Vorrei poter dire che fu un Natale entusiasmante, invece fu un Natale come tanti... L' unica cosa a che lo rese migliore fu la presenza dei miei amici, ero una difficile in fatto di amicizie e quella era la prima volta in cui mi sentivo perfettamente a casa con persone che mi facevano ridere e mi facevano stare bene, sì anche Lara.
Fiorenzo mi chiamò per farmi gli auguri di Natale e ne approffittammo per parlare un po' mentre mi preparavo per uscire, era più preoccupato di quanto volesse ammettere così lo interromppetti e gli dissi: << Hey, hey, hey. Guarda che lo so che hai paura, ti conosco così bene che non ho neanche bisogno di guardarti negli occhi per capire cosa provi. Andrà tutto bene, te lo assicuro, stai andando in un ospedale altamente qualificato e i medici non permetteranno che tu possa rimanere paralizzato così giovane. Se dovesse accadere sai che io ci sarò, anche per venire a versarti un bicchiere d'acqua nel cuore della notte. >> Percepii la curva del suo sorriso malinconico dall' altro capo del telefono, poi lui disse:
<< So che tu ci sarai... Sei sempre stata l'unica a farlo e continui ancora oggi nonostante tu non sia obbligata. >>
Sospirai pesantemente. Era vero. Non ero obbligata a farlo, ma come potevo abbandonarlo dopo tutto quello che c'era stato tra di noi? Ripeto: io non amavo più Fiore, ma dopo un anno e più passato con lui, ad affrontare le nostre difficoltà, ad aiutarlo, a renderlo felice anche se a volte significava che avrei dovuto mettere da parte la mia di felicità... Beh, non avrei potuto mollarlo neanche volendo.
<< Fiore neanche prima ero obbligata a farlo, ti amavo e l'amore comporta anche questo, ora siamo amici e anche se non più come prima io voglio starti vicino... >>
Concludemmo facendoci ancora gli auguri e riagganciammo.
Ero in ritardo, parlando con Fiorenzo avevo perso la cognizione del tempo così quando raggiunsi i miei amici loro erano già intenti a fare colazione al bar.
Mi sedetti accanto a Rob facendo gli auguri a ciascuno di loro e infine ordinai cornetto e cappuccino.
Rob stava sorseggiando il suo caffè macchiato poggiando le labbra sulla tazza, guardai attentamente la scena e provai invidia per la tazza. Cavolo perché ogni cosa che faceva era così maledettamente sexy ed eccitante?! Come si fa ed essere sexy bevendo caffè?! Cazzo.
Chiara mi prestò un piede sotto il tavolo per riportarmi alla realtà.
Mi messaggiai le tempie, non potevo continuare così... Rob era il mio tormento e non mi sarei data pace finché non lo avrei avuto, e sopratutto le mie labbra bramavano le sue. Ogni volta che le guardavo mi tornava alla mente quel bacio... Ogni volta che fissano il suo corpo immaginavo tutte le posizioni e i luoghi in cui avrei voluto sbattermelo: ai graffi che gli avrei lasciato sulla schiena e sulle spalle, ai segni di morsi e succhiotti sul collo e sul petto... A quella cicatrice dall'aria dolorosa che avrei voluto ricoprire di baci... Per non parlare di come avrei tormentato il povero Signor Culo!
Scossi la testa per cercare di riprendermi da quei pensieri perversi ma parecchio allettanti.
Quando usciamo dal bar incontrammo Fiore con i suoi amici: mi afferrò un braccio facendomi piroettare e mi augurò un buon Natale con un tenero bacio sulla guancia che mi sciolse il cuore, poi si allontanò con la sua combriccola.
Ci reccammo al solito vicolo, mi accesi una sigaretta chiacchierando con Chiara e Anna, ogni tanto fissato Rob, lui doveva essersene accorto perché di tanto in tanto alzava la testa e i nostri sguardi si incrociavano, io non lo distoglievo mai per prima, anzi, ci nuotano in quegli occhi mozzafiato... Mi avvicinai col pretesto di avergli lasciato qualche tiro e quando finì lo baciai di scatto, lui si ritrasse afferrandomi i polsi, poi lentamente si alzò. Quel movimento mi fece vibrare gli ormori poi lui mi fece indietreggiare di qualche passo:
<< Sam. Che stai facendo? >>
<< A casa mia quello si chiama "baciare" ma tu puoi chiamarlo come ti pare. >>
Rise fissando i suoi occhi nei miei, poi disse:
<< Perché mi hai baciato? >>
Era serio? Oh andiamo! Ma che diavolo?!
<< Perché voglio fotterti senza pietà fino a ridurti come una lattina schiacciata e a farti chiedere disperatamente di fermarmi, solo che io ti imbavaglierò e continuerò finché non mi sentirò sazia. >> sorrisi innocentemente alla fine del mio discorso.
Lui alzò gli occhi al cielo poi mi strinse la testa tra le mani sballottandola un po' e infine mi scoccò un casto bacio sulla fronte.
Sul serio? Io ti sto dicendo che voglio farti morire di orgasmi e tu mi dai un piccolo e innocente bacetto sulla fronte?!
<< Sarai mica gay anche tu? >> gli chiesi alzando un sopracciglio.
Scippiarono tutti a ridere, ma io ero più che seria, una volta mi era bastata.
Rise anche lui poi rispose:
<< No piccola Sam non sono gay sta tranquilla! >> così dicendo mi scompigliò la frangia troppo cresciuta che ormai era un ciuffo.
<< Allora sbattimi al muro Cristo! >> gli urlai contro quasi arrabbiata ma in realtà la mia era una supplica.
<< Un giorno forse! >> disse mentre tornava a sedersi.
Incrociai la braccia e lo guardai con aria imbronciata:
<< Finocchio. >>
Mi guardò con aria esasperata alzando le mani in segno di resa poi si rollò una sigaretta.
<< Almeno una pomiciata?! >> chiesi senza mollare.
Lui urlò il mio nome con esasperazione e io risi trovando la cosa molto divertente.
<< È Natale! Fammi questo regalo! >>
<< Magari al tuo compleanno! >> disse ignaro del fatto che fosse molto vicino.
<< Rob il mio compleanno è la settimana prossima. >> Dissi sorridendo.
<< Oh cazz! >> disse Giorgio prendendo in giro il cugino che aveva la mascella per terra.
<< Quando?! >> domandò.
<< Il 31. >> spalancò la bocca ancora di più.
<< Mi prendi per il culo! >>
<< No Rob è vero. >> confermarono Chiara e Giorgio.
Mi avvicinai pericolosamente a lui prendendogli il mento tra il pollice e l'indice:
<< Allora mi aspetto un bel regalo da te. Lo hai detto tu: "Magari al tuo compleanno". >>
Rob scosse la testa accendendosi la sigaretta:
<< Farò del mio meglio, ma non ti prometto niente. >>