un riflesso di normalità

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Abbasso gli occhi e noto qualcosa di curioso sullo zerbino: due carte da gioco cucite nella stoffa, il re e la regina di cuori.

"Ecco," dico a Leo e Aria, indicandole. "Come dicevate voi, ci stavano aspettando."

Per quanto cerchi di mantenere un atteggiamento diffidente, non posso fare a meno di sentirmi attratta dalla bellezza di questo luogo. È come se tutto qui fosse fatto per farci abbassare la guardia, per farci desiderare di rimanere. E proprio mentre mi perdo nei miei pensieri, noto che l’alba sta iniziando a tingere il cielo di rosa e arancio.

Decidiamo di entrare, e appena varchiamo la soglia, restiamo sbalorditi da ciò che ci circonda. Un grande tavolo, colmo di ogni tipo di cibo e bevande, domina il centro della stanza. Un camino acceso scoppietta in un angolo, diffondendo un calore accogliente e una luce dorata che danza sulle pareti. L’odore di legna bruciata e pane appena sfornato riempie l’aria, evocando un senso di protezione che non provavo da troppo tempo. C’è persino un divano enorme, morbido e invitante, dove potremmo finalmente riposare.

Sento Leo sussurrare, incredulo: "È incredibile… come se fossimo tornati a casa."

Mi avvicino al tavolo e noto una lettera decorata con il simbolo dei cuori. “Un messaggio del re e della regina,” dico, sollevando il foglio con cura. Aria e Leo si avvicinano, gli occhi puntati su di me in attesa. Non li faccio aspettare e inizio a leggere a voce alta.

"Congratulazioni per aver superato la prima prova! Come ricompensa per la vostra vittoria e la vostra costanza, vi concediamo otto ore di assoluta protezione all'interno di questa casa. Allo scadere delle otto ore, il Giullare verrà a darvi le indicazioni per la prossima sfida. Buon riposo!"

Leo è il primo a rompere il silenzio. Con un largo sorriso si avvicina al tavolo, pronto a lanciarsi sul cibo. Aria gli dà subito uno schiaffetto sulla mano, ridendo: “Almeno lavati le mani, Leo!”

Leo si ferma, sorpreso, e poi ci scambiamo uno sguardo. Per un attimo, scoppiamo tutti a ridere, lasciandoci andare a quella leggerezza che avevamo quasi dimenticato. Dopo tutto quello che abbiamo passato, quel gesto e quella battuta sono forse l’unica cosa che ci ricordi un briciolo di normalità.

“Okay, okay, signorina mani pulite,” ride Leo, andando verso il lavandino in un angolo. “Ma non aspettatevi che lasci qualche boccone, eh?”

Aria sorride e scuote la testa. “Per come stai guardando quel tavolo, dubito ci lascerai qualcosa!”

Sorrido, osservandoli, e mi lascio per un attimo trasportare da quella sensazione di casa e calore. Siamo qui, tutti insieme, e anche se so che si tratta solo di una tregua temporanea, mi permetto di godere di quel momento, sperando che questa quiete possa durare un po’ più a lungo.

Lily

Abbasso gli occhi e noto qualcosa di curioso sullo zerbino: due carte da gioco cucite nella stoffa, il re e la regina di cuori.

"Ecco," dico a Leo e Aria, indicandole con un sorriso ironico. "Come dicevate voi, ci stavano aspettando."

Nonostante cerchi di mantenere un atteggiamento diffidente, non posso fare a meno di sentirmi attratta dalla bellezza di questo luogo. È come se tutto qui fosse fatto per farci abbassare la guardia, per farci desiderare di rimanere. Proprio mentre mi perdo nei miei pensieri, noto che l’alba sta iniziando a tingere il cielo di rosa e arancio.

Decidiamo di entrare, e appena varchiamo la soglia, restiamo sbalorditi da ciò che ci circonda. Un grande tavolo, colmo di ogni tipo di cibo e bevande, domina il centro della stanza. Un camino acceso scoppietta in un angolo, diffondendo un calore accogliente e una luce dorata che danza sulle pareti. L’odore di legna bruciata e pane appena sfornato riempie l’aria, evocando un senso di protezione che non provavo da troppo tempo. C’è persino un divano enorme, morbido e invitante, dove potremmo finalmente riposare.

Sento Leo sussurrare, incredulo: "È incredibile… come se fossimo tornati a casa."

Mi avvicino al tavolo e noto una lettera decorata con il simbolo dei cuori. “Un messaggio del re e della regina,” dico, sollevando il foglio con cura. Aria e Leo si avvicinano, gli occhi puntati su di me in attesa. Non li faccio aspettare e inizio a leggere a voce alta.

"Congratulazioni per aver superato la prima prova! Come ricompensa per la vostra vittoria e la vostra costanza, vi concediamo otto ore di assoluta protezione all'interno di questa casa. Allo scadere delle otto ore, il Giullare verrà a darvi le indicazioni per la prossima sfida. Buon riposo!"

Leo rompe il silenzio con un’espressione famelica. "Otto ore? Bene, mi servono tutte per finire quel tavolo!" E senza esitare si lancia sul cibo. Aria gli dà subito uno schiaffetto sulla mano, ridendo.

“Almeno lavati le mani, Leo!” esclama, divertita.

Leo si blocca, sorpreso, poi ci guarda e scoppiamo a ridere tutti e tre, come se fossimo tornati bambini. Dopo tutto quello che abbiamo passato, quel piccolo gesto e la risata che lo accompagna sono forse l’unica cosa che ci ricordi un briciolo di normalità.

“Okay, okay, signorina mani pulite,” ride Leo, andando verso un lavandino nell'angolo della cucina. “Ma non aspettatevi che lasci qualche boccone, eh?!” scherza, con un’aria di sfida.

Aria ride scuotendo la testa. “Con quel modo di mangiare, dubito ci lascerai qualcosa!”

Ci mettiamo a tavola, e Leo continua a fare battute su ogni piatto che assaggia. “Questo pane è così morbido che penso di sposarlo,” dice con un tono solenne. “Addio, mondo crudele, io e questa pagnotta ci ritiriamo a vita privata!”

Aria lo fissa, fingendo di essere seccata. “Solo tu potresti innamorarti di un pezzo di pane. Ma se ci lasci un po’ di spazio, potremmo anche unirci alla festa.”

Leo le fa l’occhiolino, passandole un piatto di frutta. “Va bene, ma niente scene di gelosia quando arriverà la torta,” scherza, facendo ridere anche me.

Mentre mangiamo, mi lascio trasportare da quella sensazione di casa e calore. È incredibile come, anche in questo gioco crudele, siamo riusciti a ritagliare un momento di tranquillità, come se fosse davvero possibile fermare il tempo. Con lo stomaco pieno e un po’ di pace che da tempo non provavo, ci appoggiamo al grande divano, guardandoci con complicità.

A un certo punto, Aria rompe il silenzio. “Quando usciremo da qui… facciamo una promessa, ok? Qualsiasi cosa succeda, ci riuniremo nella vita reale.”

Leo annuisce con convinzione. “Sì. Basta solo un segnale. Qualcosa che possa farci riconoscere. Magari postiamo sui social una foto, qualcosa che solo noi possiamo capire.”

Io sorrido, sentendo un calore strano nel petto. “Sì, facciamolo. Ci ritroveremo. E stavolta, non ci lasceremo mai più.”

Ci guardiamo, stesi sul divano, con lo sguardo rivolto al soffitto e un leggero sorriso sulle labbra. Questo momento, questa promessa, è il legame che ci unisce, anche se domani dovremo affrontare altre sfide.

“D’accordo, ora è meglio dormire un po',” mormoro, lasciando che la stanchezza prenda il sopravvento. “Abbiamo otto ore… di pace.”

Mentre chiudo gli occhi, per la prima volta da quando tutto è iniziato, non provo paura. Solo un senso di calore e sicurezza. In questo luogo incantato, per una notte soltanto, siamo al sicuro.

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