Questo momento di tranquillità fra me e Luke nella mia stanza disordinata è importante. Ai miei occhi, è il momento più importante che abbiamo condiviso finora.
Sto cercando di aiutarlo a riprendere in mano la sua vita. A dimenticare il passato, quello che Adele – dio, riesco a malapena a pensare al suo nome, figuriamoci pronunciarlo – gli ha fatto. Mi rifiuto di permettere che questa donna abbia ancora tanto controllo su di lui, dopo tutti questi anni. Non è così potente. Non le permetterò di esserlo.
Mi chino su Luke senza distogliere lo sguardo, emettendo un gemito quando entra dentro di me. Ogni volta che i nostri corpi si uniscono, non posso credere che accada davvero. Ancora. Io. Lui.
Insieme. Mentre mi tiene forte, strofino le labbra contro le sue. I nostri occhi sono ancora aperti quando io inizio a muovermi, abbassandomi su di lui finchè non mi riempie tutta e non sono sopraffatta.
«Stare con te è bellissimo», mi sussurra mentre spinge.
«Continua a guardarmi». Non voglio che distolga lo sguardo. Deve allontanarla dalla sua mente e concentrarsi solo su di me.
Se stesso. Noi due insieme.
Sono già venuta una volta – ero così eccitata, così entusiasta quando ho capito che alla fine era venuto a salvarmi, e non ci è voluto molto perchè le sue dita mi portassero piacere. Quell'orgasmo mi ha calmata per un attimo, ma sarei una sciocca se mi illudessi che la pace può durare.
Lo voglio sempre. Sempre.
È così fra noi. Stiamo insieme e... prendiamo fuoco all'istante. È semplice, meraviglioso. Ha idea dell'effetto che ha su di me? Capisce di avere il mio cuore in mano? Gli appartengo senza riserve, proprio come ha detto ieri notte. Nessuna bomba sganciata da Adele ha più importanza. Io sarò li per lui, a consolarlo, a guarirlo. Voglio essere la sua compagna in ogni modo. Se me lo permetterà.
Nel giro di qualche attimo ci perdiamo l'uno nell'altra. La nostra pelle è madida di sudore mentre scivoliamo insieme, ondulando in un ritmo perfetto. La sensazione tremante del mio prossimo apice minaccia a ogni mossa di rapirmi. Nei suoi occhi blu e profondi leggo l'irrequietezza e capisco che è vicino. Molto vicino.
«Di' il mio nome», sussurro, perchè ho bisogno che sappia con chi è adesso.
«Fable». Mi sollevo, appoggio le mani contro il suo petto duro e inizio a muovermi più in fretta. «Ripetilo», mormoro chiudendo gli occhi per un attimo, avvolta dal piacere.
«Fable. Dio, sto per...». Si inarca e perde il controllo, tremando sotto di me. Non distoglie mai gli occhi, non interrompe la connessione, ed è l'incontro più intimo che abbia mai avuto con un'altra persona.
Mi lascio andare distendendomi su di lui, gustando il profumo della nostra pelle quando siamo stretti l'uno all'altra. Con la testa appoggiata sul suo petto, sento il battito veloce del suo cuore che mi risuona nelle orecchie. Gli occhi mi si chiudono da soli mentre lui fa scorrere la mano lungo la schiena, cullandomi, consolandomi.
«Grazie», sussurra, e io mi stringo ancora di più a lui.
«Per cosa?». Voglio sentirglielo dire.
«Perchè mi aiuti a cancellarla dai miei ricordi». Mi accarezza i capelli e io sollevo la testa. «Ha funzionato».
Sorrido debolmente, all'improvviso colta dalla stanchezza. «Davvero?»
«Sì». Con l'altra mano mi dà una leggera pacca sul sedere. «Devo alzarmi un secondo. Dov'è il bagno?».
Glielo indico, e lo osservo mentre scende dal letto, il corpo scultoreo. Va in bagno, si libera del profilattico e torna a letto nel giro di pochi secondi. Tiro la coperta sopra di noi e gli appoggio la testa sulla sua spalla, il braccio disteso sulla sua pancia. «Ti fermi qui?».
«Sì».
Non aggiunge altro, e nemmeno io. Non riesco. Sono così stanca, e adoro addormentarmi accanto a lui. E per la seconda notte di fila dormo come un sasso.
Luke Hemmings crea dipendenza come ogni sonnifero.
Però, quando la mattina mi sveglio...È andato via.
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One Week Girlfriend - Luke Hemmings
Fiksi Penggemar"Torneremo ciascuno alla propria vita. Dove tu mi odi e io odio te. Sarà una bugia. Forse prima di tutto questo ti odiavo, ora però credo di amarti."