Capitolo XI

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Fiore... Il mio piccolo Fiore... Un intervento che rischiava di toglierli per sempre la possibilità di muovere una parte del suo corpo.
Durante l'estate, quando ero in vacanza con la mia famiglia, Fiore aveva avuto un incidente: tuffanfosi in mare aveva battuto la testa sul fondo e il peso del corpo gli era ricaduto tutto sul collo facendo peso sulla quarta vertebra che a causa dell' eccessivo sforzo si era saccheggiata e spostata leggermente verso sinistra compromettendo anche i nervi che il permettevano di controllare il lato sinistro del suo corpo.
Ero rimasta sconvolta quando i miei amici mi avevano comunicato quella notizia atroce, mi sentivo impotente, ero distante 400 km e lui aveva bisogno di me, non c'ero stata quando avrei dovuto perché sì, potrei anche sembrare una stupida, ma io rimango ancora convinta che se ci fossi stata anch'io quel giorno al mare con lui, avrei potuto evitarlo.
Erano mesi che portava il collare ortopedico ormai, ma non accennava a migliorare, tranne per il fatto che ora riusciva a muoversi normalmente seppure sotto sforzo.
Agli inizi di dicembre sarebbe andato a Bologna per andare sotto i ferri e io non potevo di nuovo essere con lui... Okay, questa volta era diverso, non ero più la sua ragazza, ma nelle sue parole riuscivo a cogliere il disperato bisogno che aveva do sentirmi al suo fianco...
Durante la fine di novembre e la prima settimana di dicembre cercai di stargli vicino più che potevo soprattutto con le famose "piccole cose": durante il tragitto in treno di andata per andare a scuola correvo come un fulmine per occupare un posto per lui, e mi vedevo sempre al suo fianco, se invece non riuscivo a trovare due liberi vicini lasciavo che fosse lui a sedersi. Al termine delle lezioni lo aspettavo sempre e a volte gli portavo anche il suo panino preferito con una bottiglietta di succo, ogni sera gli chiedevo come si sentisse e se avesse bisogno di qualcosa, lui parlava con me e si rilassava, ma ogni tanto mi rivelava di essere un po' in ansia per l'intervento e io lo rassicurano dicendogli che sarebbe andato tutto per il meglio, io non pensavo mai positivo... Per me. Per quanto riguardava gli altri, invece, volevo che andasse tutto per il meglio, sopratutto se si stava trattando di persone a me care.
Intanto, si stava avvicinando il Natale, che festa de cazzo, ma per quanto potessi reputarla tale dovevo darmi una mossa a pensare cose avrei regalato i miei amici... Nell' ultimo periodo io e Rob avevamo sviluppato uno strano rapporto basato sulle battute doppiosensistiche che gli rivolgevo ripetutamente, occhiate complici, ma sopratutto taaaante risate. Avevo iniziato ad affezionarmi a quel ragazzo, per quanto cercassi di mantenete un certo distacco la sua ingenuità me scioglieva il cuore e la sua bellezza... Beh mi scioglieva tutto il resto, anche con 10° sotto zero.
Una ragazza nuova aveva iniziato e stare con noi la sera, io la conoscevo di vista: si chiamava Lara, aveva la carnagione scura, gli occhi castani rigati da pagliuzze dorate, i capelli lunghi scuri con delle ciocche biondine e un ciuffo vaporoso che le ricadeva sulla fronte. Indovinate un po'? Non mi stava simpatica. Aveva atteggiamenti fin troppo infantili per circa il 90% del tempo: vicine stupide ed irritanti, discorsi privi di qualsiasi logica, grida provenienti dal nulla e capricci a non finire. Avrei avuto voglia di ficcarmi una pistola in bocca solo per dare alle mie orecchie un po' di pace. Tra l'altri era la ex ragazza di Rob, e ad essere onesti la cosa mi irritava abbastanza a farmi storcere il naso quando la vedevo: okay sì era bella, tutto quello che vi pare, ma se fossi stato in ragazzo (e credetemi non c'è molta differenza) sarei stato tentato dal portarmi dietro un paio di tappi per le orecchie e dal frequentare un corso di auto gestione della rabbia per evitare di picchiarla quando frignava.
Complimenti Rob, tu sì che hai buoni gusti in fatto di ragazze!
Avendo creato una buona amicizia con lui gli avevo anche detto della mia bassa tolleranza nei confronti di Lara, e lui aveva riso di gusto quando mi aveva sentito parlare di lei. Anche Lara aveva capito che con me era meglio non rischiare, così si teneva alla larga come meglio poteva e quando parlava con me si sforzava di essere più matura, lo apprezzavo, ma osservala la sera mentre si comportava come una bambina viziata non le faceva acquistare punti.
Non pensai di inserirla nella lista dei regali di natale, non per il fatto che non mi fosse simpatica, ma perché la conoscevo da troppo poco tempo.
Fortunatamente sono sempre stato una persona creativa e con una buona manualità, così sapevo fare gioielli a mano con fil di ferro, rame e cose banali come le biglie, che poi per me le biglie non erano affatto banali, anzi: erano scintillanti e tutte diverse tra loro, semplici e bellissima el tempo stesso.
Preparai delle collane con biglie avvolte nel filo metallico per le mie amiche: biglia verde con filo di rame rosso per Fede, biglia trasparente con bolle d'aria e filo di rame 3 mm per Anna e biglia trasparente con filamento blu e bianco con filo di alluminio per Chiara, ora restavano i ragazzi... Rob, Fiore e Giorgio... pensai per in po' poi ebbi un'idea: anelli fatti con le cerniere. Ne preparati uno bianco con cerniera dorata per Fiore, verde militare con cerniere bronzo per Giorgio e uno nero con cerniera argentata per Rob.
Realizzai piccole scatoline di cartone con pacca regalo e mostrino per impacchettare i piccoli pensieri che avevo realizzato per i miei amici, ne feci una anche per Fiorenzo... Gli avevo preparato una collana con la biglia blu che gli piaceva tanto e il filo argentato piegato triangolarmente, gliel'avrei data prima che partisse per Bologna...
Mancavano cinque giorni a Natale, ma io volevo dare i regali ai miei amici, non sapevo quali fossero i programmi dei miei amici per Natale così preferivo darglieli subito.
Chiamai Fiore e gli chiesi di raggiungerci incrociando le dita e sperando che a ognuno di loro piacesse ciò che avevo preparato.

Odiavo i girasoli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora