo che dev'essere rieducata, te la porterai con te il tempo che serve e le farai capire come si ci comporta>> vedo nello sguardo di Jordan qualcosa di sadico ma anche freddo e apatico e mi dice << lo sa che non sono io quello giusto, ma so chi posso chiamare, lasci fare a me>>, ed io guardandolo annuisco <<d'accordo Jordan fai tu ma ti do 48 ore, non oltre se dopo non avrai svolto il compito considerati un uomo morto>> l'uomo mi guarda per poi fare un cenno col capo e uscire per compiere ciò che avevo ordinato.

Elizabeth pov: Tutto questo non mi piace Osvaldo nasconde qualcosa lo sento, cerco di chiamare Erika per informarla che ce qualcosa che mi turba ma non mi risponde cosi chiudo il telefono e neanche il tempo di farlo che la porta della stanza viene spalancata e mio marito fa il suo ingresso dicendomi << prepara le tue cose mogliettina la tua punizione ha inizio>> io lo guardo e tremo non capisco a cosa si riferisce fino a che non vedo entrare nella stanza Jordan e allora collego tutto <<sono fottuta>> pensai.

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JORDAN: AMICO DI TUTTA LA VITA DI OSVALDO  ED EDUCATORE DI SOTTOMESSE,CARATTERE SEVERO E DURO MA CONTROLLATO

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ECCO A VOI NUOVI CAPITOLI, CON QUALCHE MIGLIORAMENTO E CORREZZIONE

VI ABBRACCIO <3

IL DOM E LA SUA SLAVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora