Capitolo IX

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Stavo dipingendo quando il mio telefono iniziò a squillare ininterrottamente col nome di Chiara che campeggiava sul mio display:
<< Chiara? Sì, sì sto scendendo dammi dieci minuti >> sistemai pennelli e calorie col la stessa velocità di Flash, fortunatamente ero già vestita, presi le chiavi al volo e mi precipitati giù dalle scale.
<< Ciao! Scusami per il ritardo! Io stavo... >>
<< Dipingendo! >> disse Chiara al mio posto indicazioni le mani macchiate di varie tonalità di viola.
Sorrisi.
<< Sam, non hai nulla da dirmi? >>
Dannazione, perché sapeva sempre quando nascondevano qualcosa??
Sbuffai: << Uff... Che tu sia dannata. Ho una cotta per Fiore va bene?! Ma è solo una cotta, non ho alcuna possibilità... >>
<< E perché no? >> mi chiese lei.
La guardai alzando le sopracciglia.
<< Che c'è? >> disse.
<< Chi'... lo sai... Andiamo... guardalo: affascinante, intelligente, popolare... E poi ci sono io: un maschio mancato. E considerando la ragazza che gli piace io non sono minimamente il suo tipo. >>
Chiara mi guardò con tristezza, avevo una bassa opinione di me stessa e non c'era nulla che potesse farmi cambiare idea mi dispiace.
Lei lo sapeva.
Rob era già in piazza quando arrivai con Chiara, era in compagnia di Anna e Giorgio e quando mi vide sembrò un misto tra imbarazzo e curiosità, come l'espressione che hanno i bambini quando fanno conoscenza con la destra dell'asilo... gli sorrisi per cercare di tranquillizzarlo, non lo avrei violentato, non in una piazza per lo meno. Evitai di sedermi al suo fianco, almeno per un po' volevo lasciarlo tranquillo.
Mi sedetti tra Anna e Giorgio, insieme iniziammo a dire scemenze tra una sigaretta e l'altra, ero di buon umore quella sera, mi contagiata la risata di Anna, era impossibile non essere allegri se c'era lei, e Giorgio mi trasmetteva quel tocco di accoglienza necessaria a farmi sentire in famiglia, dopo tutto lo conoscevo da quando eravamo alti come due brioches (io ero ancora alta quanto una brioche). Giorgio era tranquillo e pacato ma divertente al tempo stesso, gli occhi verdi infondevano serenità, semplicemente era il tipico amico che chiunque avrebbe voluto avere.
Mentre ero alla terza sigaretta con Chiara un paio di mani grandi mi scoprirono gli occhi, le tastai con la mano libera, sentii la stoffa delle maniche di un impermeabile e capii chi fosse. Sorrisi ingenuamente è con una vocina sognante da bambina dissi: << Fioree... >> udii la sua risata e quando mi voltai lui mi guardava sorridente, mi abbracciò e ricambiai questa volta.
Io e Fiore chiacchierammo un po' poi mi voltai e vidi Rob ridere di gusto mentre buttava la testa all'indietro. Rimasi quasi ipnotizzata quell'immagine e dal suono della sua risata, lo fissai al lungo guardando il suo volto perfetto, gli occhi dalle mille sfumature, le labbra su cui la sera prima si erano poggiate le mie... Mi alzai da dove ero e mi sedetti sul suo ginocchio destro mettendogli un braccio attorno alla spalla, non sembrò imbarazzato, anzi mi sorrise poi mi mostrò la sua bacheca Facebook, aveva camvisto la sua immagine profilo: la foto in primo piano ripresa dall'alto e sotto c'era il mio nome accanto alla scritta "make up" e sopra c'era quello di Fiore accanto al ph.
Lo guardai poi gli dissi che avrei preferito la foto in cui si stava abbottonando la camicia, era sexy.
<< Hey, hai voluto il mio parere! >> dissi dandogli un pugno leggero come una piuma sulla spalla.
<< Sei davvero un bel ragazzo >>
Lo fissati negli occhi, fi come se non riuscissi più a staccare il mio sguardo dal suo, il cuore rallentò, gli misi una mano su collo e lo baciai. Sembrò sorpreso, non stava esattamente ricambiando e mentre le mie labbra erano sulle sue e le nostre lingua si incontravano timide per la prima volta lo sentii ridere. Mi staccati a malincuore fissandolo perplessa: << Ehm... C'è qualcosa che non va? >>
<<No... È che... Sai come fare vedo... >> disse sempre sorridendo e guardandomi con quegli occhi scintillanti, mi morsi il labbro ricambiando il sorriso e lo baciati di nuovo. Questa volta sembrava più sicuro di sé e quel bacio fu qualcosa di così coinvolgente che fu come se fossimo solo noi due, nudi in un letto rinchiusi in ina stanza calda e accogliente come le sue labbra. La sua lingua abbracciava la mia, le labbra premevano incontrano le mie le sentivo in tutta la loro morbidezza, gli accarezzano i capelli con una mano e con l'altra gli toccavo il collo. Sapeva di fumo e di... Beh Rob... un bacio dannatamente bello.
Quando mi staccai da lui e lo guardai fisso negli occhi mi sentii di nuovo febbricitante. Era sempre così con lui? Non riuscii a percepire le sue emozioni, ma le mie erano come un fiume in piena che cercavano di farmi esplodere per liberarsi come un fuoco d'artificio, non era solo un bacio... era stato come rinascere: al diavolo Fiore che era diventato omosessuale, al diavolo la mia coscienza, al diavolo la sua verginità, al diavolo me stessa! Una scopata con lui era esattamente ciò di cui avevo bisogno... Rob era esattamente ciò di cui avevo bisogno.
Ero stata talmente presa da quel bacio che non mi ero accorta del silenzio tombale che era calato, era arrivata anche Fede e tutti ci guardavano con gli occhi fuori dalle orbite e le bocche spalancate, Fiore era incredulo, e Chiara sorrideva.
<< Che c'è?! >> chiesi rossa in volto.
Mi alzai dalla gamba di Rob, anche se avrei voluto viverci si di lui... Nessuno rispose. Vi guardiamo un po' spaesati ed imbarazzati e cercammo di ritrovare la normalità, una normalità che però io non riuscivo a ritrovare, fissato Rob, avrei voluto leggergli nel pensiero e sapere cosa pensava.
Chiara non la smetteva di sorridere, era chiaro che avrebbe voluto i dettagli e io non sapevo davvero cosa dirle... Cosa provavo per Rob? Non poteva essere ricominciato il processo vero...? No... No non era possibile. Non ero pronta di nuovo a una cosa del genere. Dovevo cercare di distrarmi.

Odiavo i girasoli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora