semi che amano semi che distruggono

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Ci addentriamo sempre più nel cuore del bosco, con ogni passo che diventa più incerto e più teso. Le ombre degli alberi si allungano intorno a noi, come se volessero inghiottirci. Camminiamo in silenzio, ogni fruscio ci fa scattare, ogni ramo spezzato sotto i nostri piedi ci sembra un segnale d’allarme.

“State attenti alle trappole,” mormora Leo, con lo sguardo attento al terreno davanti a noi. Il sentiero sembra libero, ma sappiamo bene che in questo gioco nulla è come appare.

Poi, sentiamo dei piccoli passi dietro di noi. Mi volto di scatto e noto una fila di piccoli topi che ci segue, con i loro occhi che brillano al buio. A prima vista sembrano innocui, ma un brivido mi corre lungo la schiena. C’è qualcosa di stranamente organizzato nel modo in cui ci seguono, come se ci stessero osservando, valutando ogni nostro movimento.

“Che diavolo…?” sussurra Lily, fissandoli. “Perché ci seguono?”

Prima che qualcuno di noi possa rispondere, una voce echeggia nel bosco, profonda e sinistra, come se provenisse da ogni direzione allo stesso tempo.

“Giocatori, un consiglio: state attenti… perché ciò che sembra innocuo può uccidere, e ciò che sembra mortale… può essere solo un’illusione.”

La voce svanisce, lasciando dietro di sé un silenzio ancora più inquietante. Mi ritrovo a guardare i piccoli topi con occhi diversi. Forse non sono solo piccoli animali curiosi… o forse sì. Ma questa è la vera trappola, la paura di non sapere cosa sia reale e cosa no.

“Che facciamo?” sussurra Leo, guardando prima me e poi Lily.

Inspiro a fondo, cercando di mantenere la calma. “Non possiamo fermarci qui. Dobbiamo continuare, ma stiamo attenti… anche a loro.”

Con un ultimo sguardo ai topi, riprendiamo a camminare. Ogni passo ci porta più in profondità in questo incubo, e ogni ombra sembra nascondere un potenziale pericolo. Sento che questa è solo l’inizio, e che il bosco ha molto altro in serbo per noi.

Avanziamo lentamente, con ogni passo che diventa più teso. Sento il cuore martellarmi nel petto, e il silenzio del bosco è quasi assordante, rotto solo dal fruscio delle foglie sotto i nostri piedi. All’improvviso, un rumore, uno scatto metallico, e in un attimo Aria viene sollevata da terra, intrappolata in una rete che pende da un albero.

“Ah!” grida, sorpresa e spaventata, mentre la rete la tiene sospesa in aria.

“Aria!” urla Leo, correndo verso di lei. Si guarda freneticamente intorno, cercando qualcosa per tagliare la rete. “Resisti, troverò qualcosa per liberarti.”

Io resto lì, paralizzata. Le mie mani tremano e non riesco a distogliere lo sguardo dalla scena. Poi, come se il bosco avesse preso vita, una figura emerge dalle ombre, avanzando verso di noi. È un lupo… o almeno, qualcosa che sembra un lupo, ma il suo aspetto è distorto, innaturale. Metà del suo corpo sembra marcire, mentre l’altra metà è viva, con occhi lucenti e fauci spalancate. Ogni passo che fa è accompagnato da un sibilo inquietante, come se ogni respiro fosse una lotta.

“L-Lily…” sussurra Aria, intrappolata e senza possibilità di difendersi. Il lupo si avvicina a lei, pronto a balzare.

Mi sento gelare il sangue. Non posso lasciarla lì. Devo fare qualcosa. Istintivamente, afferro un ramo a terra e lo lancio contro la creatura. Colpito, il lupo si gira verso di me, i suoi occhi mi fissano con una fame feroce.

Sento la paura crescere, ma ormai non posso più fermarmi. “Aria, forse… forse dobbiamo usare una carta!” grido, cercando di non far tremare la voce.

Prima che possa fare altro, Leo torna di corsa e, senza pensarci due volte, estrae una carta dal suo mazzo e la lancia verso la creatura. La carta si illumina appena tocca il terreno, emettendo una luce fredda che sembra respingere il lupo. La creatura si ferma, indietreggia, emettendo un ringhio profondo, e poi scompare tra le ombre, dissolvendosi come nebbia.

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