Mi sveglio e scorgo Leo già seduto, lo sguardo perso nei pensieri.
"Hey, sei sveglio?" sussurro, quasi per non rompere il silenzio magico che riempie la stanza.
Lui si volta e mi rivolge un mezzo sorriso. "Anche tu già sveglia, eh?"
Annuisco. "Sì… ho fatto un sogno. Strano, in realtà."
"Di che si tratta?" mi chiede, il suo sguardo curioso mentre si avvicina un po', come se volesse catturare ogni parola.
Raccolgo i pensieri, cercando di dare senso a ciò che ho visto. "Ho sognato il Giullare. Sembrava così… triste. Rideva, sì, ma il trucco iniziava a colare, come se le lacrime volessero liberarsi." Faccio una pausa, quasi in imbarazzo, poi continuo. "È come se volesse dirmi qualcosa, ma fosse intrappolato. Non mi importava di cosa avesse fatto per ritrovarsi in quel posto, però sentivo che con me avrebbe potuto parlare."
Leo mi guarda con uno sguardo sospettoso, ma interessato. "Intrappolato, dici? Continuava a ridere, no?"
"Sì, era lì, in quella strada buia, e passava dalle lacrime a una risata isterica, rabbiosa. Un attimo dopo, lo vedevo rinchiuso dietro sbarre nere, ridendo a perdifiato, ma quella non era felicità. Era pura frustrazione." Scuoto la testa, cercando di scacciare la sensazione di oppressione che il sogno mi ha lasciato. "Non lo so, Leo… ma qualcosa mi dice che questo sogno non è casuale. Anche con quella maschera da pazzo, i suoi occhi sembravano… stanchi."
Leo mi osserva per un attimo, la fronte leggermente corrugata. "Stanchi? Lily, pensi davvero che un sogno così possa essere… un riflesso della sua anima? Il Giullare non sembra nemmeno umano."
Esito, ma dentro di me sento che non è solo un sogno. "Non lo so, ma è come se ci fosse qualcosa di spezzato in lui. Come se quella risata fosse la sua unica difesa, la sua unica via per non crollare."
Aria, che fino a quel momento era rimasta sdraiata con gli occhi chiusi, si solleva e ci guarda con aria incuriosita. "Vi ho sentito…" sussurra, sedendosi e osservandoci.
Io e Leo ci scambiamo uno sguardo imbarazzato. "Scusa, non volevamo svegliarti," dico.
Lei scuote la testa e sorride. "Non importa, ero già sveglia. Cos’è questa storia del Giullare?"
Leo mi fa cenno di spiegare, e così riprendo a raccontare, più lentamente, cercando di non tralasciare nessun dettaglio. Aria mi ascolta con attenzione, lo sguardo serio e profondo. Quando finisco, rimane in silenzio per qualche secondo, assorta nei suoi pensieri.
"Non so… forse hai ragione, Lily. Forse quello che hai visto è davvero una parte di lui," dice infine, la sua voce bassa, quasi un sussurro. "A volte le persone che ridono di più sono quelle che nascondono il dolore più grande."
Leo fa un cenno con la testa, pensieroso. "Quindi, credete che il Giullare stia soffrendo? Che sia bloccato in qualche modo?"
Aria stringe le spalle, incerta. "Non possiamo saperlo davvero. Ma se è davvero intrappolato, magari il gioco è per lui ciò che è per noi… una prigione."
Annuisco, sentendo crescere dentro di me un misto di compassione e confusione. “Non avrei mai pensato di poter provare pena per lui, eppure… quel sogno mi ha lasciato una sensazione strana. Come se volesse aiuto ma non potesse chiederlo.”
Leo guarda il pavimento, pensieroso. "Beh, forse non dovremmo affezionarci troppo, è pur sempre uno che ci mette alla prova in modi crudeli. Ma… posso capire quello che dici, Lily."
Restiamo in silenzio per un momento, ognuno perso nei propri pensieri. Non so cosa ci aspetti nella prossima sfida, ma questo sogno mi ha lasciato una traccia di dubbio e un senso di inquietudine che non riesco a scacciare.
Riposiamo fino all'ultima ora,poi tre tocchi alla porta ci svegliano..
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L'ultimo Riflesso
Mystery / ThrillerLily vive nel tormento dopo che sua figlia le è stata strappata via. Persa nel dolore, tra alcol e farmaci il suo matrimonio è sospeso, bloccato in uno stallo emotivo; il marito è spesso assente, e Lily non sa se sia possibile recuperare quel legame...