Capitolo XXIX

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Ero seriamente preoccupatanto per Rob... Quella sera non mi aveva risposto a nessun messaggio e la mattina seguente non lo vidi neanche il stazione.
Mentre guardavo gli alberi scorrere veloci dal finestrino provavo ancora a chiamare Rob... Non perché volessi stressarlo (certamente non aveva bisogno di me per quello) io volevo solo stargli vicino e cosa principale temevo che potesse farsi del male con le sue stesse mani... Si okay probabilmente era già con una cartina lunga in una mano e una manciata di marijuana nell'altra è io non potevo certamente fermarlo... Gettai la spugna dopo la quarta chiamata.
Mi passai le mani tra i capelli e guardai nuovamente fuori dal finestrino pensando a dove sarebbe potuto essere e con chi come se potessi magicamente vederlo lì fuori in piena campagna.
Ero agitata e per tutta la giornata in perenne stato d'ansia e nervosismo mi accompagnò come un cane da guardia.
Ora dopo ora controllavano il cellulare tra un cambio d'aula e l'altro, andando anche a urtare gli altri studenti, ma mai nessun messaggio, nessuna chiamata.
Durante il viaggio di ritorno lo chiamai altre due volte, ma nulla... Dio Rob... Dove diavolo sei? Rispondimi ti prego...
Durante il pomeriggio guardai il cellulare ogni cinque minuti, ma nulla, finché alle 17.40 il display si illuminò e una suoneria partì, risposi frettolosamente senza neanche guardare il nome che appariva sullo schermo:
<< PRONTO? !?! >>
<< Sam! Quanta agitazione! >> era la voce di Chiara... Maledizione.
<< Ehm, sì scusa... Dimmi. >>
<< Esci stasera? >>
<< Sì... >>
<< Passò da te alle 18.30 allora. >>

Quando io e Chiara raggiungemmo i nostri amici Rob e Gorgio non c'erano, c'erano solo Lara, Anna e Fede.
Crollai seduta sul gradino più basso, mi presi la testa tra le mani pensando a un modo per rintracciare Rob: presi il telefono il mano e digitai il numero di Giorgio, anch'esso squillava a vuoto. Almeno sapevo che quei due erano insieme.
Guardai Lara e per un momento pensai di alzarmi e strozzarla, ero in collera con lei e le davo la colpa di quello che era successo a Rob, e se adesso era inrintracciabile era solo colpa sua. Chiamai per l'ennesima volta Rob, ma nulla, guardai ancora Lara, no, non era colpa sua... Lei provava solo dei sentimenti per Gianluca, non poteva sapere che lui stava agendo alle spalle di Rob...
Era inutile rimuginare... Rob era chissà dove a fare chissà cosa.
<< Anna? Rob è venuto a scuola oggi? >>
<< No Sam... Né lui né Giò... >>
Oh grandioso!! Come minimo adesso aveva gli occhi arrossati come due rubini e il suo unico neurone funzionante indossava un gonnellino hawaiano e una collana di fiori mentre ballava la canzone "Hakuna matata" de Il re leone.
Basta. Dovevo andare a cercarlo, anche se questo avrebbe voluto dire ficcanasare in ogni singolo angolo della città, avrei guardato anche dentro i tombini se fosse stato necessario!
Proprio mente mi alzai determinata a trovarlo una figura dalla folta chioma rossa accompagnata da un' altra con l'andatura ricurva si avvicinavano a noi.
Eraono Giorgio e Roberts.
Spalancai le palpebre e serrai la mascella. Avevo quasi voglia di piangere e prenderlo a schiaffi per avermi fatta stare così in ansia, brutto bastardo menefreghista! Ma ero anche maledettamente felice di vederlo.
Corsi verso di lui e fui lieta di vedere che mentre lo stavo raggiungendo lui aveva aperto le braccia per accogliermi.
L'impatto del mio petto contro il suo provocò un rumore sordo e lui indietreggiò di un paio di passi per ammortizzare la spinta.
Mi strinse a sé e mi baciò i capelli.
<< Scusami se non ho risposto... Avevo bisogno di un po' di tempo per calmarmi. >>
<< Stronzone che non sei altro! Mi hai fatto preoccupare da morire! Ti odio! >>
Sorrise:
<< No non è vero. >>
<< Vaffanculo Rob! >> dissi stringendomi però ancora di più a lui.
Ci sedemmo un po' in disparte per parlare tranquillamente.
<< Rob... Dove sei stato tutto il giorno? So che non sei andato a scuola, di nuovo, e che eri con tuo cugino. Ti ho mandato mille messaggi e chiamato almeno il doppio delle volte, okay che volevi stare solo ma io ero seriamente preoccupata! Sai quanto ci tengo a te! Non dico che avresti dovuto richiamarmi, ma almeno un messaggio: "Ciao cretina, sto bene non mi rompere le palle." avresti potuto mandarlo non ti pare?! E di un po', quanto hai fumato imbecille che non sei altro?! >>
<< Sam... Ti chiedo avverso scusa, non credevo potessi essere così in pensiero... mi dispiace tanto. Volevo stare un po' tranquillo... Non avrei mai creduto che Gianluca... >> Non terminò la frase e strinse i pugni.Mi avvicinai a lui e gli presi il volto tra le mani fissando il mio sguardo contro il suo:
<< Hey, Gianluca è stato uno stronzo ma d'altra parte lo ha fatto solo perché credeva che ci saresti stato male, so che ha sbagliato il doppio così, però lo ha fatto a fin di bene. E comunque... Tu avrai sempre me. >>
Rob poggiò la sua fronte cotto la mia.
<< Sappi che ho letto tutti i messaggi... E mi è piaciuto uno in particolare... >>
<< Quale? >>
Rob sfilò il cellulare dalla tasca della giacca assieme a una bustina di tabacco, filtri e cartine.
Scorse un po' col pollice sullo schermo del suo telefono e infine me lo piede iniziando a rollarsi una sigaretta.
- Rob, ma che fine hai fatto? Si può sapere dove diavolo ti sei cacciato? È tutto il giorno che ti chiamo ma di te nessuna traccia.
So che sei arrabbiato, triste, ferito e ti senti tradito, ma io sono qui Rob e ti sto aspettando... Ho paura che tu possa fare qualche stupidaggine! Credimi vorrei davvero fare qualcosa per te, per poterti aiutare, per poter farti star meglio... Lascia perdere se alcune persone non sono state del tutto corrette nei tuoi confronti, pensa a chi ti vuol bene davvero è per te farebbe di tutto... Come me e Giorgio ad esempio. Credimi Rob se potessi mi strapparei il cuore dal petto e to lo donerei con tanto di pacco regalo... E se me lo chiedessi ti regalerei le stelle in un barattolo di marmellata vuoto... Perché tu meriti questo è molto, molto di più Rob... Rispondimi presto ti prego. >>

Odiavo i girasoli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora