8°CAPITOLO- SLAVE SI NASCE NON SI DIVENTA

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Elizabeth pov: Dopo quella bellissima sera trascorsa con mia figlia a bere thè e parlare pensavo che il mio incubo era passato, magari speravo in cuor mio che Osvaldo se ne fosse dimenticato ma non è stato esattamente cosi, quella mattina mi svegliai alle 6 e preparai la colazione con il cuore che mi scoppiava nel petto tanta era l'ansia di sapere cosa mi attendeva tra poco, mi misi a cucinare le frittele e una torta di cioccolato speravo di addolcirlo un po' almeno, ma sapevo bene che non bastasse una torta. verso le 7.15 senti dei passi venire verso la cucina e quei passi erano i suoi per me erano inconfondibili, preparai tutto e giusto quando stavo servendo il caffe fece il suo ingresso senza neanche degnarmi di uno sguardo, si sedette a capotavola e con tono di rimprovero mi disse << ancora non è pronto? che aspetti muoviti>> io saltai in aria per il tono arrabbiato che usò ma mi ripresi subito e iniziai a servirlo come sempre, dopo aver finito di fare colazione mi chiamò e mi disse << Elizabeth non pensare che abbia cambiato idea, tu andrai con Jordan che ti piaccia o no>> io lo guardai e scoppiai di furia << ma che cazzo ti prende si può sapere? io non vado da nessuna parte, ho chiuso con questa storia, ti stai comportando come un mostro solo perché non sono riuscita ad eseguire un ordine ti rendi conto? NEANCHE FOSSI UN FOTTUTO CANE CAZZO!>> ed ecco che questa volta lo feci arrabbiare, ma non mi importò, di certo non sarei stata zitta, no questa volta.

Osvaldo pov: Assurdo il comportamento di questa donna, davvero pensa che può rivolgersi a me cosi, sbagliato cazzo io sono Osvaldo Rey il capo mafia e padrone non esiste dannazione! cosi la presi per i capelli la feci inginocchiare ai miei piedi e le dissi << ascoltami bene razza di ingrata ti conviene smetterla prima che divento cattivo chiaro? sai stavo per fino prendendo in considerazione di non mandarti più in quel posto ma visto il tuo comportamento ci andrai e ti comporterai come si deve perché se solo sento lamenti da parte di Massimo giuro che vengo lì e ti faccio patire l'inferno chiaro?>> ero stufo del suo comportamento ed arroganza, era ora che tornasse ad essere devota e docile come lo era un tempo.

NARRATORE ESTERNO

Giusto in quel momento suonarono alla porta ed era arrivato Massimo che era venuto a prendere Elizabeth, Erika insieme a Max scesero le scale proprio in quel momento e andarono in cucina, Erika fissò sua madre e vide che ella aveva gli occhi lucidi e le chiese << che succede mamma chi è quest'uomo?>> lei guardò al marito e dopo un cenno rispose << un vecchio amico di famiglia cara andrò con lui per un periodo non preoccuparti è tutto apposto>> ma Erika sapeva benissimo che quella era solo una mezza verità detta da sua madre per tranquillizzarla cosi lei guardò a suo padre e stava per parlare ma Max le strinse la mano e la guardò con uno sguardo di avvertenza come per dirle <<se parli le prendi sul serio >> ma a lei non importò, si staccò dalla presa del suo padrone e disse a suo padre << so cosa sta succedendo non ho più 10 anni e mamma non va da nessuna parte >>

Erika pov: Sono rossa dalla rabbia mio padre mi trattava come se avessi 10 anni, ma davvero? cosi anche dopo l'avvertenza muta del mio padrone per stare al mio posto e non immischiarmi lo feci e come, mi staccai dalla sua presa e dopo guardando mio padre le dissi << tutto questo finisce ORA! mamma resta qua, io non so chi tu sia>> dissi rivolgendomi al uomo che sembrava conoscere molto bene i miei genitori << ma puoi andare grazie>> ma mio padre intervenne subito

Osvaldo pov: L'atteggiamento di mia figlia mi sta stancando adesso, cosi la guardai dritto negli occhi e le dissi << chi ti credi di essere per dare ordini>> e lei mi rispose con lo stesso tono che avevo utilizzato io << sono tua figlia dannazione e come tale esigo rispetto, ora no lo ripeterò di nuovo mamma resta qui e quest'uomo se ne può anche andare via >> a tale punto, vista l'ira negli occhi di mio padre mia madre decisi di intervenire.

Elizabeth pov: Osservavo tutta la scena in silenzio e non mi piaceva quello che vedevo, tuttaquesta situazione stava prendendo una brutta piega cosi iniziai a parlare verso mia figlia e le dissi << tesoro so che vuoi solo il mio bene ed e per questo che lo fai e te ne sarò grata per sempre ma non posso disubbidire a tuo padre, proprio non posso, mi dispiace>> Erika rimase scioccata guardando sua madre e le disse << ma mamma sei seria ti vuole mandare in una isola di addestramento ma sei matta, davvero ci andrai? non posso crederci >> sua madre la guardò scioccata non credeva che sua figlia conoscesse quel isola ma d'altronde non conoscevamo molte cose di Erika pur essendo figlia loro.

NARRATORE ESTERNO

Nel frattempo il telefono di Osvaldo squillò ed era Jordan che chiamava per sapere le novità, Massimo disse tutto al suo collega dal telefono di Osvaldo e dopo dopo 10 minuti le disse che stava arrivando per parlare con tutti molto seriamente. Ma quello che nessuno si aspetta e che Erika e Jordan si conosco molto bene più d quello che tutti in realtà credevano...

Massimo pov: Dopo aver chiuso la telefonata avevo tutti gli occhi puntati addosso cosi iniziai a parlare e dissi, << il mio amico Jordan sta venendo qui adesso>> Erika sbiancò a sentire quel nome e disse in un sussurro << hai detto Jordan?>> Massimo fece un sorrisino di lato capendo tutto e disse << si Erika proprio lui>> in quel momento nessuno stava capendo niente e cosi Max iniziò a parlare.

Max pov: Osservavo Erika impallidire dopo aver sentito quel nome, ma che diavolo stava succedendo? chi era lui e lei dove lo conosceva? lo guardai e le feci capire che dovevamo parlare così ci scusammo e andammo in un luogo appartato e le dissi << perché sei impallidita all'improvviso quando hai sentito quel nome, ce qualcosa che devi dirmi Erika? >> ma lei non fece in tempo a rispondere che la porta si apri rivelando un magnifico Jordan che con solo vederlo lei si senti tremare. Lui avanzando si presentò e sia Elizabeth che erika erano strane nervose.

Jordan pov: Quest'ultimo entrò e salutò a tutti con rispetto << Buon pomeriggio a tutti, Signor Rey che piacere vederla Elizabeth >> e in quel momento si voltò in direzione di Erika e le disse << Erika sempre più bella>> e usando un accento spagnolo disse basso <<nos volvemos a ver mi pequeña>> lei senti caldo all'improvviso, si scusò con i presenti e usci in giardino con il suo padrone che la inseguiva e la chiamava con voce di rimprovero ma lei non sentiva nulla ormai, era come se in quel momento fosse in un altro posto con la testa e non li con lui.

Osvaldo pov: Dopo che Erika e Max uscirono dalla casa finalmente parlai a Jordan e le dissi << Jordan che piacere dobbiamo parlare seguimi nel mio studio per favore>> <<Elizabeth tu aspettami di sopra>> Elizabeth senza dire neanche una parola andò di sopra, una volta arrivata si chiuse in camera sua e si accese una sigaretta, in quel momento no le importava se veniva scoperta e punita voleva solo rilassare i suoi nervi e la nicotina era di aiuto.

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UN ALTRO CAPITOLO. VI ABBRACCIO  COL CUORE E CON LA PASSIONE PER LA SCRITTURA, SCRIVO PER ME MA SOPRATUTTO PER VOI, MI SIETE MANCATI <3

IL DOM E LA SUA SLAVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora