Qualcosa in Luke è cambiato da ieri sera. Prima era teso e misterioso, ora sembra aperto e felice come non l'avevo mai visto. Da quando siamo arrivati qui abbiamo parlato, litigato, poi di nuovo parlato, e in qualche modo questo ci ha avvicinati.
Ma ho anche paura. Lui sembra volubile. Un minuto è piacevole e comunicativo, cosi irresistibile da farmi mancare il fiato, e il minuto dopo è cupo e chiuso in se stesso, silenzioso. Passare del tempo con lui richiede energia, ma quando si comporta così mi dimentico tutto e mi godo la sua compagnia.
L'acquazzone inatteso mi ha inzuppata e resa orribile, ma non mi interessa. Non quando Luke mi guarda così, gli occhi blu nei miei. Ha il viso bagnato di pioggia e i capelli impregnati, fradici quanto i nostri vestiti. Ma siamo in questo piccolo vicolo, coperti da uno steccato di legno pieno di edera, ed è accogliente. Il temporale ha oscurato il cielo pomeridiano e delle piccole luci natalizie ci illuminano con il loro bagliore tenue; l'unico rumore sono i nostri respiri accelerati e la pioggia che cade sulla strada a qualche metro da noi.
Siamo soli. Isolati dal resto del mondo, e non mi preoccupo di chi può vederci o commentare. Possiamo fare quello che vogliamo senza paura dei giudizi o di osservazioni maligne. Le ragazze e le matrigne gelose sono un pallido ricordo. Ora siamo solo io, lui e la pioggia.
Gli passo l'indice lungo uno zigomo, poi l'altro. Stamattina non ha fatto la barba e ha le guance ispide. Penso a come sarebbe se le sfregasse sulle mie parti piu sensibili.
Un brivido mi attraversa.
Lui immobile, solo il leggero tremolio delle sue ciglia rivela che non è indifferente al mio tocco. Prendo coraggio e gli passo il dito sulle labbra. Piano, lungo la curva del labbro superiore, poi quello inferiore, indugiando sugli angoli della bocca, toccando le gocce d'acqua che gli punteggiano la pelle. Socchiude le labbra catturandomi la punta del dito, e un gemito mi sfugge quando me lo morde piano e lo lecca.
Dio! Mi sta uccidendo. Non so perché oggi sia più audace, perché all'improvviso faccia delle mosse con me, però non mi pongo troppe domande. Voglio tutto questo. Voglio lui.
«Mi baci o no?», chiede dopo che tolgo il dito. «Mi stai torturando, lo sai?»
«Forse voglio farlo». Mi sento provocante, maliziosa, ma il sorriso che gli si allarga in faccia mi fa capire che ne è valsa la pena. Luke mi fa scivolare una mano sulla schiena fino alla nuca, le dita che afferrano i miei capelli bagnati. Chino la testa, sfregando le labbra sulle sue, e sento una scintilla di elettricita che passa da me a lui.
All'improvviso lo desidero, ma mi sforzo di trattenermi. Non voglio correre troppo. C'è una specie di magia in questo posto, che ha lanciato il suo incantesimo attorno a noi, e non sono pronta a spezzarlo. Voglio che questo momento sia infinito.
Le nostre labbra si incontrano ancora e ancora nel più casto dei baci; ogni volta che la sua bocca incontra la mia mi sento le farfalle nello stomaco. Ho la pelle d'oca. Gli avvolgo le braccia attorno al collo e lo stringo, passandogli le dita fra i capelli bagnati. Anche lui mi stringe finché i nostri corpi non sembrano uno solo.
«Fable». Sussurra il mio nome, la voce profonda e sexy, e io socchiudo le labbra, respirando attraverso le sue. La sua bocca morbida e dolce, la lingua calda e umida sollettica la mia. Mi sento bruciare dentro. Ho fame di lui, cosi tanto che vorrei strapparmi i vestiti e strofinare il mio corpo nudo contro il suo.
I baci lenti lasciano spazio a baci piu focosi e frenetici. Con le dita mi tira i capelli tanto da farmi male ma non mi importa. Ho fame di lui e voglio di più. Voglio tutto quello che può darmi.
Interrompe il bacio per primo e appoggio la fronte alla sua, i nostri respiri fuori controllo, che interrompono il silenzio del vicolo tranquillo. La pioggia sembra essersi calmata; non più così rumorosa, e quando apro gli occhi mi accorgo che mi sta guardando.
«Dovremmo metterci a correre?», chiede.
Non so cosa rispondere. Non voglio che mi lasci andare. Ha una presa così salda che mi sento al sicuro, protetta. «Sta ancora piovendo»
«Non così forte, però»
«Ci bagneremo», dico in modo poco convincente.
«Siamo già fradici». Mi bacia e poi tenendo le labbra vicine alle mie sussurra: «Voglio andarmene da qui e tornare a casa, così possiamo essere davvero soli».
Il mio cuore batte all'impazzata. Anche lui mi desidera.
«Okay», dico con un cenno di assenso, e lui mi solleva con delicatezza dalla panchina, posandomi a terra in modo che gli scivoli lungo il corpo. Sento tutto, i suoi muscoli duri e saldi, l'effetto che ho su di lui... È esilarante il potere che ho in questo momento.
Quello che sta per succedere cambierà tutto fra noi.
E per una volta, non vedo l'ora che succeda. Non è l'ennesimo ragazzo anonimo che spero alleggerisca il doloroso senso di solitudine che mi tormenta.
Lui è Luke.
E rendermene conto mi esalta e terrorizza allo stesso tempo.
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One Week Girlfriend - Luke Hemmings
Fanfiction"Torneremo ciascuno alla propria vita. Dove tu mi odi e io odio te. Sarà una bugia. Forse prima di tutto questo ti odiavo, ora però credo di amarti."