Capitolo VII

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Le foto erano bellissime, soprattutto quelle di Rob... oltre quella in cui sembrava un modello di Armani ce n'era un'altra molto bella: un primo piano dall'alto, le foto erano tutte in bianco e nero, il che lo faceva apparire un attore hollywoodiano di altri tempi...Fiore aveva davvero talento nel fotografare.
La settimana dopo mostrati le foto al mio professore ed optammo per un primo piano in cui avevo il mento in su, mi piaceva quella fotografia ed ero felice di riprodurla.
Comunicai la foto prescelta a Fiore e disse che non vedeva l'ora di vedere il disegno finito.
Osservai Rob, era possibile che diventasse ogni giorno più irresistibile? Okay, non ne potevo più. Doveva essere mio.
Eravamo in piazza, mi sedetti al suo fianco e gli dissi:
<< Che te ne pare delle foto? >>
<< Fantastiche, e sei stata molto brava col trucco. >>
Sorrisi e lui mi disse:
<< Ti piace molto quello che fai vero? Ci metti passione e si vede. >>
<< Per te non è lo stesso quando progetti al computer? Frequenti il geometra perciò immagino ti piaccia avere a che fare con squadre e compassi. >>
<< Sì, mi piace, ma mi piace anche disegnare... ho qui un quaderno e delle foto, ti piacerebbe vederle? >>
Okay, condividevano anche la matita in mano, gli piaceva disegnare... Quanto ancora poteva stupirmi?
<< Vediamo... >>
Aprì lo zaino e prese un quaderno, lo sfogliò velocemente poi si fermò su una pagina dove erano rappresentati due occhi arrossati con una foglia di marijuana e uno sfondo psichedelico. Giusto, si trattava do Rob, cercai di non badare al tema e mi concentrati sull'aspetto tecnico dei soggetti: gli occhi erano davvero poco realistici.
<< Gli occhi sembrano un fumetto... >>
<< Sì beh... Non sono un granché con la matita in mano, però è una cosa che mi piace fare... Se avessi potuto in un'altra vita avrei frequentato l'artistico, così avrei imparato. >> Quelle parole mi colpirono, forse non era del tutto uno stolto... Aveva quella scintilla e quella voglia di imparare che mi affascinavano.
<< Sai, il modo migliore per imparare a riportare qualcosa sul foglio è allenare l'occhio ad osservare. >>
Presi il quaderno dalle sue mani e una penna, puntuali il tappo sulla parte inferiore dell'occhio disegnato:
<< Osserva i miei occhi, non vedi che c'è una sporgenza? La rima interna? Dove c'è l'attaccatura delle ciglia? Qui non c'è. In oltre la forma dell'occhio in sé è bizzarra... ti svelo un trucco.>> dissi prendendo la pagine pulita accanto e iniziando a tracciare l'asse verticale e orizzontale per creare un cerchio:
<< Vedi questo è il punto di partenza per disegnare un occhio. >> Lui si era avvicinato a me e mi stava prestando attenzione, tracciati i contorni con mano leggera, spiegandogli passo passo ciò che stavo facendo, osservati il suo volto: seguiva i miei movimenti della mano con sguardo attento e ascoltò ogni parola che gli diss, infine prese il quaderno e fissò il mio disegnino:
<< Complimenti, non lo hai neanche copiato... Sei davvero brava sai? >>
Ringraziai e lo continuai a fissarlo anche dopo che si fosse voltato....
<< Rob...? >>
<< Sì Sam? >>
<< Ci hai pensato...? Riguardo quella faccenda di Halloween... Se non vuoi lo capisco... >>
Sorrise imbarazzato mordendosi il labbro inferiore, poi mi guardò:
<< Sai, non mi dispiacerbbe... >>
Nella mia testa era scoppiato un mega party con tanto di after, tutte le mie emozioni si stavano scatenando tra festoni e coriandoli, avrei voluto unirmi a loro e iniziare e ballare la macarena, oppure fare un trenino con "pepepepepepepepepepe", il cuore iniziò a battermi così forte che pensai volesse spostarmi il petto per gettarsi tra le sue braccia e farsi coccolare come un bambino che si succhia il pollice.
Okay. TERRA CHIAMA SAAAAM! SVEGLIA RAGAZZA!! TRATTIENI IL TUO STUPIDO CUORICINO PALPITANTE CHE FA SOLO STRONZATE E CONCENTRATI SULLA PASSERA.
Anche lei sembrava in festa.
Sorrisi e gli dissi:
<< Perfetto. Ti faccio sapere quando ho casa libera. >>
Lui aveva un velo do rossore che gli colorava le guance e ancora quel sorriso imbarazzato.
Era ora di andare, io Chiara e Giò dovevamo incamminarci, samurai Anna e quando salutari Rob gli diedi un bacio sulla guancia destra, uno sulla sinistra, poi gli presi il volto tra le mani e gli diedi un fugace bacio a stampo sulle labbra. Ci scambiamo un sorriso e io trotterellai fino all'angolo della piazza.
Una volta svoltato l'angolo Giò e Chiara mi guardarono con aria interrogativa, li guardai e infine scoppiai come un fuoco d'artificio in una danza ridicola e gidolini di felicità che non erano proprio da me, ma hey, ero felice che volete farci?
<< Ha detto di sì?!? >> chiese Chiara sorridendo.
<< Ha detto di SÌ!!!! >>
Ci abbracciando e si unì alla mia danza, Giorgio ci guardava incredulo e infine mi sorrise.
Per tutto il tragitto non feci che sorridere come una stupida e i miei poveri amici furono costretti a sorbirsi i miei stupidi gridolini di felicità... eppure era solo una scopata, si okay una scopata con un ragazzo bello da mozzare il fiato ma me ne ero fatti anche di più belli, anche se ora ripensando ai "più belli" lui mi sembrava persino meglio... Più bello di ogni ragazzo che mi avesse anche solo sfiorato.... E questo era grave. Cosa mi stava succedendo? Avanti Sam, non fare Cazzate, fascisti quel cuore sanguinante! Scopa e basta.
Appena tornai a casa e mi misi a letto il mio cellulare vibrò, lo presi: un messaggio da Fiore, io e Fiore parlavamo ogni sera così ne approfittiamo per distrarmi... meno male che c'era lui. Lui si che era qualcosa di obbiettivamente perfetto... però non era alla mia portata e dovevo farmene una ragione.
Mi parlò di Giulia, sentirlo parlare così di quella stupida mi irritava: com'era possibile che un ragazzo così potesse essersi innamorato di una cosa come quella? Gli dissi esattamente ciò che pensavo e lui fu daccordo con me. Poi mi chiese se fossi interessata a qualcuno... "A te... per esempio." Ma non potevo dirglielo.. Non volevo potesse rovinarsi tutto, avevo bisogno di lui, aveva dato un tocco di brio alla mia vita, così gli dissi che avevo una cotta per un mio "compagno di calesse" ma che non volevo dirglielo per paura di " rovinare l'amicizia" e poi a lui piaceva anche "un ippopotamo col cervello di un'oca" e detto questo lo lasciai alla sua immaginazione.

Odiavo i girasoli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora