fragile fiducia

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"Il dubbio è l’ombra che separa la verità dalla menzogna."


La nuova pagina del libriccino svelava una sfida molto diversa. Le parole che si erano delineate sembravano sottili come ombre, una scrittura quasi evanescente che vibrava sotto i nostri occhi, come se stesse prendendo vita.

"Per superare questa prova," si leggeva, "dovrete fidarvi l'uno dell'altro, ma attenzione: la fiducia è un’arma a doppio taglio. Colui che conoscerà i vostri segreti più profondi può diventare il vostro peggior nemico. Siete sicuri di sapere chi avete accanto?"

Aria sbuffò, ma c'era una nota d'ansia nella sua voce. “Che vuol dire? Siamo sempre stati insieme in questo… perché ora dovremmo dubitare?”

Leo incrociò le braccia, lo sguardo preoccupato. “Forse è proprio questo il punto. Forse stanno cercando di farci dubitare di tutto ciò che sappiamo.”

Sentivo il cuore martellarmi nel petto, come se ogni parola del libriccino stesse scavando una fossa dentro di noi, una fossa in cui saremmo caduti se ci fossimo lasciati trasportare dai dubbi.

All’improvviso, davanti a noi apparvero tre porte. Ognuna aveva il nostro nome inciso sopra: Lily, Aria, Leo.

“Dobbiamo scegliere una porta?” chiesi, guardando gli altri.

Leo annuì lentamente. “Forse… o forse dobbiamo entrare da soli e affrontare ciò che ci aspetta.”

Aria deglutì, fissando la porta con il suo nome sopra. “E se fossimo costretti a… rivelare qualcosa di noi stessi?”

“Non lo so, ma non possiamo restare qui.” Leo mi guardò, e c’era un’ombra di tensione nei suoi occhi. “Andiamo.”

Ognuno varcò la porta con il proprio nome, ma una volta dentro, ci ritrovammo insieme in una stanza buia, illuminata solo da una fievole luce. Al centro della stanza c’era un tavolo con tre lettere. Una per ciascuno di noi.

Aprii la mia e cominciai a leggere a bassa voce:

"C'è chi tra voi non è chi dice di essere. Potrebbe essere chiunque, anche qualcuno che ritenevi amico. Dubita di ciò che sai, perché la verità è mutevole."

Aria sussultò, lasciando cadere la sua lettera. “Che significa? Stanno cercando di confonderci?”

Leo strinse la sua lettera tra le mani. “Stanno giocando con la nostra fiducia… è chiaro. Ma non dobbiamo cedere.”

Mentre lo diceva, nella stanza apparvero figure spettrali che ci assomigliavano. Erano copie distorte, riflessi alterati di noi stessi che iniziavano a sussurrare frasi che insinuavano il dubbio.

Una voce che sembrava la mia parlò con un tono freddo. “Aria, hai mai pensato che Leo fosse troppo perfetto per essere reale? Forse lui è qui per qualcos’altro…”

Un'altra voce, che somigliava a quella di Aria, sussurrò: “Lily… ti sei mai chiesta perché Leo sembra sempre voler avere il controllo? E se avesse dei segreti?”

Il riflesso di Leo parlò a sua volta, rivolto a me. “E tu, Lily, sei sicura che Aria non stia nascondendo qualcosa? Perché è sempre così pronta a mettere in dubbio tutto?”

I sussurri continuarono, insinuando un dubbio dietro l’altro. Ogni parola sembrava scavare una fessura tra di noi, come se quegli spettri stessero scavando nei nostri pensieri, rendendoci sempre più confusi.

“È solo un trucco!” dissi, la mia voce però tremava. “Stanno cercando di metterci l’uno contro l’altro. Non dobbiamo ascoltarli.”

Ma le voci continuavano, come se fossero dentro le nostre menti.

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