Fable

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Il ragazzo sa baciare eccome.
Luke non ha idea di come i suoi baci mi sconvolgono. Mi sento vulnerabile, indifesa. Ho cercato di fare la disinvolta, come se stessimo soltanto giocando fidanzatini, ma era una messinscena. Quel bacio non aveva niente a che fare con noi due che fingiamo di essere una coppia.
Sono io, Fable, che da lui voglio di piu di quello che forse mi vuole dare.
Sto tremando e faccio un respiro profondo. La macchina rallenta e svolta in un vialetto d'accesso, e capisco che abbiamo raggiunto la nostra destinazione. Il country club ci aspetta, presumibilmente pieno fino all'orlo di snob altezzosi e cielo, ho i nervi a fior di pelle. Ah, sono anche esaltata da quel bacio. L'adrenalina mi scorre nelle vene facendomi tremare, e guardo fuori dal finestrino, osservando lo scenario di fronte a noi. Ho bisogno di distrazioni, cosi la smettero di pensare a Luke e alle sue labbra magiche.
Allora mi concentro su qualcosa di insignificante. Come sul fatto che mi piacerebbe percorrere la Mile Drive prima di andarcene, così potrò guardare le ville sull'oceano e assaporarne la bellezza e la ricchezza. Non me la perderei per niente al mondo, siamo cosi vicini... Case bellissime e giardini bucolici: tutto e meraviglioso che a guardarlo fanno quasi male occhi. Si, forse meglio che pensi alle strade panoramiche e alla vista dell'oceano. Non a ragazzi attraenti che mi lavano via i pensieri con i loro baci e che mi lasciano confusa e tremante.
«Sto bene?». Mi passo una mano fra i capelli, augurandomi di non essere un disastro.
«Sei bellissima». La sincerità nella sua voce mi tocca profondamente. Ho un debole per questo ragazzo, e lui non lo sospetta nemmeno.
Lo guardo. Ha le labbra gonfie, gli occhi scintillanti, e ha i capelli scompigliati per colpa mia. A parte quello, perfettamente a posto.
Sul serio. Ma non mi stupisce.
Allungo una mano e gli sistemo i capelli, pettinandoli con le dita. Indugio piu del necessario, ma i suoi pelli sono cosi setosi e morbidi che adoro come mi si attorci ano intorno alle dita. Lui non dice una pa rola, non muove un muscolo, ei suoi intensi occhi blu restano fissi su di me per tutto il tempo. Quando ho finito, allontano la mano e mi sistemo sul sedile con un sospiro soddisfatto.
«Ecco», dico schiarendomi la voce. «Ora sei presentabile».
La macchina si ferma davanti a un bellissimo palazzo dall'aria antica, il mio sportello si apre e un uomo in uniforme verde scuro e bianca con un sorriso gentile infila la testa nell'auto.
«Ha bisogno di aiuto, sgnorina?»
«Si, grazie». Metto la mano nella sua, bianca e guantata, e mi lascio tirare fuori dall'auto. Luke si apre lo sportello da solo, e cosi fa suo padre mentre un altro posteggiatore da una mano a Adele.
A casa non avevo fatto in tempo a notare quello che si era messa, quindi mi prendo del tempo per farlo ora. Indossa un vestito blu scuro, lungo e attillato che mette in risalto il suo corpo sinuoso, coprendola dalla testa ai piedi. Non lascia molta carne al vento, ma mette in mostra la lunghezza del suo corpo, senza un grammo di grasso in eccesso.
Tiene i capelli raccolti in una coda bassa, nera come il cielo della notte, e quando si gira per salutare qualcuno i capelli oscillano sul suo sedere perfetto. Il posto scoppia di frenesia, un sacco di gente sta entrando immagino che dentro sarà un delirio. Spero davvero che ci sia un tavolo gia riservato per noi, anche se sa rebbe bello se io e Luke cenassimo insieme, separati dai suoi genitori.
Anzi, preferirei.
«Ti piace quello che vedi?».
La voce sdegnosa di Adele mi coglie di sorpresa e quando alzo gli occhi vedo che mi sta osservando, in faccia un ghigno che le incurva le labbra.
«Ha un vestito bellissimo», le dico, e per tutta risposta mi fa un sorriso glaciale, ma non dice una parola.
Dio, vorrei sbattere un piede a terra e dirle di andare al diavolo. Però mi trattengo, offrendole un debole sorriso. Non mi sta davvero guardando: piuttosto guarda Luke, che è spuntato dietro di me. Lo so perchè avverto la sua presenza, sento il suo profumo delizioso e il calore provocante che irradia dal suo corpo.
Mi piace cosi tanto. Mi sono infilata in un pasticcio. E se lui non provasse le stesse cose? Cosa potrei fare? Nulla. Ho accettato questa situazione e ora devo affrontarne le conseguenze, non importa cosa accadrà.
«Pronta a entrare?». Mi appoggia una mano sulla spalla nuda e il suo tocco mi inietta una scarica di elettricità: è come se non riuscissi a respirare e i miei polmoni fossero congelati.
Volto la testa e lo trovo vicino. Molto vicino. Le sue bra sono all'altezza della mia fronte, come se stesse per baciarmi lì, e sento il suo respiro tiepido che muove i riccioli che mi scendono dalla fronte. Sono sicura che diamo l'impressione di essere intimi. Chissà se questa scena è solo per Adele. Non capisco perche lei abbia questa influenza su di lui. Davanti a lei, Luke fa sue performance migliori, eppure non gli va di stare in sua presenza. Non ha senso.
Per la maggior parte della mia vita ho permesso alla gente di usarmi. Ripetutamente, lo hanno fatto tutti. Dovrei essere immune a queste situazioni. Ma non lo so, non con Luke. Non voglio che mi usi per far diventare matti i suoi genitori, o come una sorta di protezione cosicche le persone smettano di fargli domande e lo lascino in pace.
Voglio piacergli davvero, passare più tempo con lui Non voglio situazioni false come quella di prima in macchina.
«Si», dico alla fine in risposta alla sua domanda, perchè non so cos'altro fare. Dobbiamo guardare in faccia la realtà e la folla che ci aspetta là dentro. Mi stringe la spalla e insieme varchiamo la soglia, seguendo i suoi e guadagnandoci un'occhiataccia da Adele quando entriamo dalla doppia porta.

One Week Girlfriend - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora