Era passata una settimana da quando avevo conosciuto Rob e io e Chiara avevamo iniziato a frequentare lui e i suoi amici con più regolarità, uscivano con loro quasi tutti i giorni e devo ammetterlo, Rob era davvero un coglione: quel tipo di ragazzo che fa il buffone e parla come se fosse rimasto all'età della pietra, e io i tipi così ero solita non sopportarli. Se non fosse stato per la sua bellezza non gli avrei neanche rivolto la parola, ma dato che avevo intenzione di andare oltre le parole facevo di tutto per attirare la sua attenzione e fargli capire che mi interessava, il piano era questo: mi faccio notare, ci scambiamo i numeri, faccio qualche allusione per farlo insospettire, lo bacio, me lo sbatto fino alla nausea e poi lo scarico. Non era la prima volta che mettevo in atto quel piano e non aveva mai fatto cilecca.
Quella sera c'era Fede con noi, era un'altra amica di Chiara che avevo conosciuto quando conobbi Anna, era bella anche lei, (sì erano tutte belle, io ero l'unico cesso) lunghi capelli lisci castano chiaro, occhi nocciola e lineamenti che ricordavano un che di esotico, era simpatica, ma non era il genere di persona com cui generalmente stringo amicizia, lei era "femmina" a tutti gli effetti e come tale i suoi argomenti erano spesso incentrati su trucco e abbigliamento, settori in cui io ero abbastanza carente...
Lei ed Anna si somgliavano ed erano anche molto amiche, quella sera stavano parlottando fra loro di Dio solo sa cosa, e onestamente ero lieta di non far parte della conversazione, io e Chiara ascoltavamo delle canzoni dei One Repubblic, il nostro gruppo preferito, mentre Rob e Giò erano intenti a fare gli stupidi dopo aver fumato un po' di marijuana... Ah giusto, Rob era anche quel tipo di ragazzo che si sente "figo" con una canna in mano e se da lucido era insopportabile provate a immaginarlo dopo l'effetto dell'erba... Rideva come un cretino e parlava di cose senza senso, lo guardavo con disprezzo e spesso commentavo con la frase "che coglione", Chiara rideva ogni volta che lo dicevo, a volte Rob mi aveva anche sentito, ma pensando che la mia fosse solo una battuta aveva riso... Tesoro, io non riderei affatto.
Mentre io e Chiara ci godevano lo spettacolo di quei due poveracci che cercavano di fare un discorso serio un ragazzo alto con le spalle larghe e una folta chioma nera si avvicinò a noi salutandoci, a quanto pare ero l'unica a non non conoscerlo dato che tutti ricambiarono.
Anna ci presento, solo allora ebbi l'occasione di guardarlo bene, aveva un volto scolpito ad opera d'arte e gli occhi piccoli e scuri colpivano lo stesso da dietro una montatura blu di occhiali da vista, era bello, anzi, affascinante, aveva anche una certa eleganza nei movimenti...
<< Piacere Fiore! >> Disse forse con un po' troppo entusiasmo.
<< Sam. >> risposi.
<< Quella Sam? La ex ragazza di Fiorenzo? >> Oh fantastico! Non solo c'era un altro Fiore, ma sapeva anche chi fosse il mio Fiore...! La mia relazione precedeva la mia fama.
<< Sì. >> risposi in tono abbastanza secco per fargli capire che non avevo intenzione di fornire altre spiegazioni. Il mio tono doveva aver funzionato perché l'altro Fiore non parlò più dell'argomento per tutta la sera. Notai che mentre camminava aveva un portamento quasi altezzoso, come se fosse dio sceso in terra, e questo me lo fece salire proprio sul cazzo. Sì lo so, ho la tendenza a non giudicare bene la gente, la prendo subito in antipatia che ci devo fare...? Lui cercò più volte di intraprendere una qualche conversazione con me, ma ogni mia risposta esauriente lo scoraggiava finché non smise di provarci.
Fiore era un compagno di classe di Anna, Giorgio e Rob a quanto avevo capito e Fede e Chiara lo avevano conosciuto non molto tempo prima di me... Rob e Giò stavano lentamente tornando lucidi finalmente e stavano ricollegando i cavi al loro cervello, Giorgio non era odioso quando era sotto sballo, ma Rob era particolarmente irritante e Fiore doveva pensarla come me date le occhiataccie che gli lanciava.
Rob mi era del tutto indifferente, avrei potuto spezzarlo come un rametto se avessi voluto, così superficiale, stupido e banale... Ah, quel bel faccino era proprio sprecato senza uno straccio di personalità... ma restava pur sempre il faccino più bello che avessi mai visto, e il mio corpo reclamava il suo. Dovevo darmi una mossa...
Giorgio era abbastanza lucido così scesi di uno scalino per sedermi di fianco a lui.
<< Giò! Passato lo sballo? >> gli chiesi.
<< Già! Ora ho una gran fame diavolo! >> rispose sorridendo e sfregandosi il viso tra le mani.
<< Mi accompagni a prendere qualcosa da mangiare? >> mi chiese. Non esirai a rispondere, era un'occasione perfetta.
Mentre Giorgio assaporava una delle sue patatine cercai un pretesto per aprire il discorso:
<< Allora... Da quanto conosci Rob? >>
<< Beh, da tutta la vita, è mio cugino >> Fantastico, quindi avevo fatto centro.
<< Sì, effettivamente c'è una certa somiglianza >> affermai. << È davvero un bel ragazzo, ha una qualche sottospecie di relazione? >> forse avevo azzardato un po' ma volevo essere sicura che non facessi nulla di sbagliato.
<< Rob?? Nah!!! Nessuna ragazza. >> Eccellente.
<< Ah no? Beh strano... >>
<< Perché strano? >> Domando Giorgio mentre si rimpilzava di patatine.
<< Sai, è un bel ragazzo come ho detto prima, credevo che ci fossero tutte la ragazzette a sbavargli dietro. >> Giorgio scoppiò a ridere di gusto e gli chiesi divertita cosa ci fosse di così esilarante:
<< Rob non è tipo da avere cagnette in calore che lo inseguono! >> rispose ancora ridendo, sorrisi anch'io e poi risposi:
<< Non ci vedrei nulla di strano, io una botta me la farei dare. >> dissi con un tono tale da non far capire a Giò se fossi seria o meno. Lui rise ancora più sguaiatamente e insieme trovammo dagli altri.
Fiore non c'era più e Rob era intento a chiacchierare con Chiara, Anna e Fede ancora parlottavano. Alzai gli occhi al cielo e mi intromisi nella conversazione tra Chiara e Rob:
<< Hey ragazzi! Di che parlate? >>
<< Cazzate. >> rispose Rob.
<< Ci credo, dalla tua bocca non può uscire altro! >> okay, a volte esagerano lo ammetto, ma era più forte di me. Lui non rispose, sorrise e basta. Mi venne quasi da chiedergli scusa, ma non lo feci.
Si era fatto tardi così io e chiara iniziammo a incamminarci verso casa con Giorgio e Fede.