Luke

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Appena le parole mi escono dalla bocca, vorrei rificcarmele dentro. No che non siamo una bella coppia. Lei è il peggior tipo di ragazza per me e lo so. Ecco perchè la sto portando a casa. Così mio padre penserà che mi sono scelto una piccola groupie del football che me le perdona tutte e Adele mi lascerà finalmente in pace.
Fable è davvero una fan della squadra. Solo in questa stagione si è passata praticamente metà dei miei compagni, anche se non so quanto i pettegolezzi siano veri. È così che sono venuto a sapere di lei. Alcuni amici ne stavano parlando quando eravamo a La Salle's una sera, all'inizio del semestre. Dopo che Fable ha preso gli ordini al nostro tavolo, hanno iniziato a commentare quanto fosse fantastica a letto. Uno le ha persino dato un pizzicotto sul sedere quando è passata di lì, guadagnandosi un'occhiataccia che li ha fatto scoppiare a ridere.
La sua reputazione, insieme alle sue reazioni esuberanti, sono state il primo indizio: poteva essere la ragazza di copertura perfetta.
Non mi piace farmela con quelle che si aggirano fuori dagli spogliatoi dopo gli allenamenti o le partite. In generale, non mi piace farmela con nessuno.
Così invece è tutto più facile. Dai alle ragazze un po' di te stesso e loro pretendono sempre di più, ancora e ancora. Cose che io non posso dargli. Allora mi chiudo, per rendere la mia vita tollerabile. A volte sono come una macchina.
Indifferente. Insensibile. Freddo.
Mio padre è preoccupato per me. Sono sicuro che pensa che io sia una specie di femminuccia che non è in grado di farsi una ragazza, e questo lo fa diventare matto. Mi ha già affrontato l'argomento, chiedendomi di punto in bianco se fossi gay.
La domanda è venuta fuori dal nulla e sono rimasto così scioccato che al momento sono scoppiato a ridere. La mia reazione l'ha fatto imbestialire ancora di più, e anche se ho negato le accuse, so che dentro di sé non mi ha mai creduto.
Spero che farmi vedere con Fable che mi si struscia addosso, metterà la parola fine alle sue ansie.
Insomma, forse sono un cretino a comportarmi così. A usare Fable. Anche se non è l'unica ragione per cui lei è qui. Non posso certo dirle la verità, ma se lo facessi? Lei sembra proprio il tipo di ragazza che potrebbe capirmi, che potrebbe aver passato quello che ho passato io.
Ora dovremmo davvero parlare della nostra relazione fasulla nei dettagli. Devo smetterla di essere così preso dalle mie preoccupazioni e farle più domande.
«Hai solo il tuo fratellino, eh?»
«Sì, siamo solo io e Owen. E mia mamma». La sua voce si fa più dura. Forse sua mamma non le piace granchè.
Abbiamo qualcosa in comune.
«Non vai d'accordo con tua madre?»
«Non c'è mai. Io lavoro sempre e lei è sempre a letto con il ragazzo di turno». Il rancore è evidente. Non c'è amore fra quelle due.
«E tuo padre?»
«Non so chi sia. Non è mai stato parte della mia vita».
«Ma se Owen ha solo tredici anni...». Sono confuso.
«Un altro uomo. Neanche quello è durato assai».
Fable scuote la testa. «Mia mamma sa come andarsele a cercare».
Non so cosa dire. Non mi piace parlare di argomenti troppo personali. Ho degli amici, ma non sono molto in confidenza con loro. I ragazzi con cui esco, sono i miei compagni di squadra: parliamo di football, di sport e di quel genere di cose. A volte parliamo di ragazze, anche se io me ne resto seduto a ridere di qualunque cosa dicano e non intervengo. Non partecipo mai. Non ho molto da aggiungere.
Ecco il nocciolo della questione. Potrei avere tutte le ragazze che voglio. Lo so benissimo. Sì, sono uno stronzo arrogante a pensarla così, però è la verità. Sono carino, intelligente, e gioco bene a football. Le ragazze mi desiderano ancora di più perchè io non le degno di attenzione.
Tutte vogliono qualcosa, e a me non va di darglielo.
Almeno con Fable sono stato chiaro sin dall'inizio: le ho detto ciò che mi serviva e l'ho retribuita di conseguenza. Da me non si aspetterà altro.
Così è più facile. Più sicuro.
«Posso farti una domanda?». Mi risveglia dai miei pensieri con la sua voce dolce. Ha un'aria da dura con il trucco pesante agli occhi, i vestiti scuri e i capelli biondo platino. Ma ha la voce più armoniosa che abbia mai sentito.
«Certo». Siamo sull'orlo di un potenziale disastro. Me lo sento.
«Perchè io?»
«Uh?». Fingo di non aver capito. In realtà so benissimo cosa intende dire.
«Perchè hai scelto me? So di non essere la persona ideale. Siamo seri».
Forse mi ha letto nel pensiero. «Sapevo che non mi avresti creato troppi problemi».
«In che senso?»
Sto per incasinare tutto, me lo sento nelle ossa.
«Ogni altra ragazza non si limiterebbe a quello che ho chiesto. Vorrebbe davvero avere una relazione con me, capisci? Sapevo che tu non eri così».
«Come? Non mi conosci nemmeno».
«Ti ho vista al La Salle's». Argomento debole.
«Capirai. Tantissimi ragazzi frequentono La Salle's. Un sacco di tuoi compagni di squadra ci viene ogni sera. Sono uscita con alcuni di loro». Incrocia le braccia al petto, che si gonfia fino a lasciarmi intravedere la pelle pronta a schizzare fuori dalla scollatura bassa del top. Di solito non sbavo per nessuna, eppure c'è qualcosa in Fable che mi fa venir voglia di vederla nuda.
«Non farò sesso con te». Fa la ribelle e mi piace. Cosa c'è che non va in me?
«Non voglio fare sesso. Non è per questo che ti ho assunta».
«Assunta». Grugnisce. «Ne parli come se fosse un lavoro vero, quando in realtà sono la tua ragazza-barra-puttana pagata. E poi dove hai trovato tutti quei soldi?»
«Sono miei, non preoccuparti». Ho dei risparmi. Mio padre lavora alla finanza e durante la sua carriera ha fatto un sacco di soldi. È generoso, specialmente adesso che sono il suo unico figlio. «E non chiamarti puttana. Non lo sei». Non voglio che si senta cosí. Anche se quello che ha fatto agli altri potrebbe qualificarla come tale, il sesso è l'ultima cosa che mi viene in mente quando si tratta di lei.
O almeno lo era. Ora però... cazzo. Non lo so.
Mi confonde. Quello che penso, che sento quando siamo insieme, mi confonde. E nemmeno la conosco. Sto facendo il passo più lungo della gamba e non riesco a fermarmi.
«Niente sesso», ripete. Come se stesse cercando di convincere anche se stessa. «Neanche pompini».
«Non voglio niente di tutto ciò». È vero, o almeno così mi ripeto. È bella, questo è certo, ma il sesso è solo fonte di problemi. Non mi incasinerò con una che ha la sua reputazione e che è letteralmente a mia completa disposizione per una settimana. Non ha senso.
Vero?
«Ma dobbiamo fingere di piacerci» le dico. «Dobbiamo essere.. innamorati». È difficile per me pronunciare l'ultima parola, non la uso mai. Mio padre non mi dice mai che mi vuole bene. Adele sì. Ma il suo amore è contaminato da condizioni assurde.
Non posso pensare a lei o esploderò.
«Posso riuscirci», dice Fable.
E poi capisco. Sono un idiota. «Dovrò tenerti la mano, metterti il braccio sulle spalle, abbracciarti». Non ci avevo pensato.
«Non importa». Fa spallucce.
«Dovrò anche baciarti». Già, non avevo considerato nemmeno quello.
Mi fissa allibita, e abbassa lo sguardo sulle mie labbra. Sta pensando a un bacio?
«Non credo sarà difficile. Tu puoi farcela?»
«Certo che sì». Suona più sicuro di quello che sono.
«Se lo dici tu». Striscia le parole mentre affonda ancora di più nel sedile.
E dannazione, questa ragazza mi legge nel pensiero.
La cosa dovrebbe spaventarmi.
Ma un'altra mi spaventa di più: che l'idea non mi dia alcun fastidio.

Namelesshaley:
Rieccomi, sono tornata da voi! mi dispiace tantissimo di aver lasciato tutto così, ma ho fatto gli esami, poi mi sono trasferita, poi sono stata due giorni fuori e ogni volta che mi ripromettevo di scrivere, non lo facevo mai! Ma adesso che mi sono sistemata, riprendo la storia, anche perchè ho finito di leggere il libro e posso dirvi che vi aspettano una marea di colpi di scena. Oggi farò un doppio aggiornamento, quindi adesso corro a scrivere l'altro capitolo!
Tanti baci. x

One Week Girlfriend - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora