Capitolo III

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Avete presente quando vi alzate la mattina e vi sentite come se avesse dormito con una grande mancanza incolmabile? Come un bambino a cui tolgono l'adorato pupazzo da notte... Ecco, il mio pupazzo era Fiore... Il mio piccolo Fiore... Ci parlavamo ancora dopo la nostra rottura, lasciarsi fu doloroso per entrambi, per me un po' di più ovviamente, ma nella nostra relazione era sempre così, io davo sempre "un po' di più"... Quel giorno sentivo la sua mancanza particolarmente... Beh sì, ogni tanti mi capitava, c'erano giorni in cui mi sentivo come se mi mancasse un polmone o un rene: si può vivere senza, ma non è più come prima... Vederlo a scuola era difficile, non che provassi ancora qualcosa per lui ovviamente, ma avevo creato con lui qualcosa di così solido che adesso osservare le rovine del mio castello era particolarmente doloroso, dopo tutta la fatica fatta per metterlo in piedi mattone dopo mattone.
Il mio Fiore *devo smetterla di chiamarlo così* ai miei occhi appariva sempre un ragazzo meraviglioso, il voto ovale, gli occhi castani, quei capelli sempre sconsigliati come se si fosse appena alzato, e il sorriso... quel sorriso mi sarebbe sempre rimasto inciso nella memoria.
Ancora non avevo accettato il motivo principale della nostra rottura, non ero ancora pronta a fare i conti con me stessa a riguardo... Chiara ovviamente sapeva e mi aveva aiutata più volte a farmene una ragione, ma io ancora mi rifiutano di affrontare la questione, come avevo sempre fatto d'altronde...
La verità è che Fiore mi aveva cambiato particolarmente, non ero più la stessa Sam, la ragazza stronza, fredda, che adorava farsela con chiunque le aggradava, no, lui aveva dato in taglio netto a ciò che ero. Dopo la sua rottura avevo incontrato altri bei ragazzi che mi avevano proposto anche di iniziare a frequentarli, ma non riuscivo neanche a farci una pomiciata come si deve che una forte sensazione di nausea mi colpiva lo stomaco annullando ogni segno di eccitazione. Chiara era rimasta sconvolta la prima volta che gliene parlai... è anche lei capì quanto fosse difficile per ne la situazione, ma Rob mi sembrava diverso, mi faceva vibrare ogni fascio muscolare del mio corpo, guardarlo era come una beatitudine per me... Era talmente bello che avrei voluto farlo con lui per il resto della mia vita, disposta a fargli provare tutto il piacere che ero capace di procurargli. Volevo mordere quelle labbra terribilmente invitati, come i frutti più dolci e succosi d'estate, scompigliargli quei riccioli morbidi, tirarli, accarrezzargli quelle spalle magnifiche e sentire le sue mani grandi e forti su di me... Ogni volta che lo vedevo era quello l'effetto che mi faceva.. forse se n'era anche accorto. Meglio così.
Ogni sera mi bravo della sua immagine, ma cercavo sempre di ignorarlo quando parlava e non prestare particolare attenzione a ciò che faceva per non fargli perdere tutto il suo fascino ai miei occhi, ma quella sera la mancanza di Fiore mi annebbiava la vista... E senza neanche avere il tempo di pronunciare quel nome nella mia testa la voce di Anna strillò:
<< Fioreeee!!!!! >>
Mi volati di scatto, ma la figura che apparve non era quella che avrei voluto vedere, si trattava dell'altro Fiore, quello "nobile" ma fottutamente bono. Mi sorrise sincero e mi si avvicinò accomodandosi al mio fianco, iniziammo a parlare, non ricordo di cosa sinceramente ma l'argomento si spostò sul motivo della mia rottura con Fiore:
<< Io, come sai, sapevo già chi tu fossi poiché avevo sentito parlare di te, ina ragazza che stava con presunto "gay" e solo una volta sono riuscito a vederti di sfuggita, quindi è andata davvero come si dice in giro...? >> chiese il ragazzo con tono particolarmente delicato sull'ultima frase. Presi fiato:
<< Sì... Eh già, Fiorenzo è omosessuale e io l'ho saputo dopo appena 3 mesi dopo l'inizio della nostra relazione. "Credeva di essere bisex" perciò mi illusi che sarei riuscita a conviverci e che forse li avrei anche cambiato... Ma non è andata così come puoi vedere, già, per un anno ho sempre saputo della sua preferenza per il sesso maschile ma ho continuato a starci... Sono pazza? Sì, probabilmente. >> risposi con un sorriso amaro, Rob era seduto sotto di me, e anche Giò, entrambi avevano ascoltato tutto, e mi guardavano con gli occhi sgranti e pieni di domande. Nessuno fiatò ma poi Fiore prese coraggio e cercò goffamente di formulare una domanda:
<< Ma... Tu e lui... Ehm, come dire...>>
<< Facevamo l'amore? Certo che sì. Ecco perché la mia speranza non ha mai ceduto, finché... >> Mi bloccai, ma poi proseguii << Finché non mi ha tradita. Con un ragazzo. Ma hey, sono cose che succedono... Certo non ne senti tutti i giorni di storie simili, ma capita... Non ero abbastanza per lui, mi mancava il birillo, pazienza! >> risposi facendo spallucce e cercando di essere più incurante possibile, alla fine risi, tutti mi guardavano come se cercassero di compatirmi, il che francamente fu abbastanza irritante per me, ma poi guardai Fiore e nei suoi occhi non c'era compassione, sembrava rispettoso, quasi come se mi stesse ammirando e una scintilla di curiosità animava il suo sguardo.
<< Ti ammiro sai? Sei forte, non è da tutti parlare di una cosa del genere con tale naturalezza e anche cercare di sdrammatizzare, se posso dirti la mia quel ragazzo mi è sempre sembrato strano e anche abbastanza deficiente... Credimi, non ti meriti uno come lui. >> la sue voce era calma e profonda, ogni sua parola era sincera e sentì il peso di ognuna di esse che mi ricadeva sui muscoli tesi e facndomi rilassare... sorrisi e iniziai con lui ina piacevole conversazione che mi permise di conoscerlo meglio... La sua intelligenza mi colpì, non avevo mai conosciuto un ragazzo così intelligente... e sopratutto eravamo sulla stessa lunghezza d'onda... Avevo sbagliato a farmi un idea negativa di lui, e un attimo fu come se lo conoscessi da sempre e parlare con lui, anche se di argomenti insulsi, divenne la cosa che più amavo fare, così ogni sera lui iniziò a venirci a trovare con regolarità, facendomi sentire sollevata ogni qual volta che mi si avvicinava, avevo davvero bisogno di conoscere una persona così...

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